Tempi di crisi

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Per il filosofo francese Michel Serres, quando si vive una crisi, nessun ritorno indietro è possibile. Bisogna inventare qualcosa di nuovo, avere il coraggio di voltare pagina. Quello che colpisce, invece, è che, nonostante i giganteschi sconvolgimenti che negli ultimi decenni hanno trasformato l’umanità, le istituzioni non sono cambiate.

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Foschia

Le prime foschie di ottobre, un silenzio irreale attorno all’eremo.
Non c’è niente su cui tu possa appoggiare la mente, c’è solo questo piccolo quotidiano fatto di scene che vedi da decenni e che oggi, come ogni giorno, ti invitano a compenetrarle.

Sul 10.10.10 ed altro

“Allora ripiego, risiedo in quel luogo “che non posso lasciare incustodito” e da lì, appoggiando sul sentire di coscienza, provo ad indagare la realtà.
Ciò che trovo non è una risposta, né una domanda: trovo uno stare privo di domanda e di risposta, costituito di quell’arrendersi e affidarsi che sono il fondamento del percorso umano: quando smettiamo di porci le domande il nostro cammino finisce.”
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Mai indifferenti

La possibilità di non difendersi più, di lasciarsi colpire e poi attraversare e mai essere indifferenti.

Rappresentazione del sentire

Vedo volti, gesti, esperienze; vedo persone che si incontrano, che si scontrano; vedo esseri e esseri e mi è evidente che ciò che appare rappresenta altro, mette in rappresentazione qualcosa, un principio, che è il sentire.

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Intelligenza della realtà

A San Vendemiano nei pressi di Conegliano Veneto è stata inaugurata una scuola Steiner-Waldorf disegnata dall’architetto Beppe Guasina.
La scuola ospita tre sezioni d’asilo e otto classi in attesa di completarsi con la presenza del liceo.
E’ stata progettata in stretta collaborazione con gli utenti ed è ispirata ai principi dell’architettura antroposofica.
Alcune foto.

La vita vera

Chi ha contattato in buon grado se stesso sa, per esperienza, che la vita vera è aldilà di pensiero, emozione ed azione: magari non sa spiegarselo e inquadrarlo, ma lo sa.
C’è un’esperienza inequivocabile del vivere che parla di una alterità non condizionata dal limite che manifestiamo ordinariamente.

Imparare a fare silenzio

Qual’è la domanda che l’altro pone? L’ho ascoltata? Parla di sé, parla di me?
E’ tutto un imparare a fare silenzio nel proprio interiore per ascoltare, osservare, sentire la vita che scorre.

Prenderci cura


Domanda: perché è così difficile per noi prenderci cura non solo di questi esseri così dignitosi, ma di noi stessi, dell’altro da noi, di ciò che ci circonda e che è vita per noi e per tutti?

Presunzione

Osservo tutto questo parlare mio e altrui su ogni cosa, su ogni aspetto; osservo la nostra sottile o manifesta presunzione di sapere qualcosa di sé, dell’altro, della vita, della realtà; osservo e, a volte, mi sotterrerei con le mie mani.
Dobbiamo imparare ad edificare sulla piccolezza, sul limite, sull’insignificanza.

Dignità

E’ un’esperienza che sorge dal nostro rapporto con il presente quando viviamo nella fiducia.
E’ la fiducia che illumina ogni attimo del nostro lavoro, dei nostri affetti, della nostra vita ordinaria e conferisce ad ogni accadere una presenza ed una integrità che possiamo definire dignità.