L’imprinting della coscienza nell’esperienza della materia

Quindi è vero che c’è l’ipersensibilità, però si può anche superarla vedendo dove sta il problema che la fa diventare fastidiosa, talvolta in maniera pesante, per voi stessi.
Anche perché, ricordate, che tutto quello che voi vivete, anche di doloroso fisicamente, non è poi così doloroso come voi pensate; diventa doloroso perché “voi” lo rendete doloroso, il vostro Io finisce col renderlo doloroso con tutti i sensi di colpa, le paure, e via dicendo, che aggiungete al dolore fisico che già potete avere. Il momento della morte – lo ripeto, come già è stato detto tante e tante volte – non è doloroso come voi pensate; diventa doloroso per le paure che mettete su quel momento, altrimenti morireste tutti sereni e col sorriso sulle labbra! È il vostro Io che non vuole sparire e che, quindi, fa resistenza, stringe i denti e si aggrappa alla vita e, quindi, si aggrappa al dolore fisico! L’Io addirittura è contento di soffrire fisicamente perché sa che, fin che sente dolore fisicamente, vuol dire che è ancora vivo! Questo è un concetto che nelle filosofie orientali è molto presente e nelle filosofie occidentali molto ma molto meno, e sarebbe bene riuscire a ristabilire un equilibrio fra le due cose; no? La vostra medicina finisce per curare il dolore, più che la malattia, alla fin fine, al giorno d’oggi, ormai.
Così, ritornando all’esempio del rumore fastidioso che, teoricamente, non riuscite a sopportare per questa vostra ipersensibilità, questo significa che da quella situazione voi potete ricavare qualche comprensione; e allora non evitatela, non chiudete gli occhi, come fate di solito, per evitarla! Voi vi illudete, molto spesso, che non osservare le cose, chiuderle, sfuggire e non rispondere a voi stessi o alle domande che possono esservi fatte, che vi danno fastidio vi serva a qualche cosa; invece non fa altro che aumentare il vostro errore!
Una soluzione potrebbe essere quella di cambiare ambiente, in modo da evitare lo stimolo fastidioso; potrebbe essere una soluzione, forse la più facile.
Però il problema non sarebbe risolto! La soluzione ottimale sarebbe quella di affrontare la situazione e comprendere – ripeto – se e quanto quell’ambiente dà davvero fastidio, se è davvero così insopportabile come si pensa. Se poi si pensa che è davvero insopportabile e che oltre a quel limite non riuscite più a sopportarlo, bene, mi sembra anche giusto – il vostro istinto di sopravvivenza lo confermerà senz’altro – che voi vi allontaniate, al limite, da quell’ambiente; però non prima di aver fatto tutto il lavorio che vi ho appena descritto, altrimenti di lì a qualche tempo la situazione vi si ripresenterà con il rumore decuplicato!
Ricordate sempre che tutto ciò che si presenta nel corso della vostra vita è finalizzato ad aumentare la conoscenza di voi stessi: siete qua per quel motivo, non per un altro! Non per accumulare ricchezze, non per diventare più belli, non per diventare dei santi, ma semplicemente per conoscere voi stessi. Come diceva un saggio dell’antichità: “nel momento in cui conoscerete voi stessi, non avrete più bisogno di conoscere nient’altro”!
Mettete in una vostra teorica agenda interiore tutti i consigli di vita quotidiana che vi diamo, in modo da non trovarvi poi, un domani, a dire: “Eppure mi avevano detto che… e non l’ho fatto”; perché, vedete, il rimpianto e i sensi di colpa sono le bestie più dure da affrontare… Cercate di non accumularle, di non lasciarle lì non affrontate e inesplorate e incomprese; perché, per quanto voi cerchiate di ignorare questi elementi, essi continueranno a infastidirvi e richiederanno di dare loro attenzione, rendendo la vostra vita sempre più difficile da vivere, fino a quando la sofferenza sarà talmente forte che, a quel punto, dovrete per forza di cose fare qualche cosa.
Non costringetevi a fare le cose per forza: fatele perché le volete fare, quando decidete voi di farle e non quando decide l’esistenza.
Perché, ricordatelo, l’esistenza è una severa maestra! Scifo

Dal volume del , Dall’Uno all’Uno, Volume terzo, parte prima, Edizione privata

Indice del Dizionario del Cerchio Ifior