L’imprinting della coscienza nell’esperienza della materia

Certamente, parlare soltanto e semplicemente di imprinting, in questo caso potrebbe confondere le idee; è anche per quello che non abbiamo più usato poi, per il processo analogo, lo stesso termine; proprio per non indurvi in confusione. Il meccanismo, in qualche maniera, finisce con l’essere poi lo stesso ma, certamente, i presupposti sono molto diversi perché qua si parla di coscienza, non è più una cosa che avviene senza la vostra partecipazione, la vostra reale volontà. Quando siete con un corpo akasico solo, quando siete incarnati in un essere umano, avete la coscienza in qualche maniera abbastanza ben strutturata per poter interagire con l’ambiente e reagire; quindi è una partecipazione ben diversa rispetto a quella che avevate quando eravate incarnati come minerale, come animale o come vegetale. Non soltanto, ma c’è ancora un altro punto importante: per quello che riguarda i dati provenienti dall’imprinting ricevuto come animale, vegetale o minerale, quando incominciate a incarnarvi come essere umano in realtà non potete fare nulla per contrastarli, perché costituiscono la vostra base caratteriale (diciamo così); a mano a mano che andate avanti nell’evoluzione e la vostra coscienza si amplia, acquisite anche la possibilità di decidere se e come usare quei doni e, quindi, di interferire con essi; cosa che, prima, certamente non avevate; e questo comporta, naturalmente, l’ampliarsi delle vostre possibilità evolutive ed anche delle responsabilità che voi avete verso voi stessi e verso gli altri. Come vedete, il discorso si amplia in maniera sempre più grande, così come si amplia in maniera sempre più grande anche la coscienza dell’individuo a mano a mano che avanza nel suo percorso evolutivo.
Questi doni cui accennavo esistono sempre: c’è sempre la possibilità di agire usando quelle direzioni preferenziali che si sono segnate come imprinting all’interno del vostro corpo akasico.
Quali sono questi doni, queste caratteristiche che l’imprinting ha impresso nel vostro modo di essere?
Se vogliamo fare degli esempi uno potrebbe essere la tendenza a vivere più facilmente, con più entusiasmo la vita notturna che quella diurna, per esempio. Un altro potrebbe essere semplicemente la preferenza a passare le vacanze al mare o in montagna; oppure il preferire l’assorbimento di sostanze vegetali invece che quelle animali e via e via e via; insomma, tutte quelle piccole preferenze che apparentemente sembrano prive di significato per ognuno di voi ma che, in realtà, in qualche maniera costituiscono il substrato su cui poi costruite la vostra vita senza neanche rendervene conto.
Ovviamente queste sono caratteristiche che potrebbero anche essere solo appannaggio contingente di quella vita particolare, scaturenti dal vissuto che avete alle spalle.
Infatti, non vi ho invitato a ricercarle! Vi ho invitato, invece a stare attenti a voi stessi e, quindi, quando vi accorgete che avete una preferenza di qualche tipo per qualche aspetto particolare nella vostra reazione all’interno della vita che conducete, osservatela e cercate di comprendere se è veramente qualche cosa che è connaturato a voi stessi o se è qualche cosa che, invece, per qualche motivo, è strumentalizzato … da che cosa? Dal vostro Io! Allora, osservando la differenza tra le due cose, potete cercare di intervenire e fare qualche cosa oppure potete decidere voi, consapevolmente, se usare quel “dono”, quella possibilità che avete, oppure se non è il caso di usarla e, quindi, metterla da parte per un’occasione diversa.
D’altra parte, senza dubbio, ci sono cose più importanti, per il vostro cammino evolutivo, su cui cercare di arrivare a delle conclusioni! Quando noi vi diciamo queste cose, non le diciamo per stimolare la vostra curiosità e cercare di capire cose che, in realtà, restano per voi fumose e campate in aria perché non avrete mai la possibilità di toccare con mano se quello che vi abbiamo detto come elemento costitutivo della realtà esiste o meno; se lo ritenete esistente perché lo accettate dal punto di vista logico, coerente e integrato nella descrizione della Realtà che stiamo cercando di fornirvi, va bene; ma da lì a riuscire veramente a sentire come vero, ad arrivare a comprendere come veri questi elementi ne passa molto! Ricordate, comunque e sempre, che la vostra “primaria”, assolutamente primaria, responsabilità è quella di migliorare voi stessi, di crescere, di evolvere; e certamente non è sapendo se siete stati dei pesci o delle puzzole che potrete evolvere più facilmente!
Supponiamo che uno di voi sia particolarmente ipersensibile ai forti rumori. Questo potrebbe avvenire per qualche particolare imprinting nel corso delle prime incarnazioni o potrebbe provenire dall’incarnazione precedente, in cui magari in tempo di guerra una bomba vi è scoppiata vicino (per fare un esempio qualunque). In realtà, per voi non ha nessuna importanza perché, per quanto ci ragioniate, tutt’al più potrete fantasticare o illudervi, o pensare di credere, e via e via e via, ma non lo saprete mai in realtà come sono le cose; allora cos’è che potete fare? Potete guardare il momento in cui il forte rumore vi dà fastidio e cercare – e qua è il “dono” che avete – e subito dopo fare uso, se volete, di questo dono; ovvero cercare di capire se e quanto questo rumore davvero vi dà fastidio, e “perché” vi dà fastidio; quanto questo fastidio è veramente insopportabile e quanto, invece, diventa insopportabile perché ha delle sovrastrutture del vostro Io che, per qualche motivo (vuoi per far la vittima, vuoi perché non ha voglia di fare qualche cosa e allora si trova la scusa del rumore forte e via e via e via), usa questa tendenza all’ipersensibilità al rumore per ottenere qualche cosa che l’Io desidera.

Print Friendly, PDF & Email