La vita delle incarnazioni non umane  

d-30x30La vita delle incarnazioni non umane. Dizionario del

Il concetto che non solo gli animali e gli uomini sono esseri viventi è presente in tutti gli insegnamenti esoterici dell’antichità. Quest’idea, che risale ad una Verità emersa di volta in volta tra gli individui più evoluti di ogni popolazione, è stata la genesi di molti miti e di molte contaminazioni sulle quali si sono andate inserendo, nel tempo, le paure o le speranze degli uomini incarnati, dando forma a concetti animistici in cui, ad esempio, fiumi, montagne o alberi contenevano entità spirituali che le eleggevano a loro territorio vitale.
In una civiltà e in un pensiero moderno l’animismo non ha più possibilità di esistere, eppure quelle antiche verità possono ancora trovare un posto in cui essere situate, anche se inserite in una concezione diversa e meno fantasiosa di ciò che è la Realtà.
Uno dei termini di più difficile definizione è il termine «vita». Com’è possibile, infatti, definirla in maniera utile? Dal punto di vista dell’insegnamento filosofico presentato dalle Guide la Vita potrebbe essere individuata nell’Assoluto o nella Sua Vibrazione Prima che tutto permea, dato che è essa che porta al costituirsi e al differenziarsi della realtà sui vari piani di esistenza, frammentando in molteplicità illusoria ciò che è, invece, fondamentalmente una unità. Questa definizione, però, mi sembra non dia molto spazio alla possibilità di ragionare in quanto la conclusione, anche se estremamente importante, non può che essere una sola, ovvero che tutto è vita.
Limitiamoci, allora, a una concezione più ristretta che ci permetta di osservare qualche altro aspetto del piano astrale che stiamo esaminando e tale da poter essere accettato da ognuno di voi che ci ascoltate dall’interno del piano fisico.
Dopo aver ascoltato e accettato come possibile verità che ogni individuo sul piano fisico deve avere dei corpi adatti, sui piani inferiori, per poter interagire con l’ambiente in cui si trova a vivere, io direi che potremmo definire, momentaneamente, «vivo» ogni corpo fisico a cui sia associato per lo meno un corpo astrale, che abbia, cioè, quanto meno la possibilità di percepire emotivamente quanto succede intorno a lui. Apparentemente non rientrano in questo concetto di vita due forme tipiche del piano fisico: la forma minerale e quella vegetale, ma è così solo in apparenza; se è vero, infatti, che né il minerale né la pianta possiedono un corpo mentale strutturato e, quindi, non sono in grado di pensare e ragionare, è anche vero che entrambe queste forme possiedono, pur se in misura e struttura diversa, un corpo astrale.
Il corpo astrale del minerale è decisamente rudimentale, ed esso non possiede una vera e propria consapevolezza di esistere sia sul piano fisico sia, tanto meno, sul piano astrale e non ha, perciò, reazioni nei confronti di ciò che sta vivendo; la sua è una sorta di vita passiva in cui si viene a trovare in balia delle forze naturali atmosferiche e di quelle interne della materia stessa. Come si può immaginare il corpo astrale di un minerale, qual è il suo modo di esistere sul piano astrale e a cosa serve su di esso, visto che tutto ha una funzione nell’elaborato disegno del Grande Architetto?
Il corpo astrale del minerale, con le sue vibrazioni astrali uniformi e pesanti, costituisce sul piano astrale una sorta di banco contro cui possono infrangersi o deflettersi altre vibrazioni che agiscono sul piano astrale. Questi corpi astrali dei minerali diventano, talvolta, una sorta di rallentatori o di acceleratori delle vibrazioni del piano astrale che li colpiscono; talaltra, invece, le assorbono, trattenendole in sé con la rigidità vibratoria della materia astrale più pesante e meno malleabile che li compone, al punto che queste vibrazioni più sottili entrano, avendo trovato un varco, nel corpo astrale del minerale e continuano a rimbalzare contro le sue vibrazioni più pesanti restando «imprigionate» dentro di esso fino a quando non trovano il percorso giusto per riuscirne.
Queste particolari caratteristiche dei minerali sono state ben note nel tempo a chi si è occupato come me di magia. Ad esempio da esse è derivata la credenza (con un certo fondamento di verità) che particolari minerali o cristalli possano influire positivamente o negativamente su chi li indossa. Infatti, determinati minerali (analogamente, per fare un esempio, a quelli che sul piano fisico trattengono o respingono il calore), hanno una composizione astrale che trattiene o respinge vibrazioni astrali particolari, cosicché possono fungere, talvolta, da piccoli scudi contro vibrazioni, per fare un esempio, di dolore provenienti da corpi astrali di entità disincarnate che soffrono o da corpi astrali di persone incarnate immerse in una situazione di sofferenza.