Ti conosco Signore, Dio dei Santi!
Tu eri prima che ogni cosa fosse,
Tu sei ciò che sopravvive,
perché sei Colui che E’.
Tutto Tu sei:
Uno dai mille volti.
Sei il raro gesto pietoso del sanguinario
e il dubbio maligno dell’illuminato
Sei la naturale provvida difesa
e l’esterna maligna infiltrazione.
Sei l’endogena forza che edifica
e l’erosione che leviga.
Sei oltre ogni umana parola,
ogni umano congetturare
che muta nel tempo e nello spazio,
perché sei l’immutabile.
Sì, Ti conosco, Signore!
Tu sei l’Anziano degli Anziani.
Tu eri prima che ogni cosa fosse,
Tu sei ciò che sopravvive,
perché sei colui che è.
Kempis
Padre nostro che sei
sia santificato il Tuo nome
venga il Tuo regno
sia fatta la Tua volontà
come in cielo così in terra
poiché Tuo è il Regno,
la giustizia e la misericordia
ora e nei cicli generatori
in sempiterna secula.
Amen.
Kempis
Sperate!
Sperate in un domani migliore,
nella virtù trionfante,
nel buon senso che prevale,
nella coscienza che si desta,
nella volontà di creare un mondo più bello,
nella speranza che ritorna.
Perché sperare è carezzare,
è concepire il bene,
è cullare,
è infondere fiducia,
è nutrire,
è pascere,
è rinverdire,
è dare forza,
sperare è creare!
Che la speranza sia con voi.
Kempis
Se l’opinione del gregge comune
non sarà la tua regola di condotta,
se sarai tollerante con gli altri quanto
lo sei con te stesso.
se saprai comandare più a te stesso che agli altri,
se sarai giusto più che buono,
indulgente e comprensivo specie con i deboli,
se lavorerai pazientemente,
se mai risponderai con un rifiuto
ad una richiesta e ad un’offerta,
se potrai avere ricchezze e onori,
ma non esserne schiavo,
se potrai godere della solitudine,
ma non avrai paura della compagnia degli uomini
e viceversa,
se saprai essere povero e parsimonioso,
se potrai sopportare di buon grado l’oblio
e l’ingratitudine degli uomini,
se saprai camminare da solo senza grucce,
eccitanti ed illusioni.
Se saprai essere infantile con i fanciulli,
gioioso con i giovani,
pacato con gli anziani,
paziente con i pazzi,
felice coi saggi,
se saprai sorridere con chi sorride,
piangere con chi soffre,
e saprai amare senza essere riamato,
allora figlio mio, chi potrà contestarti il diritto
di esigere una società migliore?
Nessuno, perché tu stesso, con le tue mani,
l’avrai creata!
Kempis, Cerchio Firenze 77
Ho conosciuto l’amore degli uomini,
ed era possessivo.
Ho conosciuto la loro amicizia,
ed era sfruttamento.
Ho conosciuto il loro aiuto,
ed era umiliazione.
Ho conosciuto la pietà degli uomini,
ed era degnazione.
La loro protezione,
ma aveva un secondo fine.
Ho conosciuto la giustizia degli uomini,
ma era parziale.
La loro forza, ma era brutalità.
La loro onestà, ma era apparenza.
Ho conosciuto la fede degli uomini,
ma era una prigione.
La loro filosofia, ed era cenere.
La loro scienza, ed era cecità.
Ho conosciuto la compagnia degli uomini,
ma non mi riempiva.
Tutto questo ho conosciuto ed assaporato e,
restandone turbato,
ho compreso di non essere morto a me stesso.
