Maschere. Dizionario del Cerchio Ifior
La maschera è semplicemente un atteggiamento, il modo in cui ci si pone di fronte alla realtà che si va ad affrontare. Questo cosa significa? Significa che, volendo analizzare le maschere personali, si può notare che vi sono maschere utili, maschere meno utili, maschere che hanno un effetto positivo e maschere che hanno un effetto negativo; però la maschera in se stessa non ha alcuna connotazione, è semplicemente un modo di porsi dell’individuo di fronte all’esperienza quotidiana che si trova a dover attraversare. Ovviamente, la maschera non è una cosa concreta, ma è un risultato, un effetto, qualche cosa che l’individuo si trova a mettere in atto – da cui il fatto di riferire la maschera all’atteggiamento – sotto le varie spinte che riceve dall’interno e dall’esterno, cioè sotto le spinte che riceve dalla sua coscienza e le spinte che riceve dall’esterno e dall’esperienza che sta facendo all’interno del piano fisico. In una certa misura, può essere considerata l’aspetto visibile dell’Io dell’individuo. Si può quindi considerare la maschera come la facciata dell’Io nel momento in cui l’Io si trova a sperimentare la realtà fisica.
Ma attenzione: la maschera non è semplicemente un frutto dell’Io, pur essendo ad esso direttamente correlata e, proprio come era stato detto dell’Io, può denotare quello che non si è compreso ma può anche denotare quello che in realtà si è compreso, poiché tutto nella realtà ha sia un aspetto positivo che un aspetto negativo. Esistono, quindi, delle maschere che vengono messe dall’individuo – vuoi consapevolmente, vuoi inconsapevolmente – le quali possono avere un’origine molto positiva.
Voi direte: «Però, comunque sia, la maschera – per concetto stesso – è un coprire se stessi, un non mostrarsi così come si è; giusto? Quindi sembra, ragionandoci un attimo, che la maschera non sia mai positiva, perché impedisce all’individuo di essere ciò che veramente è!». Questo è fermarsi alle apparenze, creature, perché l’individuo molto evoluto, ad esempio, che si impone un certo tipo di comportamento per aiutare un altro, quest’individuo si mette, sì, una maschera diversa da ciò che veramente è, però è una maschera creata sotto la spinta della sua comprensione, della sua coscienza; è quindi una maschera che ha un’origine positiva, non un’origine negativa; copre, ma copre una realtà che l’altro non potrebbe comprendere; e allora, per far sì che vi possa essere un rapporto tra le due persone, la persona con una certa evoluzione è costretta magari a limitare se stessa, limitando il proprio modo di essere, di sentire, di rapportarsi con la realtà, in modo tale da poter interagire con l’altro, altrimenti, diventerebbe per l’altro magari l’immagine del santone irraggiungibile, con il quale è impossibile interagire e, tuttalpiù, ci si può affidare per chiedere una grazia, ma non si riesce ad avere uno scambio e, quindi, a crescere dinamicamente.
Dal volume del Cerchio Ifior, Dall’Uno all’Uno, Volume secondo, parte seconda, Edizione privata
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