La vibrazione, la “vibrazione prima”, la materia  

Se voi guardate l’insegnamento passato, per quanto riguarda la materia, trovate che tutta la materia di un piano di esistenza è costituita dalla ripetizione, dalla ripetuta aggregazione di una stessa unità di materia definita «unità elementare».
Questo era stato detto a suo tempo essere valido per il piano fisico, ma anche per gli altri piani di esistenza e significava che anche per il piano astrale, il piano mentale, il piano akasico e i piani spirituali, vi sono delle unità elementari, o, meglio ancora, che il piano astrale è costituito da materia astrale la quale può essere suddivisa fino ad un’ultima componente di materia astrale che può essere definita unità elementare astrale, e che la stessa cosa avviene, naturalmente, per similitudine, anche sugli altri piani di esistenza.
Come sapete, abbiamo parlato negli anni precedenti di sottigliezza della materia, osservando che il piano fisico è quello composto da una materia molto densa che è compenetrata dalla materia degli altri piani, cosicché gli altri piani esistono contemporaneamente e, si può dire, mescolati l’uno con l’altro nel qui ed ora fisico. Ovvero ciò che vi circonda è, anche se voi non ve ne accorgete, costituito da materia fisica, astrale, mentale, akasica e via dicendo.
È un po’ come se voi metteste un individuo qualunque all’interno di una stanza in cui vi è un’atmosfera perfettamente equilibrata rispetto alla temperatura del suo corpo, avente cioè la stessa temperatura della sua epidermide, ed essa fosse completamente immota: al di là di quelle che sono le conoscenze, gli schemi mentali dell’individuo in questione, questi non si accorgerebbe, se non lo sapesse per studi e conoscenze varie, dell’esistenza dell’aria all’interno della stanza.
Lo stesso discorso può essere fatto sul perché ognuno di voi non si accorge della presenza, intorno a sé, anche dell’altra materia. Infatti, se l’individuo di cui parlavamo prima fosse stato invece messo in una stanza piena di materia di una densità diversa, più simile a quella cui era abituato e con cui la sua stessa materia è in reazione, è in percezione, certamente egli l’avrebbe percepita e ad essa avrebbe reagito. È, quindi, una posizione di interscambio tra la realtà che si vive, le proprie capacità percettive e la materia del piano in cui si sta vivendo. L’insieme di questi fattori segna la consapevolezza dell’individuo nella sua realtà, all’interno del suo piano di esistenza.
Consapevolezza che, pur variando per determinati fattori mentali, il più delle volte, da momento a momento lo porta ad agire, a scambiare e a vivere con ciò che lo circonda.
Quello che succede sul piano astrale, è la stessa identica cosa: l’individuo che ha lasciato il corpo fisico e vive sul piano astrale (e quindi è costituito da materia astrale e consapevole di essa), ha in quel corpo astrale tutti i sensi adatti per percepire la materia astrale, che per lui ha le stesse qualità, le stesse possibilità, la stessa capacità di azione e reazione e l’interscambio che ha la materia fisica per l’individuo all’interno del piano fisico.
Quindi, per l’individuo all’interno del piano astrale, la materia astrale che per l’individuo del piano fisico non è percepibile, è invece reale tanto quanto quella del piano fisico. La stessa cosa accade anche a chi ha ritirato la propria consapevolezza all’interno del piano mentale o degli altri piani. Naturalmente, come accade nel piano fisico, vi possono essere individui che non hanno i sensi di quel piano perfettamente strutturati o equilibrati.
Ecco, allora, che vi saranno delle non possibilità di comunicazione, di interazione, di scambio, così come a una persona che nel piano fisico ha perso la vista non è possibile percepire determinati elementi, pur reali, all’interno del piano della materia fisica.
Tutto questo discorso per farvi comprendere che gli altri piani di esistenza hanno la stessa realtà di quello in cui voi vivete ed anche per dire ancora una volta a coloro che vorrebbero riabbracciare i propri cari, che se capitasse loro di incontrarli in uno qualunque degli altri piani, il contatto avrebbe – anche se con sensi diversi – la stessa consistenza, la stessa realtà che potrebbe avere avuto all’interno della materia fisica. Questo perché, ripeto, materie dello stesso tipo reagiscono, interagiscono sempre tra di loro in modo reale ed effettivo. Georgei