Kōshō Uchiyama rōshi. Discorso d’addio ad Antai-ji.
Come sapete il buddismo sottolinea soprattutto due concetti che in sanscrito sono detti rispettivamente anitya, che vuol dire “impermanenza”, “transitorietà” e pratītya-samutpāda, che significa, detto in poche parole, che tutto ciò che viene in esistenza è prodotto di cause e condizioni, nulla si crea dal nulla né da se stesso, e niente è immodificabile.
Un sistema d’ordine governa azioni, emozioni e pensieri [58G]
Come abbiamo detto, i fatti sono neutri e assumono l’aspetto di sollecitazioni perché incontrano la vostra mente che applica un sistema d’ordine. Le sollecitazioni si scontrano con l’elemento debole di quel sistema, però voi lo riaggiustate e lo riadattate automaticamente sulla base dello scacco subito.
Lo sballottamento interiore è un moto naturale [57G]
Eppure, affidandovi alla vostra mente, continuate a ipotizzare che, se riusciste a creare maggiore armonia, a quel punto il senso di caos si azzererebbe. Mentre è il contrario: quando in voi sussiste un ordine rigido, cioè una forte pretesa di armonia, diventano numerosi i fatti che possono minacciarlo e quindi avvertite intorno a voi una sensazione di caos molto estesa.
Buddhadharma: la condizione di essere svegli [Antai-ji2]
Kōshō Uchiyama rōshi. Discorso d’addio ad Antai-ji.
Aprendo una volta sola la mano del pensiero, tutti i problemi si sistemano. Per quanto ci s’ingegni a mettere in ordine ogni cosa di testa propria, non ci si riesce. Infatti è la nostra mente che suscita tutti i problemi, e per questo dobbiamo aprire la mano del nostro pensiero. Ecco il significato di “lasciar cadere corpo e mente”, abbandono di corpo e mente. In quel momento tutti i problemi cessano. Vi è una breve poesia che dice:
Il non omologato dalla mente diviene il ‘diverso’ [56G]
Fino a quando una sollecitazione viene letta come armonica, o appena un po’ disarmonica rispetto al proprio modo di intendere i fatti, nell’uomo non si creano difficoltà; anzi, normalmente viene vissuta come una conferma che rafforza il sistema d’ordine che lui si è dato.
Cosa significa buddhadharma? [Antai-ji1]
Kōshō Uchiyama rōshi. Kyūdōsha. Il cercatore della Via. Discorso d’addio ad Antai-ji.
Dopo la morte del mio maestro Sawaki rōshi, nel 1965, sono divenuto l’abate del monastero Antai-ji. Dichiarai allora che non sarei rimasto in carica per più di dieci anni e mi sarei ritirato nel 1975. Ecco, quel giorno è giunto. Il tempo vola!
Il sistema d’ordine: difesa dallo sballottamento [55G]
Nella via della Conoscenza, viene chiamata sollecitazione il semplice presentarsi di un fatto in sé: un evento naturale, una situazione di vita quotidiana o un’azione messa in campo dall’alterità. Sono tutti accadimenti che ognuno di voi interpreta, filtrandoli attraverso il proprio sistema d’ordine precostituito. Però la sollecitazione è neutra, né ‘positiva’ e né ‘negativa’, è ciò che è.
Cosa sono ordine e caos per la mente umana [54G]
Ora proviamo a entrare nel merito di che cosa sono ordine e caos per la mente umana, e di come voi li vivete nel quotidiano. Innanzitutto, non fanno parte di ciò che accade realmente e concretamente, ma sono solo etichette di cui voi avete bisogno per dare senso e continuità ai vostri processi mentali, nei quali al ‘più’ corrisponde il ‘positivo’, mentre al ‘meno’ corrisponde il ‘negativo’.