Stranieri ai nostri passi

Che cosa può allontanarti dalla realtà? Da quel risiedere stabile, privo di dubbio, neutrale?
Fondamentalmente, il credere di esserne parte; l’adesione al pensiero che afferma: esisto e partecipo della realtà degli esistenti.

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Ombre

Questa notte precoce alimenta chiaroscuri,
silenzi, sguardi sull’esistente nuovi.
Nella semioscurità dell’ambiente, ogni angolo dell’officina della vita
risalta in una discrezione nuova.

Non dal santo, ma dall’assassino

E’ possibile guardare alla realtà della vita a partire dall’ottica non del santo, ma dell’assassino? E cosa significa questa espressione? Chi è il santo, e chi l’assassino?
Evidentemente, questo sguardo è una provocazione. Il santo parla di ciò che è giunto, o giunge a compimento; l’assassino di ciò che arranca, della difficoltà, del limite, anche grande.

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L’attore, il regista, l’osservatore

Ho sempre pensato, letto e convenuto che la vita non fosse altro che un sogno, o un film, se si preferisce la metafora. Nel tempo tasselli di comprensione si sono via via costituiti e quel sapere è diventato un’evidenza.
Vivo come un sognatore consapevole, o come un attore sulla scena, vedendo simultaneamente l’attore ed il regista.

La compassione

Non dallo sguardo del lupo, né da quello del bisonte, non da questi sorge la compassione, ma dallo sguardo dell’osservatore neutrale, oltre l’identificazione con il sentire del lupo e del bisonte. La scena contemplata è quel che, senza aggiunta.

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Uno strumento musicale

Ti alzi che il mondo dorme. Nel buio la realtà è  immobile: ogni gesto, ogni passo risuona. Seduto sulla seggiola la consapevolezza di essere ti conduce non a separarti, ma a perdere il confine: tra te e l’ambiente c’è una continuità, è improprio parlare di te e ciò che ti circonda, c’è un essere diffuso che non marca limite.
Nella mente non c’è contenuto: vuota risuona nel silenzio dell’alba che ancora non viene. Cos’è l’umano senza mente? Uno strumento musicale.

Camminare nell’amicizia

E’ un invito che rivolgo innanzitutto alle persone che percorrono questo Sentiero: camminiamo in una prossimità, in una vicinanza, in una simpatia, in una attenzione reciproca, in una apertura che non pone condizioni.
Incontro dopo incontro, gettiamo le basi di un’amicizia, di una fratellanza e sorellanza, di quel senso di essere viandanti accomunati dagli stessi passi, fatiche, cadute, gioie.

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Costruttori di futuro

Difficile edificare qualcosa sulla base dell’ignoranza di sé; ancor più difficile costruire sull’ignoranza accompagnata alla violenza.
Nel silenzio, nella discrezione, con il passo leggero di chi sa che non è importante, attraversiamo il bosco della vita e costruiamo tessere di futuro.

…………..Si apre una possibilità nuova nel momento in cui dalla società sorge una volontà, una intelligenza, una responsabilità che diventano gesto ed azione sociale condivisa, preludio di un modo nuovo di porsi di fronte a sé, all’altro, al bene comune.