Un riflessione a margine del gruppo di approfondimento “il Tarlo” dell’11.11.12 il cui tema era:
L’attività residuale della vittima.
Tutto è perfetto. Perfetta la pioggia che cade sulle foglie gialle e rosse del giardino.
Perfetto il pettirosso che sfreccia veloce e dice… chissà cosa dice.
dubbio
Cammino con te
Dovunque tu vada sono i tuoi passi, la tua direzione, la tua intenzione. Mai potrai dire: “Mi hai abbandonato!”, se guardi attentamente, mai potrai dirlo.
Salmo 22
Traduzione David Maria Turoldo, Gianfranco Ravasi. Ed.Mondadori
Dio mio, Dio mio, perché,
ma perché mi hai abbandonato,
Dio mio assente e lontano!
Il disorientamento e l’apatia che sorgono dalla disidentificazione
Da Luciana ricevo: “Credo sia un periodo di reset, come quando dal troppo pieno si esonda e si fa il vuoto. E’ con fatica che cerco di mettere insieme le parole affinchè si comprenda ciò che forse è confuso anche per me. Sono apparentemente tranquilla, nel senso che ciò che accade non mi turba più di tanto, ma questo stato di apparente apatia non mi è familiare. Sono sempre stata una persona accomodante e adattabile, ma quello che vivo ora è uno stato diverso, è come se quello che succede non mi toccasse, come se ci fosse una distanza tra me e ciò che accade. Forse il mio corpo emozionale non si fa più sentire come un tempo, e anche la mente non va in cerca di spiegazioni in modo spasmodico.”
Quella disposizione interiore, che per altri rappresenta un problema, per noi è indicatrice del procedere lungo la via.
Natura del dubbio
Il dubbio, solitamente, nasce dal confronto e lo scontro tra quella che è la coscienza e la consapevolezza dell’individuo, e quello che è il suo Io. Ovvero tra quello che cerca di affiorare dal suo corpo akasico (corpo della coscienza, ndr) e ciò che il suo Io vorrebbe fare per appagare se stesso.
La necessità del dubbio
Tempo fa ho scritto un post sull’essere in sintonia, sul sentire che una certa cosa ci risuona interiormente. Non passa giorno che io non mi confronti con qualcuno, o qualcosa che leggo, in cui non trovi la questione del sentirsi in risonanza e a volte rimango un po’ perplesso.
Conoscenza di sé, meditazione, contemplazione
E’ il testo di riferimento indispensabile se vuoi introdurti nella via spirituale dall’angolo visuale da noi proposto. In esso trovi una prima parte dedicata alle dinamiche della mente e al come affrancarsi dal suo condizionamento; una parte centrale dove si tratta dell’altro da sé e dell’esperienza degli affetti; una terza parte, molto vasta, dedicata ad una analisi dettagliata dell’esperienza della meditazione, della contemplazione, dell’abbandono, della compassione. Prima di ordinarlo (eremo@contemplazione.it) leggi la pagina Al lettore.
Il libro in formato pdf
Autori: R.Olivieri con G.Cavalieri
Al lettore
Prefazione
Introduzione: L’inspiro che prepara l’espiro
Capitolo 1: La crisi, il dolore
Capitolo 2: L’identificazione col dolore
Capitolo 3: Imparare a dubitare
Capitolo 4: La disconnessione dal recitato mentale
Capitolo 5: Aggiungere e togliere
Capitolo 6: Il deserto
Capitolo 7: La solitudine
Capitolo 8: La caduta della morale
Capitolo 9: L’altro da sé
Capitolo 10: Il buon amico
Capitolo 11: L’esperienza degli affetti
Capitolo 12: Chi opera il cambiamento
Capitolo 13: Natura dell’atto meditativo
Capitolo 14: L’esperienza della contemplazione
Capitolo 15: La routine del quotidiano
Capitolo 16: Tutto sorge e tutto scompare: l’impermanenza
Capitolo 17: Lo sguardo del contemplante
Capitolo 18: La pregnanza di ogni singola esperienza
Capitolo 19: Il sorgere dell’esperienza della compassione
Formato: 14,8 x 21 cm.
Pagine: 307
Il dubbio
Un cammino
lungo e silenzioso
dove qualunque cosa dici e fai
non è credibile,
non è sostenibile.
Il dubbio è un tarlo
implacabile.
Qual’è l’intenzione
nascosta dietro
ad ogni rappresentazione?