I pensieri non guidano l’azione, sono forze in gioco [88A]

Un partecipante: I pensieri interpretano l’azione.
In questa nuova tipologia di azione il pensiero non viene più letto come ciò che interpreta l’azione; questo è il modo per estraniarsi, mentre noi diciamo che è esso stesso parte integrante dell’azione, essendone stimolo oppure modifica.

continua..

La non-mente nel sostegno all’altro [vdc14]

Le basi della Via della conoscenza. La non-mente non è altro che aderire a ciò che accade. E aderire a ciò che accade non vuol dire non essere lì dove c’è la sofferenza o dove c’è il dolore o dove c’è la difficoltà o dove c’è il male; no, non significa non essere lì, anzi significa proprio che lì ci si situa, che lì ci si colloca, che lì si è ciò che si è, ovverosia non duale […]

continua..

Le sensibilità da coltivare

Divenire sensibili alla voce del deserto interiore, deserto di sé. Conoscere quell’orizzonte sterminato e monotono, la difficoltà di sostenerlo allo sguardo subendone lo scacco.
La cruna dell’ago di ogni monaco: come potrà essere attraversata dalla gomena dell’ingombro di sé?

continua..

Perché perseveri nella Via?

Cos’altro potrei?
La Via e la vita non si possono disgiungere, persevero nella Via come persevero nel vivere: puoi impedire al cuore di battere, ai polmoni di respirare? Puoi soffocare l’impulso vitale che a ogni attimo ti genera? La Via è questo, la vita è questo. Non ho scelta, né sono interessato a scegliere.

continua..

Scindersi dal giudizio che sorge nella mente [vdc13]

Le basi della Via della conoscenza. Se tutti voi foste posti di fronte alla necessità di aiutare un morente o di lasciarlo morire lì, perché un’onda della Coscienza arriva e vi dice di lasciarlo morire, cosa farebbe ciascuno di voi, così come oggi si ritrova, e quindi adoperando ancora la vostra mente?

continua..