17. La legna da ardere diviene cenere, e non accade che di nuovo torni a essere legna da ardere.
La vita monastica nel medioevo5: l’abate
A ogni signore, ogni onore. L’abate, secondo san Benedetto, è il vicario di Cristo in terra (vices Christi ereditar agere, c. 13, 29), il padre del monastero sia sul piano materiale (c. 33, 8) che su quello spirituale (c. 49, 22), il pastore (c. 2,15.22), il maestro (c. 3,14), il medico (ec. 28, 8), il maggiordomo della casa (cc. 64,16 e 3,14).
La vita monastica nel medioevo4: la democrazia monastica
Come sono governati i monaci? Come sono eletti oggi, come lo erano nel Medioevo coloro che hanno il compito di governarli? I sudditi hanno dei diritti o devono solamente obbedire perinde ac cadaver?
Solo un insieme di onde che la mente unifica [vdc33]
Le basi della Via della conoscenza. Non esiste un io che è protagonista di quell’emozione o di quel pensiero o di quell’azione, ma esiste solo un’azione o un sentimento o un pensiero ed è la vostra mente che poi crea un’unitarietà e che dà un senso al percorso, quando questo percorso invece non c’è.
La vita monastica nel medioevo3: edifici che hanno un’anima
L’architettura di un’abbazia non è lasciata, per fortuna, all’immaginazione dell’architetto. Essa deve essere funzionale.
Genjōkōan: tutte le cose non hanno esistenza reale [gk16]
17. Se si fa ritorno qui procedendo passo passo in intimità con il proprio cammino, si chiarisce la verità del fatto che le cose tutte non sussistono in se stesse.
La vita monastica nel medioevo2: ambienti e consuetudini
II cuore di un’abbazia, la sua unica ragione d’essere è evidentemente la chiesa. Sia essa umile o sontuosa è da essa che ogni giorno, giorno e notte, si eleva la preghiera dei monaci.
La vita monastica nel medioevo1: il luogo del monastero
Pubblichiamo alcuni stralci del libro di Léo Moulin, La vita quotidiana secondo San Benedetto, Jaca Book editore, 1980.