Dali
Se Il vostro amore non conosce condizioni,
dubbi, tiepidezze;
se amate senza essere riamati,
se quell’amore vi rende costantemente felici, paghi;
se ininterrottamente vi dà la pienezza,
se trovate la felicità solo nella felicità degli amati,
se date prima ancora che vi sia richiesto,
e se l’amare è il solo compenso che gioiosamente
vi ripaga di ogni fatica,
di ogni sacrificio per gli amati,
voi siete fra quelli che possono lontanamente
immaginare cosa sia l’amore divino,
quell’amore che a ognuno così parla:
Figlio mio, più che amare e suscitare l’amore,
voglio che tu sia l’amore stesso.
Così, se è l’amore materno che può avviare un tale miracolo,
ti farò madre ed io sarò tuo figlio.
Se è l’amore sensuale,
allora non mi scandalizzerò ad esserti amante.
Se sarà l’amicizia a potere tanto,
io sarà il tuo fedele amico.
Ma se sarà l’amore agli altri, anonimi,
allora in ognuno di essi mi vedrai quale veramente io sono
e comprenderai, essendolo tu stesso, l’essenza del vero amore.
Dali
Oh Padre,
fa che noi andiamo là dove siamo attesi,
che mai siamo strumenti consapevoli
o inconsapevoli di interessi egoistici;
fa che risvegliamo le qualità migliori di coloro
che avviciniamo e che possiamo donare
l’equilibrio sanatore a coloro che ci avvicinano;
fa che sappiamo destare la comprensione degli uomini
e che possiamo essere canali di bene.
Per tutto questo, oh Padre,
fa che mai ci manchi l’aiuto del Tuo potere.
Amen.
Dali
Oh Altissimo Signore,
poiché tutto, per una Tua sublime legge di armonia,
è attratto e si avvia verso l’ambiente adatto a noi,
fa che la nostra paura e la nostra ribellione
non si oppongano al compimento di questo divino principio.
Fa che mai ci sentiamo soli ove dovremo andare,
ma che ognuno Ti senta vicino a sé poiché Tu sei ovunque.
Fa che la Tua volontà sia la nostra,
che ogni nostro simile non sia un estraneo per noi,
ma un fratello.
Aiutaci ad amarlo come Tu l’ami.
Se alcuno di noi sarà provato, fa, oh Altissimo,
che egli abbracci il dolore comprendendone l’intimo significato,
affinché il suo cuore non si inaridisca.
Fa che nessuna cosa, di questo mondo di illusioni, ci leghi a sé;
che quella sicurezza, spesso cercata nelle creature e nelle cose,
sia trovata nell’intimo nostro, poiché solo quella è reale
e duratura;
e quando amareggiati dalla delusione,
chiniamo la testa, fa, oh Signore, che la vita ci apparisca
quello che realmente è:
il Tuo più grande dono.
Dali
Vieni a noi, tu, che sei deluso e smarrito,
che invano hai sperato nell’aiuto dei tuoi simili.
Vieni a noi, tu che sei amareggiato e solo,
che inutilmente hai creduto alle promesse dell’uomo.
Vieni a noi, tu che sei incompreso e rifiutato
che, tradito, vorresti rinunciare alla vita.
Perché vuoi punirti per le colpe degli altri?
Ma interrogati!
Veramente degli altri è la ragione del tuo dolore?
Ti diciamo: vieni a noi,
eppure noi abbiamo da darti
solo quello che tu sei disposto a darci;
possiamo per te solo quello che tu vuoi che possiamo;
siamo per te solo quello che tu permetti che siamo.
Da noi stessi non abbiamo da donarti
quello che ti manca e che vorresti.
Noi possiamo consolarti, non vogliamo fare per te;
siamo solo una voce senza corpo,
un’identità senza nome,
una dottrina senza autorità,
un messaggio scritto sulla sabbia di un deserto ventoso.
La nostra voce dice:
Oh tu che sei preda dello sconforto e della delusione,
perché vuoi addebitare le tue colpe agli altri?
Non devi cercare nei tuoi simili quello che tu devi avere.
Non devi attendere che gli altri facciano
quello che tu devi fare.
Non puoi pretendere che gli altri siano
quello che tu devi essere.
