E’ il tema dell’incontro del gruppo di approfondimento del Sentiero di sabato 5 ottobre, all’Eremo dal silenzio.
Come e perché nasce l’esperienza del dolore? Che cosa ci insegna? Come è possibile superarla?
dolore
Il dolore fisico
Una comunicazione di Soggetto, via della Conoscenza (17)
Parlare del dolore non è nei nostri intenti, ed io oggi ve ne parlerò in una maniera che voi non v’aspettate e non vi soddisferò nelle vostre esigenze di consolazione, cioè non vi soddisferò nelle vostre esigenze di trovare in noi un commento al vostro dolore che possa alleviarlo; quello lo potete trovare ovunque.
Perché vuole ricrearlo nella mente? La biografia di Krishnamurti, di P.Jayakar (1)
Brano tratto e liberamente tradotto dal testo Krishnamurti: A Biography, di Pupul Jayakar
… Ci sedemmo. Con qualche esitazione mia madre iniziò a parlare di mio padre, dell’amore per lui e della tremenda perdita che non sembrava in grado di accettare.
Perché interpretare sé ed il proprio cammino esistenziale attenua il dolore?
Questa è la domanda di Alessandro nel commento al post di ieri.
Se io mi interpreto come vittima, uso cioè nella mia vita il modello interpretativo comune dove c’è il carnefice e la vittima, il giusto e l’ingiusto, il bene e il male, di fronte alle ingiustizie che mi sembra di subire reagirò con la protesta, la rabbia, il risentimento.
Il dolore e il suo superamento
Dice Enrico: “Il dolore, nei suoi diversi gradi di intensità è connaturato al nostro stato di “gocce separate dall’Oceano . Ma allora il dolore non è un accidente, non è un “errore di Dio”, non è un “bug”. Il dolore e la vita sono ineluttabilmente intrecciati o è possibile una vita senza dolore?
Chi crea la realtà in cui viviamo?
Dice Eddy: “..è possibile che per capire che l’energia atomica è pericolosa si debba arrivare a tragedie della portata di Chernobyl o di Fukushima? O buttare una bomba su Nagasaky?
Sicuramente questi avvenimenti hanno permesso di comprendere qualcosa a molti esseri, ma non vi sembra eccessivo, folle, malsano?..”
L’Assoluto, se è assoluto, contiene in sé tutte le possibilità; se così non fosse sarebbe solo parte tra parti.
E’ perfetto, a parte un paio di errori..
E’ da tempo che un dubbio mi sta divorando.
Questa perfezione di cui si parla nel post di Elisa, che in alcuni rari momento ho assaporato, potrebbe contenere delle distorsioni?
Perfetto
Un riflessione a margine del gruppo di approfondimento “il Tarlo” dell’11.11.12 il cui tema era:
L’attività residuale della vittima.
Tutto è perfetto. Perfetta la pioggia che cade sulle foglie gialle e rosse del giardino.
Perfetto il pettirosso che sfreccia veloce e dice… chissà cosa dice.