La differenza tra condizionamento e libertà

Vorrei esprimere attraverso una metafora la differenza tra una vita condizionata dalla mente, dall’emozione, dagli istinti, dai bisogni e una vita libera da questi condizionamenti: nella vita condizionata è come ascoltare la radio con continue variazioni di segnale e quindi  con il parlato o la musica che vanno e vengono, pieni di rumori che si accavallano, distorsioni continue che si alternano a pochi momenti di chiarezza.
La vita senza condizionamento è come una radio con un buon segnale stabile e chiaro all’ascolto: la persona vive quella condizione senza fatica particolare, il quotidiano diviene un cammino apprezzato in ogni aspetto del suo essere. Quando sopraggiungono delle difficoltà queste vengono accolte dentro la chiarezza di un interiore che non si lascia travolgere dal frastuono delle emozioni e dei pensieri.
Forse vi chiederete come io ascolto la radio, con o senza disturbi: in realtà ascolto semplicemente la radio.
Se c’è disturbo quella è la radio; se c’è chiarezza quella è la radio.
Non è una maniera per cavarsi d’impiccio, la scelta non è tra condizionamento e libertà, il titolo di questo post trae in inganno: ad un certo punto del cammino c’è semplice e radicale accoglienza di ciò che accade.
Questa accoglienza radicale conduce oltre la dicotomia condizionamento-libertà: è l’accettazione che ci libera dal segnale disturbato e ci porta oltre l’ideale del segnale chiaro.
L’accoglienza non si cura più di tanto della qualità del segnale e proprio perchè non se ne cura chiarifica il segnale.

L’immagine è tratta da: http://www.leradiodisophie.it/la_radio_in_casa.htm

Il nostro cammino laico

E’ possibile procedere lontano da tradizioni, religioni, mode, influenze che giungono da ogni direzione?
E’ questo il nostro tentativo ed è reso e rimane possibile solo se mai distogliamo lo sguardo dal nostro quotidiano, da ciò che attimo dopo attimo la vita ci presenta.
In quei fatti minuti possiamo trovare la direzione, l’ispirazione, il necessario che ci illumina il cammino.
Ogni fatto ci svela e parla di noi, delle resistenze, del non compreso; ogni fatto relativizza le nostre credenze, le nostre adesioni, le nostre fughe.
L’aderenza al presente quotidiano e feriale ci rende profondamente laici, non legati ad alcuna filosofia, ad alcun paradigma, sufficientemente disincantati, radicalmente neutrali rispetto a ciò che la mente afferma.
E’ un lavoro lungo e paziente che richiede discernimento, consapevolezza, grande fiducia in ciò che accade e che mai è contro di noi.

La foto è tratta da www.ilpost.it

Krishnamurti. La vita bussa alla nostra porta

Quando serriamo porte e finestre della nostra casa e ci chiudiamo dentro, ci sentiamo protetti, al sicuro, indisturbati. Ma la vita non è così, la vita bussa continuamente alla nostra porta, cercando di aprire le nostre finestre in modo che possiamo vedere di più.

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Avremmo poche, elementari, esigenze

La prima: non vergognarci
Ci sono aspetti della realtà che poco si presentano ad interpretazioni. Il capo dello stato male rammenta la stagione del ’76, o forse la rammenta anche bene ma non riesce a vedere le differenze indiscutibili tra l’allora e l’oggi.

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L’impossibilità di separarsi dal tutto

E’ noto a molti che la mente, con la sua logica cognitiva, spesso ci tiene lontani dal sentire. Spesso tuttavia questo si traduce in un rifiuto della logica e della mente in toto, cosa che è paradossale: è un rifiuto che nasce dalla mente stessa, verso se stessa.

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Con Dio o senza Dio l’uomo giunge alla meta

Presentiamo questa interessante riflessione di Enzo Bianchi, priore della Comunità monastica di Bose.
Da alcuni anni viene ripetuto come uno slogan, che si vuole decisivo e apodittico: “Con Dio o senza Dio tutto cambia”.

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