Una guida del Cerchio Ifior parla della vita interna al sentire (corpo della coscienza) descrivendone le dinamiche, i processi, le reazioni di fronte alle difficoltà.
Scifo, Cerchio Ifior, Dall’Uno ai molti, vol1.
Osservarsi, ascoltarsi, non darsi obbiettivi troppo avanzati
In queste tre espressioni è contenuto tutto il lavoro che possiamo compiere nel quotidiano.
Dal nostro punto di vista è importante che non ci sia sforzo nel perseguire ciò che non si è, o che non è sufficientemente consolidato.
I condizionamenti
“Tutti voi siete in continuazione condizionati e non soltanto da ciò che è esterno a voi, ma principalmente e in modo essenziale da ciò che è interno a voi, ovvero da ciò che accade nei vari piani della vostra personalità.
In realtà, tutto sommato, contrariamente a quanto le varie correnti psicologiche tendono ad affermare, ciò che è esterno a voi non vi condiziona tanto quanto potete credere o, meglio: il tentativo di condizionamento può esservi ma questo condizionamento non può agire se voi al vostro interno non siete disposti a lasciarvi condizionare.
Davanti al deserto
E’ così vivida la percezione della realtà come rappresentazione che il vivere avviene da un lontananza incolmabile.
C’è uno sguardo profondo e penetrante che osserva un deserto di sostanza.
Voci, colori, parole, stimoli, tentativi, ricerche ridondano ovunque: un circo, una giostra appaiono.
Molto appariscenti. Sostanzialmente vuoti. Irreparabilmente preclusi.
Rimane il silenzio, lo sguardo profondo, la vastità del deserto.
Natura del dubbio
Il dubbio, solitamente, nasce dal confronto e lo scontro tra quella che è la coscienza e la consapevolezza dell’individuo, e quello che è il suo Io. Ovvero tra quello che cerca di affiorare dal suo corpo akasico (corpo della coscienza, ndr) e ciò che il suo Io vorrebbe fare per appagare se stesso.
Osservarsi e nient’altro
“Non c’è bisogno di stare continuamente ad analizzarsi sul perchè e sul percome fate le cose. Cercate semplicemente di fare quello che dicono i maestri orientali ed occidentali, cioè di stare costantemente attenti a voi stessi. Fate attenzione a quello che fate e a quello che dite. Non c’è neanche bisogno di scervellarvi tanto sul perchè fate o dite, ma state attenti.
La fine del libero arbitrio
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“Perché l’ho scelto.”
C’è una scelta che non ci appartiene, che non compiamo noi: quell’affermazione significa:”Dal profondo del mio essere aderisco senza riserva a ciò che la vita mi induce. Senza riserva, senza trattenimento, metto ogni particella del mio essere, della mia volontà e della mia intelligenza a disposizione. Dall’amore sono sospinto, all’amore aderisco. Solo per amore vivo.”
Video suggerito da Eddy
Libero arbitrio
Continua la discussione con Eddy iniziata nel post linkato sotto.
Eddy: “Ma se l’assoluto non è nel divenire a chi e a che giova tutta questa rappresentazione che poi ci starebbe portando verso l’assoluto stesso?”
Videoproiezioni di Jiddu Krishnamurti a Urbino
Un ciclo di videoproiezioni dei discorsi di J. Krishnamurti ad Urbino, nel parco delle Cesane, curato da Andrea Cecconi.
Prima Videoproiezione: Una qualità differente di vita
Seconda Videoproiezione: La fine del ciclo azione – reazione
Terza Videoproiezione: Una Profonda Onestà
Quarta Videoproiezione: Un senso di libertà irremovibile
Sabato 30 e domenica 31 luglio 2011