“Basandosi su frammenti di ossa, denti e crani rinvenuti in passato, il Senckenberg research institute di Francoforte ha dato un volto agli ominidi che hanno popolato il pianeta a partire da 7 milioni di anni fa.
divenire
La resistenza dell’identità al nuovo
Da Francesca: “A volte, mi sembra, si ha paura che il “distacco” corrisponda ad una assenza di coinvolgimento. Forse perché l’idea di coinvolgimento che abbiamo è rivolta ad alimentare l’emotività nella quale ci identifichiamo?”
E’ così. La mente/identità, basandosi sugli strumenti interpretativi di cui dispone, considera vita soddisfacente e gratificante quella che contiene un certo tasso di cognizione, di emozione, di sensazione, di azione.
Quello che insegniamo qui
Non tanto a vivere spiragli di libertà, quanto a costruire le fondamenta della libertà.
Che cos’è la libertà? Vivere senza il condizionamento dell’identità, potendo sperimentarla quale semplice espressione della coscienza.
La vita, prima ed ultima maestra
Un lungo succedersi e intrecciarsi di eventi, intenzioni, pensieri, emozioni, questo è la vita. Tra conflitti e piccole liberazioni scorre il nostro quotidiano impregnato di routine.
Nella routine incontriamo il partner, i figli, i genitori, i colleghi di lavoro, i maestri, i discepoli, i libri, i film che ci plasmano.
Incontriamo la sofferenza e la gratificazione, l’umiliazione e il riconoscimento.
Perdere senza fine
Che cosa rimane?
Il quotidiano con i suoi piccoli fatti.
Non l’interesse per i pensieri, le emozioni, gli affetti, le azioni: guardando attentamente, l’interesse per ognuno di questi aspetti scompare.
La ricerca senza ricerca
Federica ha scritto: “Anche la Ricerca credo sia un atto di fiducia, ricercare qualcosa in più, qualcosa di altro, qualche cosa ancora; non va in opposizione con la necessità di accettare e, ancor meglio, di accogliere quello che già c’è. Si può apprezzare quello che è Presente e anelare infinitamente all’Altro?”
Ad un certo punto del cammino accade qualcosa che conduce oltre l’anelito.
Potremmo dire che l’anelito è il colore che assume la spinta profonda e inestinguibile all’unità
Sul desiderio di pace interiore e, ancora, sul simbolo pasquale
Per un lungo tratto di strada siamo condizionati dal bisogno di pacificarci interiormente.
Quando quella pace mette radici e pian piano invade il nostro essere ci sembra che sia finita e possiamo dire: “E’ tutto a posto.”
Si, è tutto a posto, ma non è finita.
La responsabilità leggera
Dati come esistenti questi postulati:
– consapevolezza della propria ignoranza
– consapevolezza dell’aleatorietà del proprio essere persona/identità
– consapevolezza della dimensione soggettiva della realtà
riuscire a prendersi sul serio nell’ampio caleidoscopio delle manifestazioni, interiori ed esteriori, è un’avventura.