Pensateci, l’amore che volete donare non giunge mai all’altro così come lo offrite, e quindi non saprete mai in che modo esso incontrerà l’altro e mai scoprirete come quel dono d’amore verrà da lui percepito, anche quando l’altro vi racconta le proprie sensazioni, dato che neppure lui è in grado di capire come ciò che offrite si posi in lui, assumendo poi altra forma.
amore
Tutto ciò che accade è già completo in sé [86A]
Amore è azione. Un amore senza azione non è amore, perché nel relativo tutto è azione. L’amore nega i protagonismi, i brontolii, le pretese, la voglia di aggiungere qualcosa, quella di modificare per migliorare, quella di misurare e di paragonare.
È l’offerta d’amore che si impone [85A]
L’uomo dona, è convinto di proporre sé in qualcosa che gli appartiene. Quando poi si apre a un percorso evolutivo, inizia a osservarsi nel momento in cui dà e si sforza di accettare quello che riesce a dare, senza pretendere troppo da sé, anche se spesso critica il dono che offre all’altro.
La tipica forma di azione del dono [84A]
Quando vi si dice che è nel farsi dell’azione che si costituisce il dono, che è una tipologia d’azione formata dalle due azioni indissolubilmente legate assieme, in voi si forma l’immagine di due soggetti che cooperano, o che si contrastano, ma comunque per voi il risultato è sempre il costituirsi di un dono nato dal profilarsi, dal combinarsi o dall’inseguirsi di due diverse azioni.
Il ritirarsi della mente e l’avanzare del silenzio [vdc10]
Le basi della Via della conoscenza. Marina: Non è parlandovi della Coscienza che voi arriverete a comprendere chi siete, è invece parlandovi dell’amore che voi forse intuirete che cos’è la Coscienza, e come il salto parte dalla disponibilità a intendere l’amore, a seguire le indicazioni dell’amore in ciascuno di voi.
La gratuità è sempre presente e tutto plasma [83A]
[…] Siamo arrivati a stabilire che il dono è presente finché c’è l’azione e finché voi siete solo nell’azione, in cui incontrate l’azione da parte dell’altro; e il farsi dell’imprevedibilità delle due azioni costituisce il dono.
I due soggetti sono l’occasione per l’imporsi dell’azione-dono [82A]
Il vostro modo di concepire l’amore è considerarlo come un dono che parte da voi e arriva all’altro, e questo vi porta a credervi il punto di riferimento del dare amore, anche se poi vi raccontate che, quando donate, è l’altro il vostro punto di riferimento.
Ciò che è/4: l’amore è completo soltanto nel non attaccamento [vdc4]
Le basi della Via della conoscenza. Ciò che c’è è ciò che esiste nella sua totale compiutezza; magari non si coglie la compiutezza fino in fondo, ma la non-mente si china al mistero e sa che c’è la compiutezza.
L’amore non appartiene a nessuno [77A]
A questo punto in voi sorge una domanda: “Ma se entrambi costituiscono il dono, e se entrambi lo ricevono, che ne è di quel dono?”. Vediamo di fare un po’ di chiarezza. Voi ritenete che nel concetto di amore-dono ci sia sempre un punto di partenza ed un punto di arrivo.