Tutto da gettare, allora, figli nostri? No, amici, non è a questo che voglio arrivare bensì sto tentando di farvi comprendere che dovete ragionare sulle cose, e che le vostre facoltà intellettive e deduttive non sono un optional da usare solo quando vi fa comodo, ma vi sono state date come strumento indispensabile per comprendere la realtà e, quindi, da essa comprendere voi stessi e i vostri bisogni.
Il vostro mondo attuale sta facendo dell’illusione uno stile di vita: la meravigliosa tecnologia che andate affinando (e che a tutti voi, in contatto con essa quotidianamente, finisce coll’apparire «normale») si sta volgendo rapidamente al fare dell’illusione un mezzo di comunicazione e uno stile di vita. Pensate alle immagini dei vostri televisori: non sono così come le vedete ma è il vostro spettro di percezione che ve le fa osservare in quella maniera, costruendo per voi immagini, luci, colori e movimento ben precisi e comuni, in linea di massima, a tutti gli osservatori dello schermo. Pensate agli effetti speciali dei vostri film e alle trasformazioni che sono possibili fare con l’ausilio di un piccolo computer. Pensate ai microfoni che ascoltano la vostra voce (e solo quella) a parecchia distanza da voi e attraverso le pareti dandovi la possibilità di essere presenti anche dove non lo siete. Pensate all’uso dei sensori e della realtà virtuale che rendono possibile le cose più fantastiche e irreali a un punto tale che chi le sperimenta può viverle come se fossero realtà… ma, certamente, potrete voi stessi, e meglio di me, trovare decine e decine di altri esempi su quest’argomento.
Che triste figura finisce così per fare tutta la fenomenologia paranormale di tipo fisico: se fino a ieri i detrattori e gli oppositori del paranormale avevano come alleati gli illusionisti e i prestigiatori per dimostrare che tutta la casistica fisica era ripetibile con i loro trucchi (talvolta bizzarramente semplici come meccanismo), diventando anacronisticamente paladini della realtà con l’uso dell’illusione, da oggi la tecnologia mette a disposizione di chiunque la produzione della maggior parte dei fenomeni fisici…
Ma questo argomento lasciamolo, figli nostri, per una mia prossima discussione, limitandoci a concludere che nel favoloso giardino degli incanti è facile allargare l’incanto anche alla propria realtà quotidiana, una volta che con l’incanto si è venuti a contatto, ma che è necessario tenere sempre ben a mente che, una volta usciti dai cancelli fantastici del giardino incantato, si deve ritrovare il senso della propria esistenza che è quello di cercare di osservare l’illusione non per entrarne a far parte, bensì per usarla come uno dei tanti mezzi messi a disposizione dall’esistenza per aiutarci a scoprire la propria Realtà.
Chi legge quanto ho detto fino a questo punto, potrebbe restare non dico sconvolto ma, quanto meno, perplesso. Ho provato a mettermi, per un attimo nei panni di uno di voi che vi trovate a percorrere i sentieri del giardino degli incanti e ho incontrato la stessa perplessità, mista, come spesso accade, alle reazioni di un Io che vede sfuggirgli dalle mani ciò che credeva di poter afferrare con estrema facilità.
Mi sembra di sentir dire «il peggior detrattore del paranormale non è uno dei tanti esseri umani che promuovono crociate contro l’irrazionale ma, addirittura, qualcuno che si manifesta in ambito medianico e che è sottinteso essere un’entità ultrafisica… è quasi ridicola la cosa!».
Eppure, miei cari, se avete compreso il senso più ampio del nostro venirvi a parlare non potete non esservi resi conto che non può essere che così: il nostro intento principale è, e resta, negli anni, quello di aiutarvi a diventare degli uomini liberi.
Ma non liberi da ciò che voi vivete come catene, come condizionamenti o costrizioni e che sono conseguenza ineluttabile del vostro essere immersi nella vita fisica, bensì liberi di quella libertà, unica vera e imprescindibile, la quale non può che appartenere al vostro più intimo sentire.
Che libertà possiede mai l’uomo ricco o potente che può fare ciò che vuole, togliersi qualunque capriccio, possedere i più rari oggetti preziosi, se nella sua interiorità non è libero dai propri limiti che gli impongono di desiderare situazioni e proprietà che condizionano il suo modo di essere?
L’uomo libero, così come noi lo intendiamo, è l’uomo consapevole dei propri veri bisogni e dei propri effettivi limiti; è l’uomo che conosce se stesso al di là delle maschere, talvolta rese necessarie dai fatti della vita, che indossa nel suo quotidiano rapportarsi agli altri esseri; è l’uomo che osserva se stesso e gli altri non attraverso il filtro di ciò che l’illusione gli propone, ma cercando di far fruttare i doni che possiede per natura, primi fra tutti la capacità di essere razionale, di pensare in maniera logica, di affrontare la realtà sforzandosi di essere realista senza, per questo, rinunciare ad avere fede e a provare amore e trasporto per chi gli sta accanto.
E per riuscire nel nostro scopo, figli e fratelli, dobbiamo necessariamente indicarvi in continuazione le illusioni in cui tendete a immergervi, per cercare di aiutarvi a far sì che non andiate smarriti in mezzo agli incanti, perdendo di vista il senso della vita che state vivendo e che rappresenta il compito e l’esame principale che vi devono guidare verso una coscienza più responsabile e più completa.
Certamente, senza alcuna ombra di dubbio, affermiamo che è possibile che avvengano dei fenomeni che coinvolgono energie in parte diverse da quelle che operano sul piano fisico; certamente, senza alcuna ombra di dubbio, vi diciamo che è possibile che delle entità disincarnate riescano a comunicare con gli individui appartenenti al piano fisico; certamente, senza alcuna ombra di dubbio, esistono qualità peculiari di alcune persone che danno vita a fenomeni di telepatia, chiarudienza, veggenza, precognizione e quant’altro la casistica dell’insolito, nei secoli, ha presentato.
Tuttavia, affermiamo anche che si tratta di casi eccezionali, non della norma e che molto spesso (quand’anche non si tratti di consapevole malafede) è il desiderio stesso della persona di essere qualche cosa di diverso da quello che è che la porta a accettare cose comuni come fatti meravigliosi o sprazzi delle sue elaborazioni inconsce come fenomeni ultraterreni. Ma, ahimè, miei cari figli, non basta essere in possesso di un mazzo di tarocchi per essere in grado di divinare il futuro di una persona, così come non basta voler costruire un grattacielo per essere davvero in grado di farlo!