Tutto ciò che segue è fatto affinché esponendovi, esprimendovi e sperimentando
vi misuriate con voi stessi, vediate ciò che vi trattiene e vi limita e,
divenendo consapevoli, provando e riprovando, lo superiate.
Faremo il possibile per condurre la vostra umanità a maturità
e a piena realizzazione, in modo che poi possiate andare oltre.
Come faremo di tutto affinché vediate chiaramente la meta e mai la dimentichiate
e su di essa vi misuriate ed esercitiate ogni giorno.
Dalla visione egocentrica a quella comunitaria
Percorrere la via interiore in comunità è una cosa molto diversa dal percorrerla da soli: la comunità è un officina esistenziale che ci svela e ci mette di fronte a quel che siamo, senza sosta.
La nostra è una via fondata sulla conoscenza, sulla consapevolezza, sulla comprensione: è grazie alla relazione che possiamo realizzare questo complesso processo, ed è grazie alla nostra capacità di vedere l’altro, di riconoscerlo partner, interlocutore, fratello e sorella.
La nostra visione ordinaria, il nostro atteggiamento feriale è spesso condizionato da un accentuato egocentrismo: vediamo e facciamo a partire dalla nostra centralità.
L’aver scelto di procedere con altri, per quanto noi si sia individualisti e lupi solitari, ci indurrà a fare i conti con essi, a tenere conto del loro esserci, a comprendere che procedere in 32 non è come procedere da soli.
Pensate solo per un attimo, se vi riesce, l’ottica nella quale si muove chi scrive, quella in cui dovrà muoversi l’Anziano, quella in cui si muovono coloro che hanno delle responsabilità, anche le più piccole, nel Sentiero: non dobbiamo in continuazione tener conto dell’insieme?
E voi, lo vedete l’insieme? O vedete solo voi stessi e la vostra centralità, il vostro bisogno?
Quando parlate o non parlate; quando agite o non agite, siete consapevoli dell’impatto del vostro essere sull’organismo?
La dedizione e la sollecitudine
Abbiamo lottato a lungo contro la passività e l’atteggiamento dell’utente e lunga è la strada che attende l’artefice.
Dei passi sono stati compiuti, ma la dedizione e la sollecitudine sono un’altra cosa: spesso ci vogliono giorni per farsi rispondere ad una mail, alcuni attendono l’ultimo giorno per prendere decisioni che hanno avuto mesi di tempo per maturare.
Lungo è il cammino.
La dedizione è il frutto di una presenza e attenzione diffusa, costante: esserci un giorno e scomparire per una settimana non è dedizione.
La sollecitudine è l’essere pronti: 32 persone sono tante, se non c’è sollecitudine i responsabili dei vari ambiti si deprimono nell’attesa di voi.
Dalla centralità delle domande alla centralità delle persone
Per un lungo periodo abbiamo posto al centro le domande e da esse partivamo per sviluppare un tema che parlasse il più possibile ad ogni persona.
Nella Via del monaco partiremo dalle persone, dalle vite da cui nascono i processi, i bisogni ed infine le domande.
Porremo dunque al centro voi come persone e come monaci, come coloro che perseguono l’unificazione interiore.
Sarete chiamati ad esporvi partendo dai vostri vissuti, tutti, senza eccezione alcuna: avrete a disposizione un tempo in cui narrarvi, chiedere, interloquire; questo vi permetterà di superare le vostre resistenze e reticenze, di imparare ad esporvi e a divenire artefici, di costruire un vocabolario del vostro interiore, di osare là dove sareste rimasti al sicuro nei vostri silenzi.
Vi permetterà di imparare ad ascoltare, a stare senza etichettare, ad accogliere, a sviluppare la pazienza, a contemplare il succedersi dei fatti.
Vi permetterà di farvi conoscere e di conoscere, di costruire amicizia e fratellanza; soprattutto vi permetterà di stare davanti al vivente finalmente tacendo ed accogliendo, dopo aver osato vivere.
Officina Essenziale
Questa la struttura:
15,30-15,50 Inchino+canto d’inizio+repertorio canti
15,50-16,30 Due persone si espongono ponendo questioni, segue discussione
16,30-16,45 Silenzio
16,45-17,45 Tre persone si espongono ponendo questioni, segue discussione
17,45-18 Silenzio
18,15-18,30 Vespri del sentiero+canto di chiusura+inchino
Come vedete, ci sono due momenti dedicati all’esposizione di sé: all’inizio di questi momenti le persone che si espongono porranno le loro questioni, le discuterete assieme ed io interverrò affinché si raggiunga l’adeguato grado di profondità e di ampiezza di analisi.
