1- Il compito della via spirituale e quello dei percorsi formativi
Sommario
Questa riflessione è incentrata sulla possibilità che si presenta nella vita di una persona della via spirituale di superare le logiche del duale e del divenire, quando essa, per comprensione conseguita, a questo è pronta e alla via unitaria desidera dedicarsi.
La “cella esistenziale” del monaco, la sua fragilità, la sua forza
La custodia della cella
Per l’autentico contemplativo la cella è la sede della salvezza, la base della quiete interiore, il luogo di un’alta contemplazione, una dimora celeste, un giardino profumato, una possibilità di traboccanti consolazioni, anzi un paradiso di delizie sulla terra.
Sulla disciplina del leggere e sulla gratuità del monaco
So quante poche forze rimangano dopo una giornata di lavoro, soprattutto in estate.
So anche quanto duro sia alzarsi prima il mattino e rinunciare a un po’ di sonno.
E so che, ad alcuni, riesce questo sacrificio, ma debbono possedere un motivo valido per affrontarlo.
Attività dell’identità e comprensioni
L’abbandono di sé, per conoscere la realtà e l’Assoluto
In questo Tweet cito l’incipit del Magnificat, ed Antonella commenta dicendo che il brano le “stride”.
Le rispondo: ” Questo passo è una meraviglia e, come le meraviglie, si svela all’anima che si abbandona ad essa.. “
Saper ascoltare il silenzio in sé
Per la mia preghiera, quando essa non è silenziosa, è lo è nella quasi assoluta totalità dei casi, uso il Libro della preghiera universale di Giovanni Vannucci.