Gli appunti che seguono sono una discesa nel vuoto e del vuoto avranno i caratteri, dell’assenza che sorge dal perdere, dello scomparire affinché solo l’Essenza sia.
La comunicazione tra sentire analoghi e differenti [CF77-Fr30]
[Sommario AI] La comunicazione in altri piani di esistenza, a differenza del piano fisico, richiede un’analogia di sentire, facendo incontrare individui con simili vibrazioni.
Dōgen, Busshō: commento (1) di Jiso Forzani a Busshō 6 [busshō6.2]
Con il dialogo fra il quarto e il quinto Patriarca compare per la prima volta l’espressione natura autentica niente.
Via della conoscenza: la paura e il protendere verso il nulla 5
[Sommario IA] Ogni domanda e affermazione è condizionata dal dualismo mentale e dai concetti preesistenti, impedendo di comprendere la realtà “non-mente” che è profondità, non nulla.
Il “nulla” menzionato non è l’assenza di tutto, ma ciò che rimane quando la mente tace, svelandone l’illusione di essere qualcosa. L’uomo è già nulla, ma si illude di essere qualcosa.
Lo zazen massima espressione della pratica illuminata (zen5)
Capitolo conclusivo (parte terza) del MANUALE DI MEDITAZIONE ZEN, di Carl Bielefeldt. Berkeley e Los Angeles: University of California Press, 1989. Pp. 259.
Inmo, Dōgen: nell’ottica del Ciò-che-È, tutto è Ciò-che-È 5
Fonte: Eihei Dogen, Inmo, Proprio così, traduzione dall’originale giapponese di Jiso Forzani.
Quando il curatore lo ritiene necessario, vengono anche utilizzati frammenti della traduzione di Aldo Tollini così come compaiono nel suo Buddha e natura di Buddha nello Shobogenzo, Ubaldini editore. Dalla redazione del Tollini viene preso anche un brano dell’introduzione e la suddivisione in paragrafi che in Forzani non compaiono.
Cristo-Cerchio Firenze 77/96: lascia tutto e seguimi
Ben difficilmente troverete un uomo disposto a credere nel nuovo quando dal vecchio aveva “qualcosa”.
La comunicazione mediata attraverso le apparenze [CF77-Fr29]
[Sommario AI] La comunicazione tra individui, anche se basata sull’apparenza e non sulla realtà, possiede una sua verità, pur essendo soggettivamente interpretata.
L’intenzione e il suo sorgere nella coscienza 6
Ciascuno di noi ha una visione antropomorfica e piuttosto infantile della complessa struttura umana e cosmica, ovunque proiettiamo l’immagine di noi, l’illusoria immagine che stiamo percependo e concependo, perché naturalmente percepiamo ciò che concepiamo.
Dōgen, Busshō: vuoto di divenire illusorio 6 [busshō6.1]
Il quinto Patriarca dice: «Perché la natura autentica è vuoto, perciò è detta niente».
Indica con evidenza che vuoto non vuol dire assenza.