Rivolto a te, non a tutti

Il seminatore per lungo tempo ha seminato a spaglio poi, quando gli è sembrato che il tempo fosse giunto, ha dismesso il gesto ampio e generalizzato, lo spargere il seme, per rivolgersi al singolo gesto, al singolo seme colto e trattato nella sua unicità.
La parola diviene rivolta a te, non a voi; l’azione interpella te, non voi.

continua..

La cura di ciò che si ha

Non dovremmo attendere di perdere ciò che abbiamo per apprezzarlo.
Non dovemmo dover dire: “Se avessi fatto!”, “Se fossi stato!”.
Tutti noi abbiamo tante cose, ma quelle che interiormente contano sono poche: alcuni affetti, alcune presenze, alcune possibilità.
Tutte richiedono una piccola cura, una attenzione discreta, uno sguardo leggero.
Una presenza consapevole.