La non-mente nel sostegno all’altro [vdc14]

Le basi della Via della conoscenza. La non-mente non è altro che aderire a ciò che accade. E aderire a ciò che accade non vuol dire non essere lì dove c’è la sofferenza o dove c’è il dolore o dove c’è la difficoltà o dove c’è il male; no, non significa non essere lì, anzi significa proprio che lì ci si situa, che lì ci si colloca, che lì si è ciò che si è, ovverosia non duale […]

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La relazione che ci svela

Mi capita, con regolarità, di avvertire nella mente la “pressione” mentale di singoli o gruppi, per questioni che mi riguardano e nelle quali sono coinvolto, ma anche per questioni altre.
Credo sia una forma di telepatia, ma non so dire di più perché non coltivo questa conoscenza.

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Il mito dell’accettazione incondizionata

Se due persone si accogliessero e accettassero reciprocamente in maniera incondizionata, tra esse non vi sarebbe relazione.
Questa condizione ha un senso se le due persone hanno terminato il compito delle loro incarnazioni e si apprestano ad abbandonare per sempre la ruota delle nascite e delle morti: fuori da questa situazione, quella condizione, nel divenire, è priva di senso.
Ciò che rende attivo e produttivo in termini evolutivi il divenire, è la tensione a congiungersi con l’Uno, dunque il perseguire un obbiettivo, una condizione esistenziale, dunque la non accettazione della personale condizione presente.

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Accompagnarvi nel quotidiano

Utilizziamo due strumenti per accompagnarvi nel quotidiano: questo sito, Il Sentiero contemplativo, e il sito Cerchio Ifior.
I contenuti pubblicati su Cerchio Ifior provengono da un ampio e approfondito insegnamento e si occupano prevalentemente della sfera della conoscenza di sé e dell’essere della realtà, con particolare attenzione alle dinamiche dell’Io, alla natura della coscienza e alla relazione tra i due.
Ci occupiamo della pubblicazione dei contenuti del Cerchio Ifior perché pensiamo che siano fondamentali per la formazione di un nuovo paradigma del reale e della stessa via interiore: quell’insegnamento è tale da ridisegnare l’intera antropologia umana e da ridefinire lo scopo e il senso dell’esistenza di ogni essere.

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Sostenersi reciprocamente nella conoscenza/consapevolezza

La vita mi ha fatto il dono di una compagna di via oltre che di vita; so che non tutti hanno questa benedizione e a maggior ragione sono grato per la mia situazione.
Dopo due mesi di silenzio, voglio ricominciare parlando dell’importanza del sostegno reciproco: in famiglia, nella comunità, in ogni ambiente caratterizzato dalla relazione.
Qui tratterò della via spirituale, ma il discorso è estendibile a qualsiasi ambito del vivere personale e sociale.
Molte sono le modalità del sostegno reciproco:
– attraverso il consiglio e il suggerimento;

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procedere

L’importanza del testimone della via

Chi percorre la via incontro a se stesso, conosce la possibilità di perdersi.
Di smarrirsi nella routine dei giorni, nella banalità delle piccole cose che si ripetono e svuotano di senso l’esistere.
Chi cammina incontro a sé, conosce l’importanza di incontrare qualcuno che in maniera vivida e consapevole, vive il proprio incedere e lo testimonia con gesti limpidi, con parole coerenti espressione di una chiarezza di motivazione, di intenzione.
Tutti conosciamo lo smarrimento e il ritrovarci grazie ad un incontro, ad una parola ascoltata o letta.
Tutti noi, piccoli esseri del cammino interiore, ci aiutiamo vicendevolmente ad orientarci nel nostro procedere, a non smarrirci, a rialzarci e a ritrovare la motivazione nell’andare ancora e ancora.

 

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