La vita è il dispiegarsi della consapevolezza dell’Assoluto

Questo post, non semplice, prende le mosse da uno stimolo di Matteo relativo all’articolo del 18.1:
Allora, seguendo sempre Zenone e parafrasandolo, finché si parla di cogliere l’essere nel presente, nell’istante, nel singolo fatto, ciò è possibile. Ma se poi si vuole trovare la consistenza del divenire, dell’essere del divenire, allora questo sembrerebbe impossibile (sempre logicamente parlando). Esiste un modo, con le parole, per superare questa impasse della razionalità e spiegare più chiaramente “il divenire è l’essere”?

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Schegge di divino

Come raggi di sole nasciamo da un nucleo abbagliante
e ci proiettiamo verso il nostro destino, illuminando
ciò che ci sta di fronte e ciò che ci è possibile.
Le nostre radici affondano comunque in questa sorgente infinita,
dove ogni razionalità nasce ma non può essere espressa.
Come posso io, scheggia di divino, guardare te, scheggia di divino,
e giudicare i tuoi atti, le tue parole?
Come posso interpretarti, se sò che le tue radici affondano
nella stessa immensità che tutto comprende
e dalla quale io stesso provengo?
Posso solo commuovermi ed inchinarmi.

Assoluto che accade

Ad ogni respiro ti conosco, ad ogni gesto mi muovo con te. In ogni tuo sorriso mi apro e ogni volta che piangi il tuo pianto mi attraversa.
Ho indagato tutta la vita la natura dell’assoluto e ancora la scruto senza sosta: l’ho trovata in ogni accadere. Né in basso, né in alto, in ogni accadere, senza distinzione.
E’ accaduto pian piano: più divenivo irrilevante ai miei occhi, più la vita si svelava come assoluto che accade.

Tutti gli esseri procedono assieme

Non mi è facile spiegare questo titolo; è un’esperienza interiore, un sentire consolidato per la cui espressione ho un alfabeto limitato.
Tutti gli esseri, è veramente tutti gli esseri, di qualunque natura, forma, non forma, collocazione temporale.

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Stranieri ai nostri passi

Che cosa può allontanarti dalla realtà? Da quel risiedere stabile, privo di dubbio, neutrale?
Fondamentalmente, il credere di esserne parte; l’adesione al pensiero che afferma: esisto e partecipo della realtà degli esistenti.

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La debolezza è la mia forza

Non ciò che conosco ma ciò che mi rimane difficile, ciò su cui cado, ciò che non so discernere.
Dalla mia ignoranza sorge la direzione della mia vita. L’ignoranza mi conduce a cercare, a indagare senza fine; mi impedisce di fermarmi e mi accompagna di errore in errore, di limite in limite, di parzialità in parzialità, di stoltezza in stoltezza, di fatica in fatica.

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La direzione verso cui stiamo andando

Cerco di osservare dove vado, dove stiamo andando. Ogni volta che stiamo insieme, in un gruppo, in un individuale, percorriamo passi di un cammino comune, che conduce dove?
La prima osservazione che mi viene da fare è che andiamo lontano da ciò che è tracciato e conosciuto, lontano dal modo ordinario di vedere le cose, verso quel “guardare la pianta dalla parte delle radici” cui spesso faccio riferimento.

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Sarò con te

Dovunque andrai sarò nei tuoi passi.
Chiunque incontrerai sarò nel tuo sguardo e nello sguardo dell’altro.
In ogni parola potrai trovarmi celato.
Nel respiro che muore, io ci sarò.
Nel pianto di chi nasce non mancherò di essere.
Nella paura, nella gioia, nella fuga e nella presenza mi incrocerai.
Ti aspetterò.
Non potrai che incontrarmi.

Sull’esperienza dell’amore

Da Elena un commento al post di ieri: “Nell’osare creare situazioni di condivisione, c’è ancora il protagonista, colui o colei che si manifesta con l’intento di poter essere strumento creativo al servizio dell’armonia, dell’unità, poi, appena colui/colei che si è manifestato fa un passo indietro, accade il movimento dell’amore così pregnante da modellare ogni cosa.
Definiamo l’esperienza del’amore come attraversamento, intendendo con ciò l’accadere di un processo che sorge a monte dell’umano comunemente inteso, lo attraversa e lo cambia fin nelle midolla.

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La natura dell’Assoluto, Cerchio Firenze 77

Chi sei Tu, essere assoluto di cui noi siamo atomi? Tu che trascendi le nostre limitazioni ed il morire di ogni istante? Tu che ci salvi dall’immobilità e ci fai evadere dalle condizioni di limitatezza? >>