Queste voci dell’Oltre, affrontando la tematica dell’amore-dono, vi stanno sorprendendo perché vi dicono che si compie solo nell’azione, e che nel suo farsi – quindi non quando è concluso e voi lo rivisitate all’indietro, e nemmeno quando lo proiettate in avanti – incontra sempre l’imprevedibilità altrui.
amore
Non c’è amore senza un’azione che lo esprima [71A]
Il dono che vi appartiene come pensiero non è quel dono che poi vedete concretizzarsi nell’azione, e quindi fra quel dono pensato e quello realizzato c’è differenza. Quello che costruite nella vostra mente non è mai ciò che accade nella realtà.
Il dono ha un valore in sé, non conta l’intenzione [68A]
Noi, oggi, renderemo evidente il vostro sottile inganno nel dire: “Io dono”, e soprattutto il fatto di non essere consapevoli che state parlando di un atto che vi trascende. E mentre voi non osate contraddirci, già le vostre menti borbottano, borbottano, borbottano.
L’amore, gratuità che ci attraversa [67A]
In questi incontri finali vi verrà svelato che l’amore è gratuità. Nella via della Conoscenza non è possibile indulgere su quello che vi raccontate sull’amore, cioè quello che etichettate come vostro dono all’altro, oppure quello che ricevete, proclamando in cuor vostro che è importante amare gli altri ed è importante darsi agli altri con tutto se stessi.
Amore è gratuità, sconfitta di ogni possibile meta [66A]
Analizzata la gratuità sotto l’ottica della via della Conoscenza, c’è comunque un altro concetto che in voi assume connotati di grandezza e di importanza, e di cui amate riempirvi a fini evolutivi, facendone un largo uso concettuale soprattutto nel cammino interiore.