2. Nel momento in cui le diecimila cose non sono in se stesse, non c’è confusione non risveglio, non i buddha (risvegliati), non gli esseri viventi (illusi), non nascita, non scomparsa.
La mente duale e il silenzio della non-mente [vdc19]
Le basi della Via della conoscenza. E se esistesse soltanto ciò che è – quindi se si abolisse ogni mente – il ciò che è sarebbe tutto quanto ciò che esiste e ciò che esiste sarebbe l’essere che non porta nome e neanche distinzioni, e quindi sarebbe ciò che è, soltanto essere.
Genjōkōan: ogni cosa è a se stante e differente da ogni altra [gk1]
1. Nel momento in cui tutte le cose (dharma) sono cose autentiche (buddhadharma), allora c’è confusione e risveglio, c’è pratica (e studio), c’è nascita (vita), c’è morte, ci sono i buddha (risvegliati), ci sono gli esseri viventi (illusi).
Brani di fonti diverse per la meditazione personale 2
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Pagina di sintesi aggiornamenti R&C e Brani.
È la mente che definisce l’essere e il relativo [vdc18]
Le basi della Via della conoscenza. Ciò che dà senso al relativo è la dualità insita in colui che guarda al relativo, altrimenti non ci sarebbe il relativo. E che cos’è che iscrive il relativo nell’Assoluto, se non la mente? E che cos’è che costringe il relativo a definirsi tale, se non la mente?
Introduzione allo Shōbōghenzō Genjōkōan, di Jisō Forzani [gk0]
Con cadenza settimanale pubblicheremo una traduzione inedita dal giapponese di Jiso Forzani del Genjōkōan di E. Dōgen, con il relativo commento. Di seguito l’introduzione a una precedente traduzione pubblicata nel volume: Divenire l’essere. Shōbōghenzō Genjōkōan, Comunità vangelo e zen, Edizioni EDB, 1997.
Non è vero che l’uomo, quando sceglie, è libero [vdc17]
Le basi della Via della conoscenza. Si può arrivare ad ammettere che un uomo può cogliere degli elementi di libertà nel suo agire quotidiano, mentre non si può ammettere che il percorso evolutivo dell’uomo presenti delle libertà quando finalmente in lui si abdica alla mente.