Tu non devi delegare,
non devi attendere,
non devi rinunciare.
Abbi fiducia in te stesso!
Tu hai. Tu puoi!
Basta che tu lo voglia.
E quando avrai compreso che non hai alcun diritto
di sentirti sfiduciato se tu stesso non sei la fiducia,
deluso se tu stesso non sei la speranza,
amareggiato se tu stesso non sei il conforto dei tuoi simili,
sentirti solo se tu stesso rifiuti,
tradito e abbandonato se tu stesso non dai.
Quando tale sarà il tuo “sentire”,
allora tu stesso sarai la nostra voce,
il nostro vivente messaggio,
la testimonianza del nostro potere.
Dali
Oh Padre, fa che io Ti veda attraverso alle creature,
ch’io non mi fermi al lato tristemente umano,
agli inevitabili limiti,
ai difetti più o meno scontati;
fa ch’io non consideri la loro abilità,
la loro sicurezza,
la loro bellezza come qualcosa che appartiene loro,
ma li consideri Tuoi doni, quali in effetti sono.
Fa che al di là di ogni apparenza veda Te,
Essere per essenza,
di cui noi siamo riflessi tanto più somiglianti,
quanto meno siamo limitati.
Ciò che Tu vuoi che l’uomo faccia,
o come vuoi che l’uomo sia,
non è un mistero, solo che l’uomo lo voglia, se lo domandi.
E non si può neanche dire che fare la Tua volontà sia faticoso,
costi sforzo: lo è quando l’uomo non vuole.
Ma quando ci si abbandona a Te,
quando si dimentica se stessi,
il proprio guadagno,
il volere apparire,
allora la Tua via porta innanzi con sicurezza,
con la gioia nel cuore e una forza che tutto fa superare.
Se si fissano in Te i nostri propositi,
Tu non ci abbandoni,
ricolmi di consolazione la nostra vita.
Capisco, oh Signore, che è a Te
che dobbiamo consapevolmente
e volontariamente venire.
Dicci dove dobbiamo guardare per vederTi
e non vedere altro.
Se, come dice S.Agostino,
quelli che si rifugiano in Te,
è con la fede che Ti trovano,
dacci, oh Signore, la fede.
Se e con la virtù, dacci la virtù.
Se è con la scienza, dacci la scienza.
Ma forse per trovarTi o Signore,
dobbiamo lasciare il mondo, gli affetti,
la famiglia, il lavoro?
E’ proprio indispensabile che rinunciamo a tutto,
ci isoliamo?
No, Tu non lo vuoi necessariamente,
tanto più perché se l’uomo non supera dentro di sé
l’attaccamento smisurato alle cose sensibili,
è inutile che fugga il mondo;
lontano che vada, con sé recherà sempre nel suo cuore
le sue innumerevoli brame.
Invece, se pur restando nel mondo, nella famiglia,
pur lavorando, compirà le sue azioni anonime,
insignificanti, dedicandole a Te;
se amerà e servirà di più i suoi cari
donando a Te quella vita apparentemente inutile;
se cercherà di pulire, abbellire, facilitare
la vita degli altri per amore a Te, o Signore,
allora sì che Ti mostrerai.
Teresa
Altissimo Signore, Eterno Iddio, di cui tutti siamo espressione,
fa che comprendiamo qual è il posto che Tu ci hai assegnato.
Dacci la comprensione della Tua volontà
e la capacità di adempierla.
Fa che comprendiamo cosa la sofferenza vuole Insegnarci,
fa che siamo consapevoli dei nostri limiti e delle nostre capacità e,
in questa consapevolezza, come sia nostro dovere operare con il progresso.
Fa che comprendiamo di non sfruttare gli altri;
dacci la forza di bastare a noi stessi e la generosità di aiutare gli altri.
Poiché l’uomo viene in questo mondo e da esso se ne va nudo,
sicché è perfettamente inutile che egli accumuli i beni per se stesso.