La questione di ogni persona diverrà, necessariamente, questione universale che parla a tutte le persone, o a gran parte di esse.
Partendo dal caso personale e arrivando all’aspetto esistenziale, faremo senza fine formazione e dunque, sia gli anziani del Sentiero, che i nuovi avranno la possibilità di affinare e approfondire la loro formazione, oltre che l’opportunità di ricevere delle indicazioni per le proprie vite.
In ogni Officina potranno esporsi dalle 5 alle 6 persone, quindi un tempo a persona piuttosto limitato: potrete prenotare la vostra esposizione qui, oppure sarò io a proporvi e a chiedervi di esporvi (materialmente lo farà l’assistente dell’Anziano).
Assemblea dei monaci
Questa la struttura:
15,30 Inchino+canto inizio
15,35-17 Due persone espongono vissuti specifici da approfondire legati al cammino interiore e alla vita della Comunità monastica diffusa, segue discussione
17-17,10 Silenzio
17,10-18,30 Due persone si espongono (come sopra)
18,30 Canto di chiusura+inchino
Come vedete, qui c’è più tempo, più possibilità di approfondire perché ci sono solo 4 persone che si espongono e non c’è il tempo del canto iniziale.
Qui potremo andare più a fondo nei vostri vissuti e avremo tempo per discutere del nostro procedere comunitario, delle problematiche che sorgono dalla relazione, del cosa significa tenere conto dell’altro e liberarsi del proprio egocentrismo e individualismo coltivando una visione unitaria.
Potrete prenotare la vostra esposizione nel link sopra indicato, oppure sarò io ad invitarvi.
Sempre, come in OE, faremo in modo che dal vissuto particolare si risalga al generale, all’esistenziale in modo da interessare tutti quanti alla discussione e da sentire che non si parla di quella persona, ma di tutti noi, di tutti gli umani.
Intensivi
Agli intensivi si esporranno due persone a sessione e il lavoro sarà lo stesso di OE e dell’Assemblea dei monaci.
I temi sorgeranno dunque dai vissuti, prenderanno forma e avremo modo di chiarire e di indicare la strada.
La funzione dell’Anziano
Nella tabella sottostante le funzioni dell’Anziano e del suo assistente.
Mansione | Anziano (3 anni) | Assistente Anziano (1 anno) |
Supervisiona tutti i responsabili e, nel caso, li sostituisce | x | x |
E’ l’interfaccia con l’esterno | x | |
Alimenta la vita comunitaria | x | x |
Risolve le questioni organizzative di cui è il terminale di riferimento | x | x |
Compila il modulo annuale dei responsabili mensili del Lunedì, una volta sentito Roberto | x | |
Invia i promemoria a chi si deve esporre a OE, all’Adm, agli Intensivi, a chi cura il Lunedì per il mese venturo. | x | |
Interagisce con le persone della comunità e se ne prende cura | x |
La funzione del fondatore
Scrivere, e occuparsi della formazione e del cammino interiore di ciascun membro della Via del monaco.
Notifica di lettura 19.12
È centrale quella domanda che da diversi mesi ponevi a ciascuno durante gli incontri di OE: ” tu cosa porti all’organismo?” . Pienamente artefice è colui che l’ha interiorizzata sì che affiori automaticamente sempre con maggiore frequenza. Il primo passo è ricordarsela spesso, rispondersi ed agire di conseguenza: la conoscenza precede la comprensione ed i tempi possono essere lunghi. In generale l’organismo ha bisogno che ciascuno si manifesti pienamente e poi si dimentichi di sé ; occorre nel contempo l’attenzione nel lasciare lo spazio per la manifestazione degli altri. Questo va declinato nella situazione concreta di ogni giorno.
L’utente poteva rimanere imboscato, ponendo domande quando sorgevano, limitandosi ad ascoltare le risposte e farne tesoro per la propria vita. Ora non possiamo più permettercelo. Ognuno di noi è chiamato a prendersi cura del cammino comune.
Chiarissimo grazie
Grazie.
Grazie