L’evoluzione della forma del vivente: dal minerale all’umano

Ora, per rendervi ancora più complicate le cose, posso dire che se 2000 anni fa ad esempio fosse vissuta una persona che avesse avuto (senz’altro c’è stata, questo mi sembra logico) lo stesso sentire che ha attualmente il nostro amico G.M., il nostro amico G.M. è in contatto con quella persona che è vissuta 2000 anni fa, anche se questo sembra un paradosso e sembra quasi fantascienza.
Ovviamente questo contatto, dal momento che riguarda un sentire, avviene soltanto a livello di piano akasico, non a livello di corpo fisico.
Vorrei ricordare, inoltre, che che, mentre è evidente nel regno animale e vegetale che la pianta o l’animale hanno un ciclo vitale che va dalla nascita alla morte simile al percorso vitale umano, per quanto riguarda il regno minerale la morte è più descrivibile come un allontanarsi del sentire da quella porzione di materia: il sentire non ha più bisogno di quel tipo di esperienza, allora si ritira, mentre il minerale resta; e al suo posto arriverà un’altra individualità ad esperire. Anche se poi esiste un certo ciclo vitale dei minerali, come era già stato detto in precedenza; però diciamo che i minerali offrono la possibilità ad un numero maggiore di individualità di fare le proprie esperienzeAnna

Vorrei cogliere la palla al balzo per chiarire una cosa che mi sembra fondamentale per comprendere un po’ meglio la prospettiva di tutti questi discorsi.
Cosa intendiamo noi per «morte»?
Voi certamente ricorderete che quando abbiamo parlato di morte abbiamo detto che, per l’essere umano, ad un certo punto i contatti tra il corpo fisico e gli altri corpi dell’individuo si staccano, lasciando il guscio fisico dell’individuo a decomporsi all’interno del piano fisico. Bene, anche se vi sembra difficile da comprendere, la stessa cosa accade per l’incarnazione negli altri regni della natura. Ovvero: prendiamo l’individualità incarnata – se così si può dire – in un minerale, ad esempio un lapislazzulo. L’individualità incarnata nel lapislazzulo ad un certo punto muore, o meglio termina la sua esperienza attraverso quella forma del regno minerale. Cosa accade, allora? Accade che la coscienza di quell’individualità, quel rudimento di piano astrale che aveva, si stacca dal guscio fisico che la conteneva (o che la tratteneva) all’interno del mondo fisico. Resta quindi soltanto la forma fisica, la materia fisica di quella individualità; ora questa materia fisica, come accade per il corpo umano, andrà in degrado, si decomporrà, così come avviene al corpo fisico.
Per quel che riguarda l’individualità, certamente si ritira perché non ha più bisogno di quell’esperienza, da cui ha tratto tutto ciò di cui aveva appunto bisogno. Ma la materia fisica che la rivestiva momentaneamente, resta, così come il corpo dell’essere umano alla morte; e con il passare del tempo questo corpo si trasformerà, si disgregherà, cambierà forma, così come accadrà in futuro al vostro corpo.
Quello che vi trae in inganno è il fatto che, apparentemente, il minerale resta immutato per centinaia di anni, mentre il corpo fisico nel giro di pochi anni cambia totalmente aspetto, totalmente forma; ma vi garantisco, creature, che anche per il minerale si può parlare di disgregazione del corpo fisico, così come si può parlare di disgregazione del corpo fisico anche per l’essere umano.
Come abbiamo detto in passato, i vari corpi dell’individuo interagiscono tra di loro: quindi le varie esperienze che l’individuo compie fanno sì da strutturare i corpi astrale e mentale, così come le riflessioni del corpo mentale e le sensazioni del corpo astrale si ripercuotono sul corpo fisico. E’ una specie di circolo, in cui tutti i componenti che entrano in circolo si aiutano a vicenda l’un l’altro. Quindi vi è sempre un interscambio tra i vari corpi dell’individuo. Mi sono limitato a questi tre corpi; però il discorso è estendibile a tutti i corpi dell’individuo, anche a quelli spirituali, arrivando addirittura alla goccia divina: d’altra parte, se così non fosse, sarebbe impossibile scoprirla, ritrovarla.
Per quello, invece, che riguarda la materia, qua il discorso si fa decisamente più complesso. Noi avevamo detto che allorché è il momento dell’incarnazione, quel quid che dà il via all’incarnazione attraversa il piano mentale ed il piano astrale, per arrivare poi a quello fisico, e nel fare questo percorso raduna intorno a sé della materia; prima materia mentale, poi materia astrale, che si uniscono a quella che è la materia fisica. Ci siamo? Ora, voi sapete che gli ordini, se così si può dire, per il tipo di corpo mentale, astrale e fisico che dovrà venire alla luce, vengono dati da quello che è il corpo akasico; a volte consapevolmente, a volte inconsapevolmente, sotto la spinta dei bisogni evolutivi dell’individualità. Ovvero il corpo akasico sente o sa o è arrivato a comprendere che è necessario un certo tipo di esistenza, e quindi c’è bisogno di un certo tipo di corpi: un ben preciso corpo mentale, un ben preciso corpo astrale, un ben preciso corpo fisico. E allora, cosa fa? Fa sì che, mentre la vibrazione che porta poi alla nascita attraversa i vari piani per arrivare a quello fisico, questa attiri verso di sé la materia dei piani che attraversa e che interessa per la costituzione di quel determinato corpo (mentale o astrale o fisico). Scifo