Riempici tanto di Te da colmare la nostra pochezza
che di tutto ci rende mancanti.
Amen.
Teresa
Altissimo Signore,
non puoi averci generato perché ci perdessimo,
e non puoi aver sottoposto la nostra salvezza alla nostra debolezza,
nascosto il nostro vero bene con la nostra incapacità di comprendere.
Noi siamo confusi, incerti, dominati dall’egoismo, limitati.
Non può essere che Tu abbia subordinato la nostra eterna beatitudine,
alla padronanza di virtù che non possiamo avere,
al possesso di una natura che non è di tutti e che non sempre è nostra.
Tu sei amore ed il Tuo amore non può essere condizionato
dalle nostre azioni, dalla nostra incoscienza.
Il Tuo amore non può cessare, arrendersi di fronte ai nostri errori,
per quanto grandi siano.
Il Tuo amore non può essere impotente di fronte alla nostra cecità
e al nostro rifiuto, perché è amore divino e come tale è illimitato;
nulla e nessuno può escludere.
Oh Padre, fa che siamo consapevoli della grandezza del Tuo amore!
E allora comprenderemo che quanto ci accade per la nostra incoscienza,
per il nostro egoismo, per la nostra crudeltà, per la nostra cecità
e il nostro rifiuto, Tu lo permetti per il nostro vero bene.
Padre, fa che troviamo in noi questa sicurezza ed allora ci sarà più facile
accettare quanto ci accade.
Fa che comprendiamo che stiamo nascendo alla vita dello spirito,
e quanto sia per noi importante vivere consapevolmente
per trovare quella comprensione che ci disvela quanto ci ami.
Amen.
Teresa
Signore, in Cristo Tu sei il Dio della pace,
della misericordia, della verità, dell’amore.
Fa che quella pace, quella misericordia,
quella bontà, quell’amore ci uniscano
e siano con noi tutti i giorni della nostra vita.
Tu sei il Dio dell’unione;
fa che lo spirito ci unisca consapevolmente gli uni agli altri
in un sol corpo con la comunione dell’amore,
della comprensione di una sola verità.
Signore, Dio del Tutto, rendici degni
del miracolo che stiamo vivendo.
Amen Amen Amen
Teresa
La pace sia con voi,
con coloro che vi amano,
con coloro che vi odiano.
La pace sia con gli oppressi,
con gli oppressori,
con chi fa il bene,
con chi ha ricevuto il bene,
sia con chi soffre,
con chi combatte,
con chi uccide,
con chi è ucciso.
La pace discenda sugli accecati dalle passioni,
su chi giudica, su chi non crede, sull’egoista.
La pace sia con tutti,
affinché chi ama ami con amore puro,
chi odia plachi l’odio,
chi è oppresso sia sollevato,
chi fa il bene nella pace sia ricompensato,
chi ha ricevuto il bene sia in grado di rendere il bene,
chi soffre abbia dolce la sofferenza,
chi combatte cessi di combattere,
chi uccide pianga l’atto commesso,
chi è ucciso non abbia moto di ribellione contro l’uccisore.
La pace discenda su tutti,
affinché l’accecato dalle passioni plachi il tormento interiore,
il giudice giudichi con discernimento,
chi non crede trovi Dio,
chi ama se stesso abbia luce.
Tutto ciò perché nella pace riceviamo gli influssi della Scintilla Divina,
nella pace ritroviamo noi stessi,
nella pace siamo buoni.
La pace sia dunque con tutti.
Teresa
Se tu cogliessi un frutto prima della stagione
della sua maturazione, tu lo perderesti,
ma altrettanto tu lo perderesti,
se tu lo lasciassi marcire sulla pianta.
E’ giunto il tempo che tu ricerchi la vera condizione
di ciò che appare cominciando da te stesso.
