Le comprensioni come processo

Formato Pdf per la stampa. C’è più di una ragione per cui negli ultimi tempi ho insistito sull’espressione “Centro di coscienza e d’espressione” (Kempis): tra le tante ragioni per cui l’ho fatto, ce n’è una che ha attinenza con una discussione che sta avvenendo in una chat interna del Sentiero e che riguarda il processo … continua..

Sull’origine dell’insoddisfazione

Dice Scifo nel post del Cerchio Ifior che uscirà il 23.3: L’insoddisfazione dell’individuo incarnato – della consapevolezza dell’individuo incarnato, quanto meno – nasce proprio dal fatto che egli, il suo Io, vorrebbe essere in un certo modo e si accorge di non esserlo. Questa insoddisfazione cesserebbe nel momento in cui si rendesse conto che egli … continua..

Riflessioni sulla vita contemplativa [2]

Questo spazio viene aggiornato in continuazione con materiali inediti e d’archivio. Perseverare nello “stare” altro non è che praticare l’unità, risiedere nell’Essere. Bisogna riconoscersi nell’Essere, non avere paura di pronunciare questa parola. L’Essere, lo Stare, l’Unità non sono punti d’arrivo, ma l’inizio di una nuova modalità di esperire se stessi, la realtà e la “ricerca”. … continua..

Materiali per la formazione nella Via del monaco

Per febbraio 2020: discussione sulla capacità di leggere e interpretare le sfumature: il Lunedì di Nadia. Per marzo 2020: Visione dei film: 1- “Whiplash“, su Netflix (Qui una lettura critica del film, più che condivisibile, ma la nostra analisi si incentrerà su altro, da quegli eccessi prendendo spunto)2- “La teoria del tutto“, Netflix (Recensione) Per … continua..

Riflessioni sulla vita contemplativa [1]

Questo spazio viene aggiornato in continuazione con materiali inediti e d’archivio. L’amore deve essere associato al concetto di bontà? Non direi.L’amore non è buono, è il principio che fa incontrare gli esseri e li conduce alla consapevole unione con l’Assoluto: questo non ha a che fare con la bontà, ma con la verità.Vero è ciò … continua..

La relazione che ci svela

Mi capita, con regolarità, di avvertire nella mente la “pressione” mentale di singoli o gruppi, per questioni che mi riguardano e nelle quali sono coinvolto, ma anche per questioni altre.Credo sia una forma di telepatia, ma non so dire di più perché non coltivo questa conoscenza.

L’inconsistenza di me e l’affiorare del Reale

Quando scelgo di sedere in zazen – e lo scelgo due volte al giorno – ho sempre una alternativa.Il mattino potrei dormire, è ancora buio quando mi siedo, o potrei leggere i giornali;al tramonto potrei leggere un libro, magari.

“Li riconoscerete dai loro frutti”

Quando una vita è dedicata alla sfera interiore e spirituale, i suoi frutti si vedono: le nostre parole, i nostri pensieri, le nostre azioni in quella direzione sono rivolti, quelle dimensioni specchiano.

Dietro al muro dei nostri bisogni

Gran parte delle nostre risorse e della nostra consapevolezza vengono assorbite dal pensare.Nel corso delle nostre giornate siamo costantemente orientati al pensare e quando non è su questo che ci focalizziamo, allora siamo alla ricerca di sensazioni, di emozioni e di affetti.

La quercia e lo zazen

Siedo in zazencon la stessa consapevolezza della querciache risiede nell’Essere delle stagioni.