Le onde di vita e il cammino delle razze

Esiste sempre, proprio per legge – diciamo – divina, questa ombra di dubbio, questa possibilità che una facoltà o una chiaroveggenza non colpiscano nel segno. Vi erano, certo, dei sacerdoti che avevano «sentito» che questo sarebbe successo, che avevano «visto» con i loro poteri quello che sarebbe capitato al nucleo di Atlantide, e tuttavia altri avevano percepito altri fotogrammi: questo aveva lasciato alquanto confusa la società atlantidea stessa, al punto tale che, come giustamente sempre succede, essa attraversò quello che era scritto dovesse attraversare, dovesse esperire.
Volevo aggiungere che quando si parla di Altandide si designa una razza intera, quindi composta di molti individui: pensate alla vostra razza, a quanti individui possiede e pensate a quanti poteva possederne anche Atlantide. Ora è evidente che un cataclisma, per quanto grosso, travolgente ed enorme possa essere stato, certamente non avrà interessato tutti i territori di Atlantide, le sue colonie e via dicendo.
Quelli che sostengono che Atlantide fosse molto limitata come territorio sono in errore: in un territorio limitato (come certe persone sostengono), più di qualche milione di persone non si sarebbe incarnato, e sarebbe certamente stata un occasione sprecata, per una razza costituita da centinaia di milioni di individui! Sono esistite colonie in tutto il globo terrestre, tant’è vero che quest’idea, questo concetto di razza divina, di razza magica, di grandi maghi, di draghi, di individui che riuscivano a volare con il pensiero, e via dicendo, è sparsa in tutta la terra e fa parte di tutte le mitologie. Pensateci: persino l’idea dei grandi dei e delle mitologie antiche derivano in buona parte dal ricordo ancestrale di questa razza che, certamente, alla nuova razza che si stava incarnando (ricordate che ci si incarna, all’inizio, sempre nelle forme meno evolute di civiltà) sembrava formata da semidei se non addirittura da dei! Ecco così che questo ricordo sussisteva in queste razze ed è stato tramandato.
Ma le conoscenze, direte voi, le conoscenze di questa razza atlantidea, che fine hanno fatto?
Se, per qualche motivo, una parte della vostra razza attuale venisse sconvolta da un cataclisma, tuttavia qualche cosa delle vostre conoscenze semi scientifiche, potreste dire, resterebbe e ci sarebbe la possibilità (a meno che non si tratti di una guerra totale, di una guerra nucleare che distrugga tutto e faccia tornare al Medio Evo più oscuro), di recuperare le conoscenze perdute.
Questa è una domanda che sarebbe logica e giusta, vero amici? E vera per la vostra società attuale che è basata su degli strumenti, su una classificazione attraverso documenti che non si deteriorano nel tempo e via dicendo; ma la razza precedente si basava su altri presupposti.
Ad esempio, per quanto riguarda il linguaggio era stato detto che si usava un certo simbolismo, e al di là di quello che era il simbolo, vi era la sensitività: ovvero la capacità degli Atlantidei di percepire altri elementi del messaggio, prendendo tra le mani il supporto stesso del messaggio. Ma allora, quando la razza atlantidea è andata un po’ alla volta sparendo e queste facoltà non erano più così possibili, così reperibili, chiaramente la razza successiva (che non le possedeva) anche se avesse preso in mano, che so io, il bastone del comando del sommo sacerdote, certamente non avrebbe recepito nulla di particolare, non sarebbe riuscita ad andare al di là della percezione fisica dell’oggetto.
Voi sapete che le razze si accavallano per qualche tempo: la razza nuova comincia la propria evoluzione passando dallo stato animale ad uno stato umano incarnandosi in selvaggi. Ora questi selvaggi avranno una loro evoluzione. Considerate che la razza atlantidea è durata, anche dopo il cataclisma, diverse migliaia di anni, quindi una parte della razza nuova ha fatto in tempo a raggiungere – i migliori di questa nuova razza – una certa evoluzione. Questi hanno avuto la possibilità di incarnarsi in un ambiente più adatto al loro stato evolutivo che era certamente quello in cui ancora esisteva una parte della razza atlantidea. Da questi hanno appreso nozioni: vi sono stati i famosi sacerdoti Caldei, vi sono stati i sacerdoti Egiziani, i maghi della Mesopotamia, i maestri dell’India e via dicendo, i quali hanno avuto incarnazioni contemporanee alla frangia finale dell’onda incarnativa Atlantidea, e da essa hanno appreso alcuni concetti sull’evoluzione che poi hanno contribuito a diffondere, spesso deformandola, all’interno del corpo di conoscenze della nuova razza. Un po’ come quel bellissimo rito delle Olimpiadi in cui vi è il passaggio di una fiaccola da un individuo all’altro. Billy

Dal volume del , Dall’Uno all’Uno, Volume terzo, parte seconda, Edizione privata

Indice del Dizionario del Cerchio Ifior

 

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