I versetti evangelici relativi sono nella mente di tutti, inutile riportarli, ma più importante dei versetti è il programma costitutivo di ogni sentire, la radice di ogni esistenza che testimonia la non alterità dell’altro e l’unione inscindibile di tutte le creature: uno è l’Assoluto e uno è ciò che da esso prende illusoria forma.
amore
Nessuno possiede l’amore e nessuno può distribuirlo 20
La gratuità è il semplice accadere che non si colora di nulla: di nessun concetto, di nessuna etichetta, di nessun darsi da fare per meritarla o per conquistarla, e di nessuna pretesa.
Sintesi dei sette raggi 5: il secondo raggio, amore e saggezza 3
La Legge che opera per effetto di questo Raggio è quella dell’attrazione, che collega, attira e tende a unire ogni cosa manifestata, dalle stelle agli atomi, dalle anime ai corpi. Simbolo di questo Raggio è la Croce, sia nel significato d’unione tra lo Spirito e la Materia, sia in tutti gli altri sensi mistici, religiosi, simbolici, che sono noti.
Sintesi dei sette raggi 4: il secondo raggio, amore e saggezza 2
Consideriamo ora l’altro aspetto di questo Raggio, che è un Raggio duplice: la Saggezza. È sommamente significativo che Amore e Saggezza, che sembrano a prima vista due qualità assai diverse e indipendenti, costituiscono due aspetti di uno stesso Raggio o Qualità Divina.
Cos’è l’amore dentro il deserto interiore [vdc49]
Le basi della Via della conoscenza. L’amore è quello che vi libera e non quello che vi incatena; è quello che vi piega all’altro e non quello che si serve dell’altro, sia pure in modo raffinato, facendo magari diventare l’altro il protagonista della vostra maturazione.
Annullare la parola ‘amore’ [vdc48]
Le basi della Via della conoscenza. Se un uomo incomincia a dubitare delle mete e a dubitare che per lui sia importante conquistare una meta, allora lui si addentra in quello che abbiamo definito un deserto interiore.
L’amore incondizionato è pura espressione dell’inutilità [vdc38]
Le basi della Via della conoscenza. Non c’è liberazione fino a quando anche una parte minima del vostro io pretende qualcosa, perché allora la gratuità non c’è più. E quand’è che ci si realizza gratuitamente, non rispetto a se stesso, ma rispetto alla negazione di sé?