Vi chiederete perché iniziare un percorso preparatorio proprio i primi giorni di agosto, quando alcuni di voi sono già in vacanza e altri la stanno aspettando, magari stremati.
disciplina
La disciplina dell’ancoraggio all’Essere
Prendo lo spunto dalle affermazioni di una sorella nel cammino in una chat interna del Sentiero.
Affinché non smarriate la via
Potrei dire che la fede (qui la differenza tra fede e fiducia) è simile al fiore del tarassaco, al soffione, ma non è vero, non è quello che penso e non è la mia esperienza.
In me la fede è una quercia: la presenza dell’Assoluto, chiara e vivida, affonda le sue radici e allunga i suoi rami nell’interezza della mia vita, e no, non sono attraversato da alcun dubbio.
L’esperienza esistenziale dell’estate
Le persone che possono realizzare un maggiore contatto con sé, vivono in modo particolare la stagione dell’estate: spesso essa produce disorientamenti, ansie, apatie, a volte stati di svuotamento profondo che inducono ad abbandonare situazioni e persone. Non di rado un senso di solitudine accentuato si insinua ed enfatizza gli altri stati.
Per alcuni, l’unica difesa è cercare di valicare indenni questa stagione: nel Sentiero contemplativo vediamo le cose un po’ diversamente.
Per potermi addentrare nel tema dell’esperienza esistenziale dell’estate debbo fare un parallelo con quello che accade al seme/frutto delle piante.
Ancora sul rigore, sulla disciplina e sulla contemplazione
Proseguo il ragionare iniziato ieri con il post L’allenamento, la disciplina, il rigore nella via interiore matura.
Nel Sentiero la disciplina è da considerarsi più una conseguenza, un frutto maturo piuttosto che una condizione da cui partire, ma su questo è comunque necessario intendersi.
Un bambino formato nella pratica delle arti marziali, o di un’arte come la danza, è in grado di gestire alcune sue dinamiche interiori molto meglio di un suo pari che quell’esperienza non ha fatto.
L’allenamento, la disciplina, il rigore nella via interiore matura
Nella sua tesina sulla danza per l’esame di maturità che inizia proprio oggi, e che sappiamo supererà brillantemente, scrive una giovane amica in merito alla danza, al danzatore e all’essere-danzati:
“Il Balletto diventa veicolo di un’armonia assoluta e universale: scegliendo i suoi eletti li utilizza (direttamente, senza la mediazione di alcuno strumento) per trasmettere valori di bellezza.
Compito dell’uomo è quello di prepararsi ad essere veicolo tramite allenamento, disciplina e rigore. Quando il corpo è predisposto in armonia per danzare bene, non c’è più egoità, non esiste più il singolo che danza: è la danza che lo danza”.