Perché i poveri in spirito non sono gli abulici, gli inerti, i timorosi, coloro che si abbattono alla prima contrarietà, gli sfiduciati nelle proprie possibilità.
La consapevolezza simultanea di tutti i piani [sentiero41]
Se guardi in natura c’è il predato e il predatore; c’è la materia organica e vitale che cresce, e c’è l’essere, l’organismo che la decompone: ogni essere è inserito nell’insieme e non c’è alcun “io” che non si inquadri nel “noi”.
Lo scomparire dell’agente spazza via l’agente, non l’azione [scomparire30]
La via della Conoscenza presenta una diversa tipologia di azione che fa risaltare ciò che c’è, quindi un nuovo modo di concepire l’azione come disvelamento di ciò che c’è, e non come aggiunta o come modifica.
Il Cristo secondo il Cerchio Firenze 77/10: a chi non ha, sarà tolto
“A chi ha sarà dato, a chi non ha sarà tolto anche quel poco che ha” dice il Cristo. Fra questa verità e quella espressa in altra occasione: “Beati i poveri di spirito, perché di essi è il Regno dei Cieli”, pare vi sia un contrasto.
Siamo dentro a un turbine e veniamo trasformati [sentiero40]
Noi diciamo che bisogna osare, buttarsi senza reticenze, consapevoli o inconsapevoli che siamo. L’affiorare della dimensione dell’essere può avvenire solo passando attraverso l’esistere, solo dentro, nelle viscere dell’esistere prenderà forma la consapevolezza dell’essere.