dove la mente vede il deserto, l'esperienza contemplativa svela il seme della vita
Via della Conoscenza La sezione del sito dedicata alla Via della Conoscenza. Di seguito trovi alcuni dei testi che il Sentiero utilizza per costruire un paradigma della vita nell’essere e nella contemplazione. Per facilitarne la lettura e lo studio, questi testi hanno varie evidenziazioni. Il contenuto di questo materiale è piuttosto ripetitivo: in condizioni normali questo può … continua..
La via della Conoscenza è una interpretazione di sé, della vita, delle relazioni, dell’Assoluto, condivisa da un altro piano di coscienza da un sentire definito “Soggetto”. Qui tutti post per comprendere le basi della Via della
Io non ioil testo che precede la via della ConoscenzaIndiceCiò che sta oltre la formaIl problema dell’incarnazioneLo spirito incarnato come armonia di vibrazioniAssoluto e relativoL’esperienza del non tempoLa vita osservata nei suoi diversi aspettiIl processo di emanazioneL’amore nella coppiaEdizioni Hermes La via della ConoscenzaIndiceIl sentiero della conoscenzaLa difficoltà come prodotto della menteL’essenza del sentiero della … continua..
Tratto dalla rivista “Lettere e scritti” anno 2006 numero non conosciuto. Presentiamo a voi un brano che riporta una domanda rivolta al Maestro del Cerchio Marina da parte di un partecipante che, di fronte alla complessità ed alla vastità del contenuto del messaggio della via della Conoscenza, si domandava come fosse possibile per noi uomini … continua..
Da dove trae origine il sentiero? Dall’esperienza personale, innanzitutto: in quella macerazione interiore ha, piano, piano, preso forma. Nel conflitto, nell’ascolto, nella resa, utilizzando vari modelli di pensiero per interpretare ciò che accadeva nell’intimo, è sorta una forma, una visione originale, che è debitrice dei paradigmi che ha utilizzato e nel contempo, ne è completamente … continua..
Questo è il fondamento della via interiore. Qualunque cosa noi possiamo dire o fare, ha un senso se siamo passati e se passiamo, ogni giorno, attraverso la cruna dell’ago della conoscenza di noi stessi. Se l’essere della nostra mente, della nostra emozione, della nostra azione e della nostra natura profonda, conscia e inconscia, si apre … continua..
Non si può lottare contro il proprio essere e smettiamo di lottare quando abbiamo i rudimenti della conoscenza di noi: allora può iniziare il viaggio della disconnessione perché allora le questioni di base, le domande su alcuni nostri avviluppi, fantasmi, paure, reticenze, inadeguatezze, hanno trovato risposta almeno parziale, non importa che sia definitiva.
La via della Conoscenza presenta una diversa tipologia di azione che fa risaltare ciò che c’è, quindi un nuovo modo di concepire l’azione come disvelamento di ciò che c’è, e non come aggiunta o come modifica.
11. (Quel che si chiama) Apprendere la via di Buddha consiste nell’apprendere se stessi. Apprendere se stessi, consiste nello scordarsi di sé.
Di seguito due brani di Scifo, Cerchio Ifior, relativi alla disposizione interiore nel lavoro del ‘Conosci te stesso’ e delle considerazioni mie sui paralleli con la disposizione meditativa.
Le basi della Via della conoscenza. Partecipante: In tutto questo discorso per me rimane in sospeso il concetto di sofferenza perché non basta dire: lascia che il pensiero vada e che le emozioni vadano, mentre poi uno si trova lì che sta male e il male non si riesce a superare. E allora come lo … continua..
Verso la metà del quinto mese del sedicesimo anno (1223) dell’era Jiading (1208-1224)[1] ero su di una nave nel porto di Qingyuan e mentre parlavo con il capitano giapponese, giunse un anziano monaco. Aveva circa sessant’anni. Subito salì sulla nave e chiese ai giapponesi presenti dove poteva comperare dei funghi giapponesi.
Questo centro di coscienza e d’esperienza che è Essere che appare nel divenire, ma innanzitutto è Essere, risponde, nel divenire, a sue logiche evolutive e alle leggi che lo regolano.Questo centro È, e sembra divenire.
Rispondendo a Catia, affermo: Quando dico di non interessarsi di Dio intendo dire di non lasciarsi catturare da tutta l’indagine esoterica su Dio, sul reale e quant’altro.C’è uno spazio per questa indagine, e noi l’abbiamo frequentato, ma poi bisogna anche abbandonarlo perché è improduttivo.
Potrei dire che la fede (qui la differenza tra fede e fiducia) è simile al fiore del tarassaco, al soffione, ma non è vero, non è quello che penso e non è la mia esperienza. In me la fede è una quercia: la presenza dell’Assoluto, chiara e vivida, affonda le sue radici e allunga i … continua..