L’Eremo di Monrotondo a Sestino (AR)

Il 3 maggio 2011 è stato acquistato un fabbricato in mezzo a sei ettari di bosco sull’appennino ai confini tra Toscana, Romagna, Marche.
E’ destinato a divenire un luogo della via spirituale: incontri, vita comunitaria, ritiro nella solitudine.
Potrà ospitare singoli, coppie, gruppi per periodi brevi o lunghi di permanenza e di esperienza.
Lo stabile è da ristrutturare e impone un investimento economico non grande ma comunque di una certa rilevanza: richiede il coinvolgimento di altri soggetti, non essendo alla nostra portata.
Se ci sono persone interessate al progetto possono contattarci e forniremo tutte le spiegazioni necessarie.
La vita ci ha sempre accompagnati, non dubitiamo che anche questa volta ci farà incontrare qualche compagno di viaggio disposto a procedere insieme. Album fotografico La pagina sugli eremi

La comunità

Forum del Sentiero contemplativo
L’accesso è possibile a coloro che frequentano i gruppi di approfondimento e le esperienze comunitarie e contemplative

La comunità è l’organismo che pone in relazione le persone che seguono il Sentiero come approccio alla propria esistenza.
E’ innanzitutto una condivisione di sentire; è anche la possibilità di un approfondimento e di una verifica di quanto sperimentato nei gruppi, negli individuali e nelle esperienze-laboratorio; è infine una possibilità di donarsi.
Alla comunità aderiscono persone  che sono passate attraverso le varie esperienze che il sentiero propone e continuano il loro lavoro mantenendosi in contatto e in condivisione con gli altri viandanti, sperimentando sempre più profonde modalità di conoscersi e svelarsi.
Le persone che sentono di poter condividere il cammino comunitario sono anche quelle che dentro di sé hanno realizzato che nella vita tutto è transito, tutto viene donato e tutto si dona: consapevoli di ciò, per quel che è loro possibile, scelgono di lasciarsi attraversare, di entrare in una logica di gratuità, di mettersi a disposizione nelle varie funzioni che la via spirituale comporta.
Alcune si occupano di accompagnare le persone che hanno una domanda esistenziale; altre del percorso di base, delle esperienze-laboratorio, delle tante piccole incombenze di un cammino comune che si offre all’altro senza pretesa.
La comunità è una rete intima di contatti, una trama di sentire, la condivisione profonda di uno sguardo sulla vita: “Cammino con te perché tu non sei altro da me e in ogni momento mi ricordi di tornare all’essenza delle cose”.

Settimana di vita comunitaria ad agosto, a Sestino (AR)

Ad agosto 2011, dal 7 al 14 ci ritroviamo per una settimana di vita comunitaria a Sestino (AR), nella casa vacanze di San Gianni.
Il luogo offre la possibilità di lunghe passeggiate nei boschi e per i sentieri dell’appennino.
Vitto e alloggio in condivisione.

Per chi lo desidera dal 10 al 14 il Sentiero Contemplativo propone a tutti i partecipanti:
8.00-9.30 meditazione statica e dinamica
18.00-20.00 discussione sui temi della Via
Sabato 13 dalle 14.30 alle 17.30, laboratorio espressivo attraverso il colore.
Entrambe le situazioni sono condotte da Roberto Olivieri

Sessioni di Human Design per i membri del gruppo “Il Tarlo”:
Giovedì 10,30-12,30
Venerdì 10,30-12,30
Sabato 10,30-12,30
Condotte da Rosangela Pozzi

Intelligenza della realtà

A San Vendemiano nei pressi di Conegliano Veneto è stata inaugurata una scuola Steiner-Waldorf disegnata dall’architetto Beppe Guasina.
La scuola ospita tre sezioni d’asilo e otto classi in attesa di completarsi con la presenza del liceo.
E’ stata progettata in stretta collaborazione con gli utenti ed è ispirata ai principi dell’architettura antroposofica.
Alcune foto.

2- Comunità: ci stiamo addestrando

Elena dice: “Vedo anche la comunità come una forma di convivenza comune più estesa rispetto a quella vissuta nell’ambito familiare. Spesso all’interno di un nucleo familiare ci sono alla base dei bisogni che aspettano delle risposte psicologiche e materiali.
Col termine “estesa” non intendo soltanto come numero di persone, ma per quanto mi riguarda ha un senso nel momento in cui vedo sorgere in me aspetti dalla dimenticanza di sé.”

continua..