Impressioni e testo preparatorio al gruppo di approfondimento del Sentiero contemplativo sul tema:
La solitudine della persona della via spirituale
Febbraio 2012
conoscenza
La realtà soggettiva
Se ricordassimo che l’interpretazione della realtà che generiamo
e siamo chiamati a vivere, è quanto di più soggettivo, ci risparmie-
remmo non poco dolore.
L’unico riferimento che abbiamo, l’unico dato reale, è la nostra reazione interiore.
Come posso imparare?
Grazie al limite tuo.
Se ho una qualche ferita sul piano dell’identità, la relazione con te me la renderà visibile.
Se tu sei molto attento, molto premuroso e previeni ogni possibilità di farmi male, corri il rischio di non permettermi di vedere la mia ferita e di affrontarla.
Se tu sei perfetto, non sei un buon collaboratore.
Analisi critica, giudizio, detti dei maestri
Abbiamo discusso sul Forum attorno a questo koan proposto da Sab:
Joshu chiese al maestro Nansen: «Qual è la vera via?».
Nansen rispose: «La via di ogni giorno è la vera via».
Joshu chiese: «Posso studiarla?».
Nansen rispose: «Più studi e più ti allontani dalla via».
La gestione del dolore
Elena L. scrive: “Stare nel dolore aiuta a elaborarlo, ad andare verso l’essere liberi o stare nel dolore è tempo malato in pasto al nostro ego, ti aggancia e ti tira semplicemente giù per rafforzare un personaggino sofferente?”
C’è una fase in cui non scegliamo di stare nel dolore o non starci, semplicemente il dolore c’è.