Le basi della Via della conoscenza. Se l’uomo si rende protagonista della propria trasformazione, questo significa che lui nega la possibilità di raggiungere il ciò che è. Qual è il nesso che lega la propria volontà di trasformazione con la necessità di far morire questa volontà?
basi vdc
La vera morte è lasciarsi accadere [vdc30]
Le basi della Via della conoscenza. Ma allora, a che vi servono ardore, volontà, programmi e progetti?
Servono per scoprire che non servono.
Oppure per scoprire che anche i progetti e le spinte dell’ardore, anche altruistico, fanno parte dell’io.
Ascoltare la vita [vdc29]
A cosa serve agire nella vita? Certamente è importante agire nel quotidiano, ma quando spostate l’ottica e vi chiedete che senso ha la vita, la questione dell’agire si presenta in un altro modo. Se è vero che per vivere bisogna lavorare e se è vero che bisogna mangiare, per ascoltare la vita bisogna fare ben altro.
Senza desiderio e motivazione, solo il ciò che è [vdc28]
Le basi della Via della conoscenza. Che cos’è l’ardore o che cos’è l’assenza di ardore nell’uomo comune e nell’uomo che è diventato non-mente? L’ardore è una spinta che nasce dal desiderio e dalla presunzione di poter modificare, invece il non ardore è l’assenza di desiderio e di pulsione, ma né l’uno né l’altro appartengono all’uomo che è andato al di là della mente.
La vita è sacra perché non fa la conta degli errori o dei pregi [vdc27]
Le basi della Via della conoscenza. Ciascuno di voi imposta la propria vita nel tentativo di darle un proprio significato e quindi la vita viene piegata da ciascuno per renderla in qualche maniera accettabile da parte vostra. Ma questo è rinunciare a guardare alla vita come sacralità che non v’appartiene.
“Eccomi, io sono soltanto un puro moto della Coscienza” [vdc26]
Le basi della Via della conoscenza. Quando l’uomo arriva al punto nel quale si consegna alla Coscienza, non ha senso parlare di volontà o di sforzo, ma tutto avviene, tutto accade. Il suo sforzo c’è stato, ma ora lui ha bisogno di togliersi l’idea di essere protagonista o attore o colui che è causa della propria trasformazione.
Non ha senso parlare di una vita che ha uno scopo [vdc25]
Le basi della Via della conoscenza. L’uomo che è arrivato alla non-mente dovrebbe accettare di non agire affatto, perché l’azione implica una finalità, la finalità implica porsi un obiettivo e porsi un obiettivo implica considerare la realtà come qualcosa che si vuole modificare o alterare o strutturare secondo quanto si pensa.
Libera dal pensiero, l’emozione è ciò che è [vdc24]
Le basi della Via della conoscenza. Se la mente tace, come fanno le emozioni a pulsare più forte? E se un’emozione diventa più intensa, che cosa ingigantisce l’emozione? È il pensiero. E che cosa inibisce un’emozione? È ancora il pensiero.
Ogni piacere e ogni dolore diventano un soffio di vento [vdc23]
Le basi della Via della conoscenza. La mente silenziosa significa lasciare che le emozioni esplodano e poi lasciare che passino, fare l’esperienza del piacere e del dolore senza troppi veli e senza troppi attaccamenti, poiché l’attaccamento al piacere significa voler prolungare il piacere e l’attaccamento al dolore è voler far sì che quel dolore si allontani il più presto possibile, però in questa maniera voi lo prolungate.
La mente silenziosa e le percezioni che si vivificano [vdc22]
Le basi della Via della conoscenza. Comunque voi avete bisogno dei concetti e allora adesso andrò ben oltre il vostro modo di ragionare e affronterò il tema sulla mente silenziosa e sulle percezioni che si vivificano.