Nulla è come vi raccontate. L’uomo è un corpo, cioè una forma attraversata da pensieri e da emozioni che nascono e muoiono, e compie azioni che non sono né coerenti e né non coerenti: sono moti. Tutto passa e va.
Il gratuito e irripetibile adesso
Osservo ciascuna di queste persone del Sentiero e mi chiedo: saranno consapevoli della stagione irripetibile che stanno vivendo?
O faranno come altri che, forse più tiepidi, appena un anno fa non hanno accettato la sfida a compromettersi fino in fondo con questa ultima chiamata?
Tenzo Kyokun: Se non poni limiti al tuo cuore [13]
In verità, di questo ruolo ho udito (esempi) passati, ho visto di persona (esempi) presenti, sono nelle mie orecchie e nei miei occhi. Ci sono parole [che raccontano quel ruolo], c’è la verità [che custodisce], va detto che è davvero perfettamente coincidente [allo spirito e alla lettera della Via]!
Assecondare la vita, ogni momento
Se dovessi elencare il campo in cui le persone, a tutte le età, dovrebbero essere primariamente formate, indicherei quello delle arti: dalla danza al canto, dalle arti marziali alla scrittura. Perché?
Perché solo le arti permettono la liberazione e l’espressione di livelli complessi e articolati di sé, molti dei quali subconsci e inconsci.
Non esiste il passo né colui che lo compie [44G]
Gratuità non è nulla di quello che pensate. Gratuità è anche un’offesa, è anche uno schiaffo, perché non segue i vostri criteri di giudizio. Lo si comprende quando si è interiormente liberi; liberi anche dall’abitudine di creare uno stretto rapporto fra lo schiaffo che viene dato e chi lo dà.
Una carezza, l’inizio e la fine di tutto
Può essere una carezza, un complesso di carezze, l’inizio e la fine di tutto?
Può essere una parola, un insieme di parole, l’inizio e la fine di tutto?
Se quella carezza è sensazione nella quale immergi la consapevolezza fino a perdere la nozione di te, cosa accade?
L’Amore di ogni giorno, un inno
Ci sono giorni in cui l’Amore
ti porta come un vento impetuoso
una foglia,
e ci sono giorni in cui l’Amore
è una brezza leggera.
I primi lasciano sempre
il passo ai secondi,
altrimenti la tua vita
ne sarebbe squassata.
Tenzo Kyokun: lo Zen da un solo sapore [12.4]
(Testo complesso, la chiave interpretativa nella ristesura libera di Jiso, a fondo pagina. Ndr)
In seguito, ho visto che Xuedou[1] ha dato dimostrazione ai monaci con i seguenti versi:
Il segno uno, il segno sette, il segno tre, il cinque
le diecimila immagini fino in fondo esaminate, nessun punto di appoggio.
Nella profonda notte la bianca luna scende sul vasto mare scuro,
se stai cercando la perla sotto il mento del dragone, in abbondanza è concessa.
Dopo l’Intensivo del Sentiero Contemplativo: la fragilità
Dopo l’intensivo del Sentiero Contemplativo sperimento quella fragilità di cui mi avevano parlato. L’esposizione all’intensivo è un’esperienza trasformativa, qualcosa succede, qualcosa cambia.
E allora lascio fluire le dita sulla tastiera e scrivo, in modo naturale e scrivo perché sento il bisogno di mettere da qualche parte ciò che accade.
L’azione priva di agente [43G]
Chi fa quel passo [evolutivo]? Chi matura? La risposta vi suonerà certamente provocatoria e paradossale: quel passo lo fa soltanto un ‘chi’, vale a dire una semplice parte grammaticale del discorso. Quindi nessuno. Perché per voi ricorrere a un ‘chi’ significa servirsi di un presupposto concettuale: a un ‘chi’ la vostra mente fa continuamente ricorso per attribuire un’azione a un soggetto, altrimenti come potreste immaginarvela, se priva di agente?