Tutta la nostra prassi: lo yoga, le officine nei vari campi, le attività con i bambini, gli adolescenti, gli adulti sono sorrette da una visione di fondo dell’essere umano e del suo cammino esistenziale.
Il lavoro sulle dinamiche identitarie va di pari passo con il coltivare la consapevolezza, l’atteggiamento meditativo, l’attitudine contemplativa: non questo o quello, ma entrambi, coltivati e portati avanti simultaneamente in modo che nulla nella persona rimanga indietro e mai essa si sradichi dalla propria umanità.
Nella visione del Sentiero l’umano non è il luogo del limite ma quello delle possibilità: il limite, ciò che non siamo capaci di fare o di provare, è considerato il nostro insegnante e il migliore alleato nel cammino incontro alla libertà.
Le dinamiche dell’identità e la scoperta dell’essere coscienza
– La falsa immagine di sé fondata sulla non comprensione che il proprio limite mostra lo scopo, la direttrice esistenziale;
– l’identità della vittima;
– l’identità che non riconosce il limite di sé, dell’impatto sull’altro;
– l’identità fondata su passato e futuro;
– l’identità e la fiducia: imparare a considerare il limite come la risorsa più grande;
– la natura delle relazioni (affettive, lavorative, sociali);
– essere figli, essere genitori;
– la vita come officina della conoscenza di sé, della consapevolezza, della comprensione;
– vivere è il cammino da ego ad amore.
L’educazione delle forze
– plasmare la volontà;
– coltivare la consapevolezza;
– sviluppare la capacità di provare e gestire le sensazioni, le emozioni, l’affetto;
– sviluppare la capacità di interpretare la realtà: la formazione e l’educazione della sfera del pensiero;
– sviluppare la capacità di manifestare il proprio limite e il proprio talento;
– sviluppare la capacità di riconoscere i confini;
– sviluppare la capacità di collaborare;
– sviluppare la capacità di dimenticarsi di sé;
– sviluppare la capacità di ascoltare il sentire di coscienza e di allinearsi ad esso.
Immagine tratta da: http://goo.gl/AVLJV8