Il dubbio, la fede, l’esperienza del Dio vivente

Giovanni 6,16-21 16 Quando fu sera, i suoi discepoli scesero al mare 17 e, montati in una barca, si dirigevano all’altra riva, verso Capernaum. Era già buio e Gesù non era ancora venuto presso di loro. 18 Il mare era agitato, perché tirava un forte vento. 

Il pane quotidiano e la volontà di Dio

Giovanni 6,5-135 Gesù dunque, alzati gli occhi e vedendo che una gran folla veniva verso di lui, disse a Filippo: «Dove compreremo del pane perché questa gente abbia da mangiare?» 6 Diceva così per metterlo alla prova; perché sapeva bene quello che stava per fare. 

La necessità del silenzio e del coltivare l’Essere, innanzitutto

Giovanni 6,1-31 Dopo queste cose Gesù se ne andò all’altra riva del mare di Galilea, cioè il mare di Tiberiade. 2 Una gran folla lo seguiva, perché vedeva i miracoli che egli faceva sugli infermi. 3 Ma Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli.

Il condizionamento dell’altro mi svela nelle mie non comprensioni

Prendo lo spunto da questo fatto che ho segnalato: “Nessuno mi farà diventare una non-persona!“La mia tesi è questa: ciò che esprimiamo non è mai frutto dell’ambiente sociale, del condizionamento, ma delle non comprensioni che ci troviamo ad esprimere e a superare.

Essere e divenire, Padre e Figlio. Appunti su Gv 5,17-30

Giovanni 5,17-3017 Gesù rispose loro: «Il Padre mio opera fino ad ora, e anch’io opero». 18 Per questo i Giudei più che mai cercavano d’ucciderlo; perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio.

Vuoi guarire? Sei disponibile ad imparare e a cambiare?

Gv 5,1-9; 141 Dopo queste cose ci fu una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme.2 Or a Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, c’è una vasca, chiamata in ebraico Betesda, che ha cinque portici. 3 Sotto questi portici giaceva un gran numero d’infermi, di ciechi, di zoppi, di paralitici, i quali aspettavano l’agitarsi dell’acqua; 

La volontà di Dio nel quotidiano

Gv 4,34Gesù disse loro: «Il mio cibo è fare la volontà di colui che mi ha mandato, e compiere l’opera sua. Dunque: “Mi nutro del servire la volontà di Dio”.

Il mercante in noi, e il sorgere della gratuità

Gv 2,13-1713 La Pasqua dei Giudei era vicina e Gesù salì a Gerusalemme. 14 Trovò nel tempio quelli che vendevano buoi, pecore, colombi, e i cambiavalute seduti. 15 Fatta una sferza di cordicelle, scacciò tutti fuori dal tempio, pecore e buoi; sparpagliò il denaro dei cambiavalute, rovesciò le tavole, 

Il desiderio crea la realtà, non il demiurgo

Gv 2, 1-101 Tre giorni dopo, ci fu uno sposalizio a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. 2 Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. 3 Nel frattempo, venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno più vino». 4 E Gesù rispose: «Che ho da fare con te, o donna? Non … continua..

Dalla sequenza dei fatti, al Ciò-che-è

Questo rispondo a Samuele nel post: Quando una persona inizia a meditare e a pregare? La “chiamata” Tu dici che l’adesione alla identità è generata dalla identità stessa: condivido, ed è un adesione che sorge dalla necessità dell’identità di sentirsi d’esistere e da quella della mente di catalogare, dividere, qualificare e quantificare.

L’albero della vita tra Essere e divenire

Come in una grande quercia, la radice simboleggia l’Essere, le fronde il divenire.Il tronco tiene assieme e collega armoniosamente Essere e divenire, a cavallo tra tempo e non tempo vive il miracolo dell’equilibrio nella vita, dell’ambivalenza di tutte le cose, della connessione tra ogni forma e ogni stato sempre operante.

L’indagine sui condizionamenti

Nel post Il superamento della logica del divenire, affronto una questione fondamentale: l’adesione al duale e ai suoi condizionamenti c’è se è sorretta da una necessità esistenziale, da apprendimenti che la coscienza deve conseguire.