Le basi della Via della conoscenza. L’amore è quello che vi libera e non quello che vi incatena; è quello che vi piega all’altro e non quello che si serve dell’altro, sia pure in modo raffinato, facendo magari diventare l’altro il protagonista della vostra maturazione.
Osare, il gesto consapevole di andare oltre il limite [sentiero27]
Osare è non lasciarsi fermare dalla consapevolezza del limite, è quindi il processo consapevole della persona che vede se stessa. Il minerale, il vegetale, l’animale, l’umano inconsapevole non osano, semplicemente sono condotti da una forza primaria e ineludibile.
L’inibire dati comportamenti e il promuoverne altri [scomparire15]
Ora una premessa necessaria: noi voci stiamo solo descrivendo quei sistemi educativi con cui l’uomo è portato a fare i conti fin da bambino. Non stiamo dando giudizi di merito. Non ci competono.
Il ruolo della disciplina nell’esercizio della consapevolezza [sentiero26]
La disciplina è la capacità di tornare all’essenziale del proprio processo esistenziale: se in me scatta il meccanismo dell’abbandonato, bisogna che lo veda mentre accade e che sappia interpretarlo per quel che è.
Non scompare la persona, ma il suo protagonismo [scomparire14]
Quindi l’uomo costruisce la propria identità negando e contrastando la non-prevedibilità che lo circonda e sforzandosi di nascondersi la natura non-governabile del proprio mondo interiore.
Annullare la parola ‘amore’ [vdc48]
Le basi della Via della conoscenza. Se un uomo incomincia a dubitare delle mete e a dubitare che per lui sia importante conquistare una meta, allora lui si addentra in quello che abbiamo definito un deserto interiore.
Educati alla differenza e alla negazione [scomparire13]
Un partecipante: Questo agente parte da un concetto: “Io ci sono” continuando a costruirlo.
Una voce: Bisogna capire perché qualcuno ha bisogno di dire: “Io ci sono” e costruire il suo essere psichico basandosi sul fatto che lui c’è “in quella data maniera”.
Smascherare la mente attraverso la mente [sentiero24]
Cosa fa sì che si amplifichino in un individuo le condizioni per il Vuoto, per l’Accogliere, per l’Indiviso?
L’affievolirsi dell’identità? La sua marginalizzazione? Lo scomparire?
Quando diventa chiaro, compreso, sentito, vissuto, che vivere è sperimentare l’Assoluto, l’interpretazione mentale dov’è?
L’umano ha il non-ordine in sé e fuori di sé [scomparire12]
Abbiamo già visto come sia non governabile anche il mondo interno all’uomo. Voi potete far rientrare le azioni dentro uno schema d’ordine o dentro lo scadenzario che costruite, però i pensieri e le emozioni mostrano la loro non governabilità.