L’importanza di non sottrarsi al dolore

Luca: ma il dolore è necessariamente male da cui rifuggire? C’è un vero distinguo tra bene e male? Brutto e bello? Santo e maledetto? L’esistenza non si esprime in tutti i suoi aspetti di vita e di morte?

Temi complessi. Premessa:
il dolore deriva dal conflitto e dall’attrito tra identità e coscienza. Viene generato, di solito, dall’incontro con l’altro da sé; il conflitto conduce incontro a sé, alle proprie dinamiche e a quelle dell’altro.

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“Rimanete semplici e soli”

E’ una raccomandazione cara ai maestri del Cerchio Firenze 77.
Più guardo una parte del mondo dei ricercatori spirituali, più ne leggo i materiali, più in me si rafforza la consapevolezza di una lontananza abissale da quel  mondo: una estraneità.
Negli anni abbiamo costruito una trama di relazioni e di proposte sostenute ed accompagnate da parole e concetti chiave quali: perdere, abbandonare, arrendersi, scomparire, divenire irrilevanti.

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Ignoranza

Qualcosa dentro di te piange e grida ed è travolto dall’arroganza e dalla stupidità che genera queste raffiche di colpi che attraversano e violentano il silenzio della campagna. Gente armata vaga per i campi arati e spara su ignari uccelli stupiti di tanto orrore quanto te.

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Sarò con te

Dovunque andrai sarò nei tuoi passi.
Chiunque incontrerai sarò nel tuo sguardo e nello sguardo dell’altro.
In ogni parola potrai trovarmi celato.
Nel respiro che muore, io ci sarò.
Nel pianto di chi nasce non mancherò di essere.
Nella paura, nella gioia, nella fuga e nella presenza mi incrocerai.
Ti aspetterò.
Non potrai che incontrarmi.

Quello che è rimasto indietro

Spero non sia sfuggito all’attenzione del lettore il post di ieri.
Il rischio, forse il pericolo, che corriamo noi tutti ricercatori dell’interiore nel percorrere con determinazione la via dell’unificazione, è quello di conseguire frammenti di unità e su quelli insistere e sperimentare per ampliarli, non riservando cura e attenzio-ne sufficienti a quelle parti del nostro essere che sono rimaste indietro.

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Gli equivoci sull’illuminazione

Ma voi quando dite che uno si può illuminare anche in questo momento, che cosa intendente dire? Se per comprendere in modo totale tutte le nostre esperienze dobbiamo “fare” le nostre esperienze, come possiamo “illuminarci” in questo momento?
Semplicemente comprendendo.

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Sulla natura dell’ego

Ritornando all’Io che – hai detto prima – non è tutto negativo, la  parte positiva quale sarebbe?
La parte positiva è ogni volta che soffrite con un’altra persona perché sta soffrendo; è il momento in cui vi viene chiesto aiuto e date aiuto; è il momento in cui, invece di strappare un fiore per donarlo alla vostra donna, o al vostro uomo, semplicemente glielo mostrate, dite di annusarlo e vi fermate ad osservarlo insieme!

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