Le basi della Via della conoscenza. La non-mente non è altro che aderire a ciò che accade. E aderire a ciò che accade non vuol dire non essere lì dove c’è la sofferenza o dove c’è il dolore o dove c’è la difficoltà o dove c’è il male; no, non significa non essere lì, anzi significa proprio che lì ci si situa, che lì ci si colloca, che lì si è ciò che si è, ovverosia non duale […]
accompagnamento
La relazione che ci svela
Mi capita, con regolarità, di avvertire nella mente la “pressione” mentale di singoli o gruppi, per questioni che mi riguardano e nelle quali sono coinvolto, ma anche per questioni altre.
Credo sia una forma di telepatia, ma non so dire di più perché non coltivo questa conoscenza.
Il mito dell’accettazione incondizionata
Se due persone si accogliessero e accettassero reciprocamente in maniera incondizionata, tra esse non vi sarebbe relazione.
Questa condizione ha un senso se le due persone hanno terminato il compito delle loro incarnazioni e si apprestano ad abbandonare per sempre la ruota delle nascite e delle morti: fuori da questa situazione, quella condizione, nel divenire, è priva di senso.
Ciò che rende attivo e produttivo in termini evolutivi il divenire, è la tensione a congiungersi con l’Uno, dunque il perseguire un obbiettivo, una condizione esistenziale, dunque la non accettazione della personale condizione presente.
Accompagnarvi nel quotidiano
Utilizziamo due strumenti per accompagnarvi nel quotidiano: questo sito, Il Sentiero contemplativo, e il sito Cerchio Ifior.
I contenuti pubblicati su Cerchio Ifior provengono da un ampio e approfondito insegnamento e si occupano prevalentemente della sfera della conoscenza di sé e dell’essere della realtà, con particolare attenzione alle dinamiche dell’Io, alla natura della coscienza e alla relazione tra i due.
Ci occupiamo della pubblicazione dei contenuti del Cerchio Ifior perché pensiamo che siano fondamentali per la formazione di un nuovo paradigma del reale e della stessa via interiore: quell’insegnamento è tale da ridisegnare l’intera antropologia umana e da ridefinire lo scopo e il senso dell’esistenza di ogni essere.
Sostenersi reciprocamente nella conoscenza/consapevolezza
La vita mi ha fatto il dono di una compagna di via oltre che di vita; so che non tutti hanno questa benedizione e a maggior ragione sono grato per la mia situazione.
Dopo due mesi di silenzio, voglio ricominciare parlando dell’importanza del sostegno reciproco: in famiglia, nella comunità, in ogni ambiente caratterizzato dalla relazione.
Qui tratterò della via spirituale, ma il discorso è estendibile a qualsiasi ambito del vivere personale e sociale.
Molte sono le modalità del sostegno reciproco:
– attraverso il consiglio e il suggerimento;
L’importanza del testimone della via
Chi percorre la via incontro a se stesso, conosce la possibilità di perdersi.
Di smarrirsi nella routine dei giorni, nella banalità delle piccole cose che si ripetono e svuotano di senso l’esistere.
Chi cammina incontro a sé, conosce l’importanza di incontrare qualcuno che in maniera vivida e consapevole, vive il proprio incedere e lo testimonia con gesti limpidi, con parole coerenti espressione di una chiarezza di motivazione, di intenzione.
Tutti conosciamo lo smarrimento e il ritrovarci grazie ad un incontro, ad una parola ascoltata o letta.
Tutti noi, piccoli esseri del cammino interiore, ci aiutiamo vicendevolmente ad orientarci nel nostro procedere, a non smarrirci, a rialzarci e a ritrovare la motivazione nell’andare ancora e ancora.
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Ragliare in buone mani
Se avessi posato il mio lamento,
in meno consapevoli mani,
Eco di giudizio,
Avrebbe rintoccato.