Il mito dell’accettazione incondizionata

Se due persone si accogliessero e accettassero reciprocamente in maniera incondizionata, tra esse non vi sarebbe relazione. Questa condizione ha un senso se le due persone hanno terminato il compito delle loro incarnazioni e si apprestano ad abbandonare per sempre la ruota delle nascite e delle morti: fuori da questa situazione, quella condizione, nel divenire, … continua..

La domanda di senso e la cruna dell’ago del monaco

Fratelli nel cammino si interrogano sul senso e sul non senso del vivere, dei minuti atti del quotidiano, come dei processi. 1- La domanda sul senso è ontologica; 2- essa si palesa più chiaramente nell’interiore di una persona della via; 3- rappresenta la cruna dell’ago del monaco.

L’amore liberato dalla bontà

Per sua natura, l’amore gratuito non chiede, semplicemente accade. Molte volte mi interrogo sull’amore che mi attraversa e mi conduce a compiere un gesto piuttosto che un altro: sempre la questione della gratuità è per me centrale, ma ho compreso che essa va declinata nel contesto della relazione e del gioco delle parti. L’educatore, che … continua..

La vita interiore del monaco dal bisogno al suo superamento

Se parlo a persone comuni, uso termini e concetti comuni. Se parlo a persone che dedicano la propria vita al processo di unificazione interiore, a dei monaci, uso concetti e parole coerenti con la radicalità di quella disposizione. Non c’è umano che non abbia da affrontare del non compreso, dunque non c’è persona che non … continua..

L’assenza di frattura interiore e l’esperienza unitaria

C’è una condizione interiore, prima che prenda forma l’esperienza dell’unità, in cui si configura chiaramente la consapevolezza che non c’è frattura: l’essere tuo non è diviso, non conosce la separazione e la frantumazione che si produce tra l’intenzione e il manifestato. Questo è possibile perché non c’è desiderio, né bisogno, né ricerca di appagamento. Da … continua..

Il latte per i bambini, il pane per gli adulti

Oggi i cristiani fanno memoria del Cristo risorto, di Colui che riconoscono come Figlio di Dio anche, e soprattutto, in virtù di questo evento. Non sanno, i cristiani – avendo fatto macerie di tutta la conoscenza antica che non fosse la loro – che non c’è umano che non risorga in un’altra dimensione di coscienza … continua..

Il processo comunitario, l’isola di sentire, il superamento di sé

Leggo in questi giorni dei materiali trasmessi dal Tibetano attraverso A.A.B. In particolare, nel Discepolato nella nuova era, affronta l’argomento della formazione di gruppi che operino a sostegno dei processi di coscientizzazione e trasformazione interiori dell’umanità. Insiste sul valore del gruppo perché lo considera il modo di procedere adatto a questo tempo, a questo nuovo tempo … continua..

L’indagine che conduce alla radice del reale e la gratuità

Quando, nel 1993, mi sono ritirato dal lavoro e ho iniziato questa esperienza nell’Eremo dal silenzio, provenivo da una solida formazione zen e quella mi sarebbe potuta bastare. Ma non è nella mia natura smettere di indagare la radice delle cose. Avvertivo, allora, la necessità di comprendere come pregassero i cristiani, come vivessero la loro … continua..

Amare non è dire si, non è soccorrere, non necessariamente

Ciò che cerchiamo di dare, o di non dare, all’altro comunque parla sempre di noi. Osservo con molta attenzione l’impulso a dare, come la paura di farlo: qui voglio parlare dell’attitudine interiore che porta alcuni a dare ripetutamente e con apparente naturalità. Comunemente affermiamo che il dare, il prendersi cura, il sostenere siano espressioni dell’amore … continua..

Il dolore, la sua ragione, la funzione della preghiera

Già la coscienza umana – che pure è relativa – è unitaria. Ogni momento del sentire che origina gli esseri, è presente nella coscienza assoluta identicamente a come gli esseri lo sentono. Non potrebbe essere diversamente da così, dato che il sentire che origina gli esseri è lo stesso sentire contenuto nella coscienza assoluta. Non … continua..

L’ingiustizia del mondo e il vero scopo del vivere

 Afferma Nicoletta commentando il post Tra accoglienza e rifiuto non vediamo il problema della giustizia: Mi chiedo: se queste complesse dinamiche sono karmiche, cosa posso fare io? Il senso di impotenza e frustrazione, almeno per me, e’ ormai connaturato. Se il pensiero si spinge a tutte le ingiustizie di questa terra si rimane smarriti e, … continua..

Meditazioni quotidiane 5.2

Ti conosco Signore, Dio dei Santi! Tu eri prima che ogni cosa fosse, Tu sei ciò che sopravvive, perché sei Colui che E’. Tutto Tu sei: Uno dai mille volti. Sei il raro gesto pietoso del sanguinario e il dubbio maligno dell’illuminato Sei la naturale provvida difesa e l’esterna maligna infiltrazione. Sei l’endogena forza che … continua..

Due mantra per la pratica meditativa e contemplativa quotidiana

Due mantra per preparare, accompagnare e sostenere la pratica meditativa e contemplativa quotidiana. Sono del Cerchio Firenze 77, il loro contenuto è di tale profondità per cui solo dalla ripetizione e frequentazione ripetuta e duratura emerge l’intero spettro del sentire che li esprime.

L’operare gratuito, l’amore che non ci appartiene

“Invece se pur restando nel mondo, nella famiglia, pur lavorando, compirà le sue azioni anonime, insignificanti, dedicandole a Te; se amerà e servirà di più i suoi cari donando a Te quella vita apparentemente inutile; se cercherà di pulire, abbellire, facilitare la vita degli altri per amore a Te, o Signore, allora sì che Ti … continua..

Kempis

Personalità fittizia usata nella rappresentazione delle comunicazioni del Cerchio Firenze 77