Una comunicazione di Soggetto, via della Conoscenza (17)
Parlare del dolore non è nei nostri intenti, ed io oggi ve ne parlerò in una maniera che voi non v’aspettate e non vi soddisferò nelle vostre esigenze di consolazione, cioè non vi soddisferò nelle vostre esigenze di trovare in noi un commento al vostro dolore che possa alleviarlo; quello lo potete trovare ovunque.
comprensione
La natura dello zero
Tutto ciò che a noi appare così consistente e reale, si svela alla consapevolezza profonda non solo come effimero e illusorio, ma è compreso come non-reale e inesistente.
Non l’io, non il noi, non il tutto esiste.
Che cos’è una pratica nell’ottica del Sentiero
Definiamo pratica il movimento autentico, lo yoga, il tai chi, il do in, il canto, la pittura, la danza quando abbiano assunto una forma strutturata.
In sé queste pratiche hanno la loro funzione nei processi che portano la persona alla conoscenza, alla consapevolezza, alla comprensione.
Il ritardato ed il grande uomo
Gruppi di approfondimento del Sentiero contemplativo
Nei gruppi si svolge il lavoro della conoscenza di sé, della consapevolezza dei propri meccanismi e dinamiche, della comprensione della natura dell’esistere.
Il lavoro inizia dall’analisi della struttura dell’identità: qual è l’immagine di noi stessi che la mente, l’emozione e il corpo generano? E a quale rappresentazione danno luogo? Qual è il significato dell’incontro con l’altro da sé, delle relazioni affettive, della funzione genitoriale?
Qual è la relazione tra identità e coscienza? E qual è la natura della coscienza? L’uomo è diviso tra coscienza ed identità, tra spirituale e materiale o è uno e indivisibile?
Le scene dell’accadere, del vivere, del soffrire, del gioire accadono guidate dal caso o sono generate dalla coscienza per la sua stessa trasformazione?
Esiste il libero arbitrio e in che misura l’uomo decide di sé?
E l’uomo che decide qual è? L’uomo/coscienza, l’uomo/identità?
E decide cosa l’uomo?
Esistono tre gruppi di approfondimento:
-all’Eremo dal silenzio, una domenica al mese
–ad Ancona, un sabato pomeriggio al mese
-all’Eremo dal silenzio, un giovedì pomeriggio al mese.
Lo sguardo equanime
Nei giorni scorsi mi sono trovata nell’orbita di una persona impietosamente ingabbiata nell’individualismo.
Impigliata in una descrizione identitaria prepotente, schiacciante, aggrappata alle cose, arida, sfiduciata, fragilissima, ciecamente opportunista.
L’illusione dello spirituale e la semplice realtà della vita
In ambito spirituale ed esistenziale nulla di ciò che apparteneva al mio immaginario di ricercatore è divenuto realtà.
Non saprei nemmeno di cosa fosse pieno quell’immaginario, c’era solo una tensione a divenire altro e quella spirituale mi sembrava la strada che in quella alterità mi potesse condurre.
Come neve che si scioglie al sole
C’è un tempo che porta con sé la spinta all’adesione.
Sì, incondizionatamente.
A cosa? A chi?
A ciò che è