Quando comprenderò con tutto me stesso che «Tutto È Uno»
che sarà di me, Padre? (Moti)
Tu non avrai più la tua famiglia, ma ogni uomo, animale, pianta, cristallo sarà un membro della fratellanza universale.
dove la mente vede il deserto, l'esperienza contemplativa svela il seme della vita
Quando comprenderò con tutto me stesso che «Tutto È Uno»
che sarà di me, Padre? (Moti)
Tu non avrai più la tua famiglia, ma ogni uomo, animale, pianta, cristallo sarà un membro della fratellanza universale.
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Ma voi quando dite che uno si può illuminare anche in questo momento, che cosa intendente dire? Se per comprendere in modo totale tutte le nostre esperienze dobbiamo “fare” le nostre esperienze, come possiamo “illuminarci” in questo momento?
Semplicemente comprendendo.
Ritornando all’Io che – hai detto prima – non è tutto negativo, la parte positiva quale sarebbe?
La parte positiva è ogni volta che soffrite con un’altra persona perché sta soffrendo; è il momento in cui vi viene chiesto aiuto e date aiuto; è il momento in cui, invece di strappare un fiore per donarlo alla vostra donna, o al vostro uomo, semplicemente glielo mostrate, dite di annusarlo e vi fermate ad osservarlo insieme!
Ogni volta che l’Io si manifesta all’interno del piano fisico, la sua azione contiene degli impulsi fisici, degli impulsi del corpo astrale (emotivo), degli impulsi del corpo mentale, i quali sono in qualche modo – come voi sapete – mossi dai bisogni della vostra coscienza, dal vostro bisogno di comprendere determinate cose, e quindi già vi possono dare delle grandi indicazioni su ciò che voi dovete arrivare a capire.
Bisognerebbe, quindi, riuscire ad esaminare le proprie azioni – ovvero il proprio lo – secondo queste direttive.
E’ mai possibile – in realtà, come accade a me – non aver compreso bene che cosa sia l’io?
Ho sentito le vostre discussioni e mi hanno colpita alcune cose; ad un certo punto, qualcuno tra voi ha detto: “L’io è consapevole di questo, l’io è consapevole di quello”.
Mi sono detta: “Qua c’è qualcosa che non quadra!” Se non ricordo male l’insegnamento, la consapevolezza è qualche cosa che riguarda il sentire, che riguarda la coscienza, no?
Una guida del Cerchio Ifior parla della vita interna al sentire (corpo della coscienza) descrivendone le dinamiche, i processi, le reazioni di fronte alle difficoltà.
Scifo, Cerchio Ifior, Dall’Uno ai molti, vol1.
“Tutti voi siete in continuazione condizionati e non soltanto da ciò che è esterno a voi, ma principalmente e in modo essenziale da ciò che è interno a voi, ovvero da ciò che accade nei vari piani della vostra personalità.
In realtà, tutto sommato, contrariamente a quanto le varie correnti psicologiche tendono ad affermare, ciò che è esterno a voi non vi condiziona tanto quanto potete credere o, meglio: il tentativo di condizionamento può esservi ma questo condizionamento non può agire se voi al vostro interno non siete disposti a lasciarvi condizionare.
Il dubbio, solitamente, nasce dal confronto e lo scontro tra quella che è la coscienza e la consapevolezza dell’individuo, e quello che è il suo Io. Ovvero tra quello che cerca di affiorare dal suo corpo akasico (corpo della coscienza, ndr) e ciò che il suo Io vorrebbe fare per appagare se stesso.