Dire essere è dire la parola che dice ciò che le parole non possono dire: siccome non definisce, cioè non dice nel modo in cui le parole di solito servono a dire, esprime l’indicibile.
archetipi
A MONASTICISM FOR THOSE WITH NO RELIGION WITHIN THE THIRD MILLENNIUM
It is called the great heart, the heart that is like the great mountain, like the great ocean, the heart that is not one-sided, not partisan. If he carries a ‘ryō’ in his hand, he does not consider it light; if he lifts a ‘kin’, he does not think it heavy.
La conversione interiore, il deserto, l’unità tra Essere e divenire
Marco 1,9-13
9 In quei giorni Gesù venne da Nazareth di Galilea e fu battezzato da Giovanni nel Giordano. 10 A un tratto, come egli usciva dall’acqua, vide aprirsi i cieli e lo Spirito scendere su di lui come una colomba. 11 Una voce venne dai cieli: «Tu sei il mio diletto Figlio; in te mi sono compiaciuto».
Il Maestro, la sua relazione con l’Assoluto, la compassione
Con il termine Maestro mi riferisco a quella figura storica, Gesù di Nazareth, attraverso la quale ha preso forma un insegnamento e una prassi di vita originati dall’ampiezza del sentire conseguito dalla coscienza che l’ha generato.
Con il termine Assoluto mi riferisco a quel Padre con cui Gesù si sentiva unito.
La compassione di cui parlo, è la pratica d’amore che da quella unione con l’Assoluto deriva.
Un nuovo monachesimo per i senza religione
“Per parlare a Dio non c’è altro da fare che leggere, ascoltare, ruminare e poi ridire a Dio tutto ciò che Lui ci ha detto, dopo aver trasfuso in quelle parole tutto il pensiero, tutto l’amore e tutta la vita. La parola di Dio diventa così il luogo e il mezzo dell’incontro con Lui. ” (M. Magrassi, La preghiera a Cluny e a Citeaux, pag. 640, in La preghiera nella bibbia e nella tradizione patristica e monastica, ed. Paoline)
Da Dio a Dio attraverso l’umano che risuona come uno strumento, questo è il percorso interno alla preghiera cristiana.
E in noi che non frequentiamo quella modalità, ma solo la contemplazione del reale?
Concetti essenziali dell’insegnamento filosofico
Concetti essenziali dell’insegnamento filosofico. Dizionario del Cerchio Ifior
Archetipi permanenti
Istanze morali assolute e permanenti, valide per tutte le individualità incarnate, emesse come vibrazione dall’Assoluto e tali da impregnare totalmente il manifestato, in maniera da poter costituire il termine di riferimento della coscienza per arrivare a comprendere quanto è vicina o lontana dalla vera comprensione.
Archetipi transitori
Istanze morali relative, create dai bisogni evolutivi comuni di gruppi di incarnati che hanno bisogno di sperimentare determinate comprensioni. Agiscono direttamente sull’individuo dando il via al suo modo di rapportarsi con la società e l’ambiente in cui è inserito. Perdono la loro importanza e si dissolvono nel momento in cui non vi è più la necessità, da parte del gruppo, di sperimentare in quella particolare direzione.
Atmosfera vibratoria
Termine adoperato dalle Guide, riferito all’individuo, per indicare la sfera di influenza all’interno della quale si propagano le varie vibrazioni (fisiche, astrali, mentali e akasiche) dei corpi dai quali è costituito.
Consapevolezza
Coscienza di sé e di ciò che ci appartiene. Con l’evoluzione si amplia gradualmente, prendendo via via coscienza che non si è un solo corpo fisico, né solo un corpo fisico con le sue emozioni, né un corpo fisico con le sue emozioni e i suoi pensieri, fino ad arrivare ad essere consapevoli anche della propria coscienza.
Energia
Assimilabile al concetto di vibrazione.
Viene indicato come energia vibrazionale il movimento che riguarda le varie materie che formano la Realtà e che conferisce ad esse le sue peculiari qualità.
Eterno presente
Settore della Realtà in cui è scritto tutto quello che è avvenuto, avviene o avverrà nel corso della manifestazione dell’Assoluto sui piani inferiori. In esso non esiste il tempo, ma tutto esiste contemporaneamente.
Evoluzione
Passaggio da uno stato di coscienza limitato ad un stato di coscienza più ampio.
Evoluzione della materia
Con evoluzione della materia si intende il procedere dell’individualità che sta facendo la propria esperienza da una forma di vita ad un’altra: una volta raccolte tutte le esperienze che poteva trarre da una incarnazione, e averle depositate assieme alle comprensioni sugli altri piani di esistenza, la materia fisica che le è servita per quella incarnazione non le sarà più necessaria; dovrà allora passare ad un’altra incarnazione in un’altra materia più adatta alle sue necessità evolutive.
E’ per questo ragione che avviene il transito incarnativo dell’individualità dal minerale, al vegetale, all’animale, all’umano.
Evoluzione della forma
Si intende per evoluzione della forma la necessità da parte dell’individualità che sta compiendo la sua esperienza di modificare la materia che sta incarnando, affinché possa venire espresso il grado evolutivo che l’individualità in questione ha raggiunto.
Questo significa che un’individualità che ha raggiunto una certa evoluzione dovrà incarnare un veicolo fisico che le permetta di esprimere ciò che ha raggiunto in evoluzione, e se questo non le sarà possibile, allora modificherà la materia in maniera che l’estrinsecazione del livello evolutivo diventi possibile.
Illusione
E’ il prodotto della percezione soggettiva della Realtà da parte dell’individualità non ancora capace di percepire l’interezza del Tutto a causa delle sue limitazioni.
Ovviamente è tanto più profonda quanto più il sentire dell’individualità è poco ampio: solo ampliando il proprio sentire l’individualità può diminuire la sua percezione illusoria della Realtà, avvicinandosi gradatamente al grado massimo di sentire, cioè all’Assoluto.
Bisogni, desideri e loro superamento
L’umano è qualificato dall’avere bisogni e desideri, ovvero dalla necessità di soddisfazione nel presente e dalla sua proiezione nel futuro.
Se togliamo bisogni e desideri, dell’umano non rimane molto.
E’ questo un argomento che ho trattato più volte ma sul quale ritorno, perché mai abbastanza è chiarito.
Esistono bisogni e desideri del corpo fisico, del corpo emozionale, di quello mentale e della coscienza.
Cosa sorge dalla coscienza come bisogno e desiderio? Niente, in quei termini, perché la coscienza non ha bisogni e desideri ma, essendo il terminale dei corpi spirituali che in ampiezza di sentire la precedono, è di essi il capolinea, il corpo deputato ad articolare un’intenzione che sorge a monte, che lei interfaccia e decodifica conducendola a rappresentazione tramite i suoi tre veicoli transitori: la mente, l’emozione, il corpo fisico – azione.
Vero e necessario l’amore che vivono le persone?
Vero e necessario l’amore che vivono le persone?, chiede Samuele nel commento al post Oltre il vedere, la realtà sentita.
Necessario ai loro cammini esistenziali, senz’altro; vero direi che lo è con molte riserve.
Se per vero intendiamo qualcosa che esiste al di là dei bisogni, dei desideri e degli istinti, direi che l’amore di quella natura è sperimentato, nelle coppie e fuori di esse, da ben pochi umani.
Provate a togliere da ciò che vi lega al vostro partner, il senso di appartenenza, l’appartenervi e possedervi reciprocamente.
Provate a togliere il desiderio e il sesso.