2. Nel Chanyuan qinggui è detto: “Deve mettere in circolazione lo spirito del risveglio, trasformando [gli ingredienti] in ottemperanza alle circostanze, affinché i membri della comunità possano ricevere [nutrimento] fruendone[1] in serenità”. Nei tempi antichi anche Guishan[2] e Dongshan[3] hanno svolto questa occupazione, e molti altri grandi maestri in precedenza ci sono passati. Sarà mai forse eguale a un cuoco mondano, al preparatore dei cibi di un re, o a qualsivoglia altro cuciniere?
La disposizione di ogni giorno nella Via del monaco [vdm14]
La Pratica dello zazen. Piena consapevolezza che ogni giornata appoggia sulla pratica: inizia dalla pratica, si sviluppa in virtù della pratica che in essa si innerva, si chiude come esperienza della pratica attuata a ogni respiro.
La vita attraversa gli esseri e li usa come tramite [V32]
Nel silenzio interiore tutto appare sacro, e non si giudica, non si aggiunge e non si suggerisce più nulla: si è in ciò che è, istante dopo istante. È in questo la morte della mente giudicante ed è la resa dell’uomo alla vita.
Tenzo Kyokun: riveriti monaci dello spirito del risveglio [1A]
1. Nei luoghi dove si mette in pratica la Via di Buddha[5] dall’origine in poi[6] ci sono sei sovraintendenti, [7] che sono al contempo figli di Buddha[8] e insieme compiono l’opera di Buddha.[9] Un incarico fra questi è quello del tenzo, che si occupa della preparazione dei pasti[10] della comunità.
Cosa diventiamo? Estranei? Insensibili?
Accade che le comprensioni e la pratica ci estraggano dalle consuetudini, dal mondo che abbiamo in comune con gli altri.
Uso il verbo estrarre perché, in effetti, è un’opera lunga e implacabile di progressiva estrazione da quanto in precedenza condiviso.
Tenzo Kyokun: l’istruzione del cuoco zen, di Eihei Doghen [1]
Iniziamo la pubblicazione del Tenzo Kyokun, le istruzioni di Eihei Doghen – fondatore dello Zen di scuola Soto – al cuoco del monastero. In questo primo post riportiamo l’introduzione all’opera di Dogen di uno dei curatori e traduttori del volume “La cucina scuola della via, EDB, 1998“, Jiso Forzani.
Ordine e guazzabuglio: gli opposti che la mente usa [V31]
Un partecipante: Avere delle priorità significa dare un ordine alle cose.
No, significa subire un ordine, cioè costringervi lì dentro. Voi uomini vi sentite spesso obbligati a mediare fra aspirazioni vostre e altrui, fra vincoli e opportunità, vale a dire fra azioni mosse da un desiderio e situazioni esterne che temete possano inibirle.
L’illuminazione: la consapevolezza della perfezione di ogni fatto: [zq14]
L’illuminazione è il nucleo di tutte le religioni, ma spesso ne abbiamo un’idea falsata. Paragoniamo l’illuminazione a uno stato di perfezione, di grande tranquillità e accettazione. Non è così.