Chi sono io?

Veronica ci manda questa metafora che ci serve da stimolo per precisare qualcosa:
Chi sono io? 
Chiese un giorno un giovane a un aziano. Sei quello che pensi, rispose l’anziano, te lo spiego con una piccola storia:
Un giorno, dalle mura di una città, verso il tramonto si videro sulla linea dell’orizzonte due persone che si abbracciavano.
“Sono una papà e una mamma” pensò una bambina innocente.

continua..

Non ha un senso, accade.

“Ma se l’assoluto non è nel divenire a chi e a che giova tutta questa rappresentazione che poi ci starebbe portando verso l’assoluto stesso?”
E’ una questione che l’uomo dibatte da sempre. Non ho una risposta, ho quel poco che ho compreso.

continua..

Che senso ha il gioco, o dramma, del divenire?

Oggi al supermercato il mio sguardo si è aperto sull’andirivieni di esseri che si muovevano intorno a me con delle movenze e sembianze piuttosto uniformi dentro ai quali anch’io ero uniforme.
In quel momento mi è sorto un dubbio: come è possibile che tutte queste incarnazioni che vivono nel mondo cosiddetto “occidentale” debbano sperimentare, seppur in diverso grado, le stesse cose/situazioni?

continua..

L’intenzione condizionata

Ero in treno diretto a Milano; nello scompartimento attiguo sento una donna che dice di venire dalla Grecia, ha bisogno di soldi ed è questa la ragione per cui passa di vagone in vagone. Prendo delle monetine e le preparo e, quando compare nel mio scomparto gliele do, senza che lei dica niente.

continua..

Essere e divenire

DIVENIRE: identificarsi, realizzarsi, manifestarsi, evolversi. Io sono, io voglio, io divento.
ESSERE: tutto si manifesta per ciò che è , assenza di un soggetto.
Nessuno è, nessuno vuole, nessuno diventa. La mente dice: o l’uno o l’altro, ma non è così. Tutto è, e non c’è nulla che diviene e il divenire è gioco della mente. Attraverso il divenire comprendo la mente, comprendendola la disarmo e la rendo vulnerabile: il suo gioco viene dissacrato, si aprono spazi perché accada l’essere, come dono gratuito.
L’ essere non si conquista attraverso lo sforzo, viene e basta.
Però comprendere il movimento della mente significa preparare il terreno, poi il seme cadrà, se vorrà.
Imparo ad abbandonarmi, giorno dopo giorno e se un fiore nasce nel mio giardino non è da imputare alla mia bravura, nè alla mia abnegazione, volontà, arguzia. Nel momento in cui nasce il fiore io non sono, il fiore è.
Non c’è un soggetto che possa prendersi il merito dell’accaduto.
Divenire prepara essere eppure essere è da sempre.
Per come io ti conosco, tu sei in quella fase in cui questi due stati confliggono: dal profondo di te qualcosa ti dice che tu vai verso l’essere, che per questo devi utilizzare il divenire: la tua mente a volte resiste e ti porta, consapevolmente o inconsapevolmente, a porti il problema del divenire. Ma se tu puoi condurre, attraverso l’abbandono il divenire all’essere, non c’è problema.
Ogni attimo del divenire tu lo abbandoni, incessantemente: la mente si disarticola e va in crisi, allora, sorge come dono, l’essere.
A me sembra che le cose stiano così, ma il mio osservatorio è limitato: solo tu sai di te.

25.4.2003

Conoscenza di sé, meditazione, contemplazione

E’ il testo di riferimento indispensabile se vuoi introdurti nella via spirituale dall’angolo visuale da noi proposto. In esso trovi una prima parte dedicata alle dinamiche della mente e al come affrancarsi dal suo condizionamento; una parte centrale dove si tratta dell’altro da sé e dell’esperienza degli affetti; una terza parte, molto vasta, dedicata ad una analisi dettagliata dell’esperienza della meditazione, della contemplazione, dell’abbandono, della compassione. Prima di ordinarlo (eremo@contemplazione.it) leggi la pagina Al lettore.
Il libro in formato pdf

Autori: R.Olivieri con G.Cavalieri

Al lettore
Prefazione
Introduzione: L’inspiro che prepara l’espiro
Capitolo 1: La crisi, il dolore
Capitolo 2: L’identificazione col dolore
Capitolo 3: Imparare a dubitare
Capitolo 4: La disconnessione dal recitato mentale
Capitolo 5: Aggiungere e togliere
Capitolo 6: Il deserto
Capitolo 7: La solitudine
Capitolo 8: La caduta della morale
Capitolo 9: L’altro da sé
Capitolo 10: Il buon amico
Capitolo 11: L’esperienza degli affetti
Capitolo 12: Chi opera il cambiamento
Capitolo 13: Natura dell’atto meditativo
Capitolo 14: L’esperienza della contemplazione
Capitolo 15: La routine del quotidiano
Capitolo 16: Tutto sorge e tutto scompare: l’impermanenza
Capitolo 17: Lo sguardo del contemplante
Capitolo 18: La pregnanza di ogni singola esperienza
Capitolo 19: Il sorgere dell’esperienza della compassione

Formato: 14,8 x 21 cm.
Pagine: 307

Siamo intrisi di divenire, mentre niente diviene

Il seme non diviene pianta, il cucciolo non diviene adulto, l’assassino, vita dopo vita, non diventa santo.
Non c’è nessun divenire, ogni cosa, essere, persona, è quel che è in quel momento presente e lo è per sempre, perchè il presente è eterno e non c’è altro che il presente eterno.
Il tempo non esiste se non come percezione soggettiva: il divenire è il frutto di una connessione, realizzata dalla mente, tra vari aspetti del presente fatto di pensieri, emozioni e azioni. Da questa connessione, in virtù del contributo della memoria e della percezione sensoriale, scaturisce quel senso del trascorrere, crescere, divenire, che qualifica e sostanzia l’esperienza umana. Quando si coltiva la disconnessione tra pensiero, emozione ed azione e si risiede nell’atto del meditare, ciò che emerge in tutta evidenza è che ogni situazione è se stessa, e che la continuità che da’ sostanza all’identità è conseguenza di un processo di interpretazione, non è un dato di realtà.
L’esperienza della meditazione è un processo dentro all’esperienza del tempo e del divenire e cambia radicalmente la percezione di essi.


Un sol tutto inscindibile

Tu consideri la realtà in continuo divenire perchè la frazioni, perchè nel tuo concetto essa è limitata nel tempo e nello spazio.
E’ quella che riesci a percepire; quindi la limiti in senso spaziale.
E’ quella che è ora, nel momento attuale; quindi la limiti nel senso temporale.
Ma il tempo e lo spazio sono illusioni che scaturiscono dal considerare la realtà in modo frazionato e non, invece, quale essa è:
Un-Sol-Tutto-Inscindibile

Dal sito del Cerchio Firenze 77