Dice Anna: “Conosco persone che si lasciano condurre solo dal senso del dovere, almeno, così dicono e, in effetti, pare proprio questo che trasmettono. E’ possibile che sia realmente così?”
Quale aspetto, livello di consapevolezza, genera il senso del dovere?
L’identità, con il suo programma morale, e la coscienza.
Come si manifesta il senso del dovere? Faccio una determinata cosa, anche una determinata vita, non perché l’ho scelta, ma perché le circostanze, che non riesco o non voglio cambiare, mi inducono a farla.
condizionamento
Essere quel che si è
Che cosa siamo? Coscienza, gradi diversi di sentire di coscienza: dal più limitato al più vasto.
Il più limitato è ancorato a dinamiche egoiche, il più vasto si apre all’esperienza dell’amore.
Ogni grado di sentire si modifica attraverso le esperienze, nessuno nasce con un certo sentire e muore con lo stesso sentire: consapevole o inconsapevole, ognuno vive la trasformazione del proprio sentire e questo non può che ampliarsi, non regredire.
Lo spirituale tra ideologia e fenomeno
Da questo luogo molto lontano osservo le parole, gli argomenti, i gesti di quel mondo che viene chiamato “spirituale”.
Non ho obbiezioni da fare, osservo il circo.
Un po’ stanco, a causa della primavera che bussa troppo forte, cammino con Enny in silenzio.
Proteggere il proprio cammino
Non dall’altro, non c’è pericolo che giunga da quel fronte: dalla nostra incapacità di gestire la routine.
Giorno dopo giorno tutto si svuota di senso e la mente affamata cerca stimoli nuovi o si deprime e si accuccia in sé.
Non sapendo riconoscere il suo gioco, le andiamo dietro e invece di guardare più in profondità nel presente che abbiamo, cerchiamo un altro presente che, senza dubbio, appagherà maggiormente la mente.
La responsabilità leggera
Dati come esistenti questi postulati:
– consapevolezza della propria ignoranza
– consapevolezza dell’aleatorietà del proprio essere persona/identità
– consapevolezza della dimensione soggettiva della realtà
riuscire a prendersi sul serio nell’ampio caleidoscopio delle manifestazioni, interiori ed esteriori, è un’avventura.
Preoccupazioni
Un’ amica scrive: “E” un periodo per me (apparentemente) pieno di preoccupazioni e allora mi si presenta una frase proposta da Vasco:
“Quando sono sopraffatto dalle preoccupazioni, ripenso a un uomo che, sul suo letto di morte, disse che tutta la sua vita era stata piena di preoccupazioni, la maggior parte delle quali per cose che mai accaddero (Winston Churchill).
Stordimento
Sono giorni di esposizione al prossimo, di treni e persone nuove. Nei momenti liberi cammino con Enni che mi segue come un’ombra: adesso che il caldo non è più opprimente siamo tornati ai nostri piccoli riti. L’incontro con il mondo, dopo tanto silenzio e solitudine, non è una delle cose più semplici, ma così è e non c’è opposizione. In questo alternarsi di mondo e di ritiro nell’eremo, più evidente è lo stordimento che il mondo produce su me, ma anche su ogni essere, temo.
Sulla natura dell’ego
Ritornando all’Io che – hai detto prima – non è tutto negativo, la parte positiva quale sarebbe?
La parte positiva è ogni volta che soffrite con un’altra persona perché sta soffrendo; è il momento in cui vi viene chiesto aiuto e date aiuto; è il momento in cui, invece di strappare un fiore per donarlo alla vostra donna, o al vostro uomo, semplicemente glielo mostrate, dite di annusarlo e vi fermate ad osservarlo insieme!
Il processo del comprendere
Ogni volta che l’Io si manifesta all’interno del piano fisico, la sua azione contiene degli impulsi fisici, degli impulsi del corpo astrale (emotivo), degli impulsi del corpo mentale, i quali sono in qualche modo – come voi sapete – mossi dai bisogni della vostra coscienza, dal vostro bisogno di comprendere determinate cose, e quindi già vi possono dare delle grandi indicazioni su ciò che voi dovete arrivare a capire.
Bisognerebbe, quindi, riuscire ad esaminare le proprie azioni – ovvero il proprio lo – secondo queste direttive.