Nella paura la speranza

“Occorre afferrare le occasioni che si presentano ogni giorno per compiere azioni ordinarie in modo straordinario. Vivere il momento presente è la via più semplice e più sicura alla santità”.
Tratto da: “Nella paura la speranza“, messaggio alle famiglie per la Pasqua 2012 del vescovo della diocesi di Fano, Armando Trasarti.

La rappresentazione di ciò che non siamo

Francesca dice: “Ho molta ammirazione e gratitudine per chi sa regalare la visione del proprio cadere per quello che è, uno dei fatti che ci fanno quel che siamo, senza bisogno di camuffare o giustificare”.
“Il nostro cadere  testimonia ciò che siamo”. Meglio, direi che il nostro cadere testimonia ciò che dobbiamo imparare: in tutti i momenti della nostra vita si mostrano i termini e i contorni del nostro apprendistato, il nostro compito in officina.

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La radice della libertà

Ogni libertà nasce, si sviluppa e muore nella relazione con l’identità (mente, emozione, corpo).
La libertà fiorisce nella non identificazione.
La non identificazione è la conseguenza non di tecniche, pratiche, sapere acquisito, ma di comprensioni raggiunte.

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Avremmo voluto proteggerti

Sbalorditi abbiamo visto scorrere le immagini di questo giovane calciatore mentre si accasciava sul campo. Poi abbiamo spento.
Immaginiamo che i fotogrammi di questa morte siano stati l’apertura di tutti, o di molti, tg.

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Ciascuno vive niente altro che la vita che può vivere

Dice Anna: “Conosco persone che si lasciano condurre solo dal senso del dovere, almeno, così dicono e, in effetti, pare proprio questo che trasmettono. E’ possibile che sia realmente così?”
Quale aspetto, livello di consapevolezza, genera il senso del dovere?
L’identità, con il suo programma morale, e la coscienza.
Come si manifesta il senso del dovere? Faccio una determinata cosa, anche una determinata vita, non perché l’ho scelta, ma perché le circostanze, che non riesco o non voglio cambiare, mi inducono a farla.

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Essere quel che si è

Che cosa siamo? Coscienza, gradi diversi di sentire di coscienza: dal più limitato al più vasto.
Il più limitato è ancorato a dinamiche egoiche, il più vasto si apre all’esperienza dell’amore.
Ogni grado di sentire si modifica attraverso le esperienze, nessuno nasce con un certo sentire e muore con lo stesso sentire: consapevole o inconsapevole, ognuno vive la trasformazione del proprio sentire e questo non può che ampliarsi, non regredire.

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Lo spirituale tra ideologia e fenomeno

Da questo luogo molto lontano osservo le parole, gli argomenti, i gesti di quel mondo che viene chiamato “spirituale”.
Non ho obbiezioni da fare, osservo il circo.
Un po’ stanco, a causa della primavera che bussa troppo forte, cammino con Enny in silenzio.

Proteggere il proprio cammino

Non dall’altro, non c’è pericolo che giunga da quel fronte: dalla nostra incapacità di gestire la routine.
Giorno dopo giorno tutto si svuota di senso e la mente affamata cerca stimoli nuovi o si deprime e si accuccia in sé.
Non sapendo riconoscere il suo gioco, le andiamo dietro e invece di guardare più in profondità nel presente che abbiamo, cerchiamo un altro presente che, senza dubbio, appagherà maggiormente la mente.

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