L’attore, il regista, l’osservatore

Ho sempre pensato, letto e convenuto che la vita non fosse altro che un sogno, o un film, se si preferisce la metafora. Nel tempo tasselli di comprensione si sono via via costituiti e quel sapere è diventato un’evidenza.
Vivo come un sognatore consapevole, o come un attore sulla scena, vedendo simultaneamente l’attore ed il regista.

Camminare nell’amicizia

E’ un invito che rivolgo innanzitutto alle persone che percorrono questo Sentiero: camminiamo in una prossimità, in una vicinanza, in una simpatia, in una attenzione reciproca, in una apertura che non pone condizioni.
Incontro dopo incontro, gettiamo le basi di un’amicizia, di una fratellanza e sorellanza, di quel senso di essere viandanti accomunati dagli stessi passi, fatiche, cadute, gioie.

continua..

Chi sono io?

Veronica ci manda questa metafora che ci serve da stimolo per precisare qualcosa:
Chi sono io? 
Chiese un giorno un giovane a un aziano. Sei quello che pensi, rispose l’anziano, te lo spiego con una piccola storia:
Un giorno, dalle mura di una città, verso il tramonto si videro sulla linea dell’orizzonte due persone che si abbracciavano.
“Sono una papà e una mamma” pensò una bambina innocente.

continua..

L’irrilevanza ti rende libero

Se tu decidessi di tacere e di ritirarti, per un momento quelli che ti sono vicini sentirebbero una mancanza, poi, come è nelle cose e come deve essere, tornerebbero ai loro cammini.
Questa comprensione ti rende libero: fai quello che puoi fare e lo fai nel migliore dei modi che ti è possibile, e sai che la vita ora usa te, ora altri; sei un respiro, con le consistenza dell’aria che si perde nell’aria.
E’ l’irrilevanza che ti rende libero.

Il mistero dell’essere

Più osservo ciò che accade in me, i processi, gli stati, il mutare incessante, più, quando osservo il mio prossimo e ogni essere attorno, prendo atto dell’insondabile mistero che avvolge tutta la realtà.

continua..

Ignoranza

Qualcosa dentro di te piange e grida ed è travolto dall’arroganza e dalla stupidità che genera queste raffiche di colpi che attraversano e violentano il silenzio della campagna. Gente armata vaga per i campi arati e spara su ignari uccelli stupiti di tanto orrore quanto te.

continua..

Quello che è rimasto indietro

Spero non sia sfuggito all’attenzione del lettore il post di ieri.
Il rischio, forse il pericolo, che corriamo noi tutti ricercatori dell’interiore nel percorrere con determinazione la via dell’unificazione, è quello di conseguire frammenti di unità e su quelli insistere e sperimentare per ampliarli, non riservando cura e attenzio-ne sufficienti a quelle parti del nostro essere che sono rimaste indietro.

continua..

Il processo del comprendere

Ogni volta che l’Io si manifesta all’interno del piano fisico, la sua azione contiene degli impulsi fisici, degli impulsi del corpo astrale (emotivo), degli impulsi del corpo mentale, i quali sono in qualche modo – come voi sapete – mossi dai bisogni della vostra coscienza, dal vostro bisogno di comprendere determinate cose, e quindi già vi possono dare delle grandi indicazioni su ciò che voi dovete arrivare a capire.
Bisognerebbe, quindi, riuscire ad esaminare le proprie azioni – ovvero il proprio lo – secondo queste direttive.

continua..