Modelli positivi e negativi e immagine di sé

Perché l’evoluzione di ogni persona è diversa; e quindi ciò che ha portato il modello a essere quello che è e come si presenta non è esattamente la stessa cosa che porta l’individuo a usare un altro come modello. L’evoluzione è diversa, il gradino evolutivo è diverso, i bisogni evolutivi sono diversi e quindi, comunque sia, vi è la soggettivizzazione, la relatività nell’imitazione del modello.
Tutti hanno bisogno di sentirsi importanti, tutti hanno bisogno di essere accettati dagli altri; ricordate che tutti avete un Io, che in qualche maniera vuol fare bella figura, vuole apparire, vuole essere compreso, vuole essere messo sull’altare dagli altri; e, per far questo, quando si rende conto che non ha le doti necessarie di suo per poter ottenere tutto ciò che desidera, ecco che allora cerca la strada più breve e anche la più stupida – alla fin fine – che è quella di usare quello che gli altri gli propongono e che lui pensa sia l’optimum da possedere. Ho detto «la più stupida» non per dare un giudizio sulle persone che hanno un modello, ma semplicemente per il fatto che l’individuo basterebbe che si rendesse veramente conto che, per essere e avere tutto quello che desidera, dovrebbe semplicemente guardarsi all’interno e conoscere se stesso: basterebbe questo per essere una persona diversa e molto probabilmente apparire diverso anche alle altre persone e quindi ottenere, senza imitare nessuno, tutto ciò di cui ha bisogno.
Vedete, l’Io, nella sua fragilità, nella sua inesistente illusione di esistere, pensa di riuscire a coprire se stesso con le piume del pavone nello sforzo di assomigliare al pavone, senza capire che non ha bisogno di nessuna piuma perché è nato pavone ed ha già in sé tutti gli strumenti e le potenzialità per mostrare il meglio di se stesso. Ecco, così, che si dibatte per cercare di apparire meglio di quello che è, senza curarsi di mettere in mostra ciò che veramente è capace di sentire, di fare, di pensare e di dire.
Vi è un ultimo passo da fare: capire qual è la funzione del modello. La funzione del modello è quella di mostrare all’individuo, attraverso il raffronto fra se stesso e il modello, quali sono le diversità e, quindi, comprendere qualche cosa di più di se stesso che, altrimenti, sarebbe rimasto sepolto nell’interiorità.
Pensate: se non esistessero questi modelli attuali, per i giovani di oggi, con le varie aggressività che vengono manifestate, con le frustrazioni che ci sono per i giovani, quanta violenza in più vi sarebbe all’interno della società. Quindi, anche quelli che sono modelli negativi, per quanto debbano necessariamente essere stemperati dalla pazienza, dall’aiuto, dal consiglio, dal dialogo delle persone che stanno intorno ai giovani, tuttavia pensate a quanto sono necessari e quanto in realtà servono e rientrano nella logica del Disegno, in cui tutto ciò che esiste, esiste perché ha un suo motivo, un suo perché, una sua ragione d’essere; e non ha mai una funzione solamente semplicemente negativa, come può apparire a volte.

1  L’Uno e i molti, vol. XII, pag. 47.

Dal volume del , Dall’Uno all’Uno, Volume secondo, parte seconda, Edizione privata

Indice del Dizionario del Cerchio Ifior