Ripeti perciò mentalmente con me questo mantra:
Rivolgo la mia attenzione alla profondità del mio essere
che si effonde oltre la mia attuale consapevolezza.
Il mio io è prodotto dalle contingenti limitazioni,
e dall’errata autoconvinzione che il mio essere sia in esse contenuto.
I conseguenti: egoismo, avidità, paura, senso di ostilità
per ciò che credo non sia me stesso,
mi impediscono di aprirmi alla vita dell’illimitato essere
che è in ogni uomo e che fonde in pura unione d’amore
tutte le forme di vita esistenti in una sola.
La vera natura di ognuno, come la mia,
sta oltre le contingenti limitazioni e differenziazioni
che creano le personalità amate ed avversate.
Al di là di ciò ch’io trovo spregevole e detestabile nei miei fratelli,
sta Colui che è sommamente amabile e sommamente ama
perché E’ Sommo Amore.
Dietro l’aspetto mutevole e caduco di ogni uomo,
sta il vero Sé di ognuno,
l’Unico Essere in cui tutti ci riconosceremo.
Desiderio e repulsione, come gioia e pena,
vanno e vengono e, come le forme di vita,
sbocciano e appassiscono;
ma il vero Sé Immutabile resta.
Non mi oppongo al fluire in me dell’unica vita,
arrendevole mi abbandono per seguire la Sua volontà.
Conducimi dove è giusto che io sia,
guida ogni mia azione al che io la compia non per goderne i frutti,
ma per la Tua gloria.
Fa che io sia strumento consapevole della Tua manifestazione.
Tu che sei la sorgente di ogni vita,
Tu che sei la coscienza senza limiti,
Tu che sei fuori e dentro gli esseri e da essi non sei diviso
e in essi non ti dividi,
Tu che tutto contieni, di ognuno sei radice e nutrimento.
Tu che sei la forma e la sostanza di ogni essere
e la spiegazione della Tua stessa esistenza,
che sei ragione di Te medesimo,
Tu che mai fosti, mai nasci, mai muori,
pur essendo causa e finalità del Tutto,
immergimi, cosciente, nell’infinita profondità del Tuo Essere
ove va a completezza tutto ciò che è incompleto,
ove si dissolve ogni separazione, cade ogni limitazione,
ove passato e futuro sono presente eterno.
Fratello orientale
Io sono un centro di coscienza,
d’influenza e di potere,
di pensiero e di conoscenza,
di sensibilità e di espressione.
Attorno a me si aggira il mio mondo
di cui io sono signore.
La mia mente è strumento d’espressione
ed io sono indipendente dal corpo,
dalle sensazioni, dalle emozioni, dai desideri,
dalle facoltà intellettuali.
I miei veicoli sono un’unica cosa con la materia universale,
così la mia vita con l’unica vita universale,
così il mio spirito con gli altri, apparentemente divisi,
e con l’Unica che li sovrasta e abbraccia tutti.
Il dolore dei miei fratelli è il mio dolore,
la loro colpa è mia colpa;
con essi raggiungerò, alla fine dei giorni, la Gloria suprema.
lo sono una manifestazione della vita universale
che tutto plasma e anima;
essa vita è in me come in ogni altro essere o cosa;
io sono nel suo seno ed essa mi sostiene,
niente può danneggiarmi veramente.
Qualunque cosa possa sorprendermi
non è che un cambiamento necessario alla mia evoluzione.
Non temo di perdermi, né temo alcun male,
perché sono una manifestazione della Realtà
e, per questo, potenzialmente pieno di Divino Amore,
di Divino Sapere, di Divino Potere.
Rivolgo la mia attenzione al mio Sé superiore, lo spirito,
che mi guida nelle lunghe peregrinazioni della carne,
affinché renda attivo in me ciò che per natura è allo stato latente.
Sono pronto ad andare là dove posso essere di aiuto;
l’Universo è la mia patria,
l’umanità la mia famiglia,
il mio prossimo me stesso.
Fratello orientale