Le onde di vita e il cammino delle razze

Sulla base delle affermazioni or ora portate dal figlio Francesco, vorrei riprendere il mio discorso, partendo dalla domanda su cui mi ero fermato.
Essa era così formulata: se è vero che gli individui, gli organismi, gli esseri viventi, discendono l’uno dall’altro, com’è possibile allora che essi esistano contemporaneamente? O meglio ancora e più precisamente la mia domanda era questa: se l’ «homo sapiens» attualmente è incarnato in questo mondo fisico e si sa di lui e della sua discendenza dalle scimmie e dal Pitecantropo, come è possibile che la scimmia sia ancora presente, come forma fisica naturalmente, ed il Pitecantropo, ad esempio, invece non esista più?
Cerchiamo un attimo di fare ordine, anche perché quando si incomincia con le teorie di questo tipo si rischia veramente di non capire più nulla e noi non siamo qui per confondervi ma siamo qui per cercare di farvi capire.
Certo, se le teorie di quei due signori fossero state totalmente aderenti a quella che è la realtà che noi vi vogliamo prospettare, sarebbe logico che, a questo punto, vi fossero soltanto dei rappresentanti dell’homo sapiens, o, alla meglio, dei rappresentanti dell’homo sapiens più qualche forma animale e vegetale completamente nuova e completamente sconosciuta. Ma, in realtà, non è così: se voi vi guardate attorno potrete scoprire migliaia di esseri viventi del regno vegetale e del regno animale che erano presenti migliaia e migliaia di anni fa. Per cercare di dare una spiegazione (naturalmente alla luce degli insegnamenti che noi vi vogliamo portare) bisogna un attimo richiamare alla memoria il concetto di «razza».
Voi sapete infatti che la razza così come la intendiamo noi è un gruppo, un certo numero di anime, di individui, che si incarna più o meno contemporaneamente in una certa fascia temporale. Voi sapete che questa razza, per riuscire a raggiungere la sua massima espressione, per riuscire a raggiungere il suo «Sé», come si usa dire, deve passare inevitabilmente attraverso i regni della natura: il regno minerale, il regno vegetale, ed il regno animale. Lasciamo per il momento da parte il regno minerale, visto che non era stato contemplato dai nostri due autori in questione e limitiamoci agli altri regni.
Ora, cos è successo ad un certo punto? E successo che quando la prima razza che si è incarnata sul pianeta Terra raggiunse quella condizione tale per cui era necessaria l’incarnazione umana, si è trovata a non avere un riscontro nel mondo della materia, si è trovata cioè a non avere nel mondo fisico un corpo umano adatto alla sua estrinsecazione. Allora cos è successo a quel punto? E successo che la scimmia, lo scimpanzé (o il proconsul se preferite) era la forma che più si avvicinava a quello che poteva essere il veicolo fisico più adatto a quel tipo di entità che aveva raggiunto quel determinato grado di evoluzione. E così quel gruppo di entità si è incarnato nelle scimmie. Queste scimmie, però, possedute ed usate da entità di una certa evoluzione e quindi con una più aderente struttura anche del corpo mentale, venivano usate, rispetto ad altre scimmie usate da entità con un grado evolutivo inferiore, in un modo diverso, al punto tale che la parte spirituale di queste entità riuscì ad influenzarne il corpo fisico.
Ed ecco così che nelle vostre scoperte archeologiche si sono trovati quegli esseri chiamati ominidi (Australopiteco, Sinantropo, uomo di Neandertal… forse questo lo conoscete più o meno tutti) che altro non erano che i famosi anelli di congiunzione che permisero il passaggio dal regno animale a quello dell’uomo.
Questo cosa significava? Significava ed ha significato che quelle forme transitorie, quegli ominidi così famosi e che fanno tanto penare i vostri studiosi perché non riescono a comprenderne l’utilità vera e propria, servirono soltanto per favorire la costituzione di un corpo fisico adatto all’evoluzione dell’entità che in quel momento governava quel corpo fisico.
Ecco perché il Pitecantropo attualmente non esiste più, così come non esiste l’Australopiteco, così come non esistono più le varie forme di ominidi dell’antichità.
Per farvi comprendere questo vi dirò ancora di più: per cercare di capire quale è stato l’anello di congiunzione che tanto ha fatto ragionare il nostro amico Darwin, vi dirò che non è possibile trovare un momento preciso, un momento particolare in cui trovare questo anello, perché tutti i passaggi che vi sono stati sono tutti anelli di congiunzione; voi, come siete oggi, siete in parte diversi dall’uomo di mille anni fa, avete delle caratteristiche diverse, anche se, magari, queste caratteristiche possono – ad una visione sommaria – non apparire addirittura; ma, in realtà, il vostro corpo fisico continua inevitabilmente, proprio per i bisogni evolutivi dell’individualità, a trasformarsi, a modificarsi in maniera tale da favorire l estrinsecazione di chi lo sta occupando, cosicché le razze successive, coloro che successivamente si incarneranno, troveranno un corpo fisico diverso ma più adatto alle loro esigenze evolutive.
Ecco, così, che il passaggio è avvenuto attraverso forme di vita sempre più complesse, passando dal minerale all’animale. Quest’ultima forma, anche la più complessa come era quella dei primati, a un certo punto dell’evoluzione non è più bastata all’espressione evolutiva dell’individualità. Di conseguenza sono state indotte nei primati successive variazioni genetiche che hanno portato alla nascita di forme via via sempre più vicine a quella umana, in maniera tale che i nuovi corpi potessero permettere in maniera più adeguata l’espressione dell’evoluzione ormai raggiunta dall’individualità, contribuendo con questo passaggio anche all’evoluzione della forma fisica della specie stessa.
Questa sorta di evoluzione delle specie che si verifica proprio in ambito fisico, nell’ambito della materia, è anche valido per gli animali; infatti, se voi pensate un attimo, voi tutti sarete a conoscenza ad esempio della presenza dei grandi rettili che sembra abbiano popolato la Terra milioni di anni fa. Di questi rettili oggi non v è ormai quasi traccia; tuttavia non è che la forma rettile sia del tutto scomparsa, ma la forma rettile continua ad esistere, e questo significa semplicemente che mutando le condizioni ambientali (e quindi vedete che in un certo senso i due studiosi avevano pure ragione) sono mutate anche le condizioni fisiche, adattate al momento, però le modificazioni che questi rettili possono aver subito non sono state tali da permettere loro di divenire degli uomini.
Quindi questa trasformazione, questo miracolo, questo cambiamento totale degli organismi non può assolutamente e per nessuna ragione avvenire a livello materiale, a livello fisico: il mutamento fisico senz’altro c è, ma è un adattamento in gran parte indotto da mutate condizioni ambientali.
La vera metamorfosi, invece, è quella che avviene a livello spirituale: è lì che il vero individuo, che la Realtà, che il Manifestato riesce a modificare se stesso, a cambiare, mutando i suoi corpi, modellando in una linea diversa, sempre più fine e sempre più raffinata, i propri corpi sui vari piani di esistenza, proprio per rendere ancora più grandiosa l’opera di Colui che tutto ciò osserva, contempla e vive. Vito

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